Capitolo 14

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COLE

La mia gamba si muoveva freneticamente seguendo i miei nervi impazziti. Ero seduto sul divano, nervoso e allo stesso tempo ansioso. Per giorni Steve mi aveva impedito di vedere i ragazzi, a causa sua non ero riuscito ad organizzarmi con loro, a procedere col piano e con l'organizzazione dei prossimi furti. Sapevo per certo che i ragazzi aspettavano me, non avrebbero alzato un dito senza che fossi io a dare il via e questo mi faceva rilassare per un quarto di secondo. Poi mi tornava l'ansia.

Dovevamo muoverci in fretta e rispettare i tempi stabiliti dal piano, o qualcuno ci avrebbe scoperto. Inoltre i soldi stavano per terminare e avevamo bisogno di aumentare le entrate.

Stufo di quella situazione cercai di ingannare Steve, di distrarlo. Sapevo benissimo che era furbo e molto intelligente, non era cosa facile prenderlo in giro. Per il momento però aveva abboccato. Dovetti fingere un malore e sopportare due dita in gola simulando un regurgito per farlo uscire di casa in cerca di una farmacia ancora aperta di sabato. Quando uscì di casa mi affrettai a prendere il cellulare e contattare i ragazzi. Non sapevo quando sarebbe tornato Steve, ma sapevo di impiegare meno tempo coi ragazzi quindi c'era una possibilità di riuscire a fregarlo.

Quando sentii il campanello mi alzai di scatto e mi affrettai a raggiungere l'entrata. Guardai dallo spioncino e aprii la porta riconoscendo i capelli verde acqua di Josh.

"Guarda un po' chi si rivede!" sorrise quest'ultimo entrando in casa insieme agli altri.

"Ci stavamo preoccupando amico, è quasi una settimana che non ti fai vivo." disse Rayan.

"Ho avuto dei problemi." feci cenno di seguirmi e andai nel sotto scala, aprii la porticina che portava in cantina e accesi la luce.

"Successo qualcosa?"

"No." dissi secco e scesi con loro dopo aver chiuso la porta.

Josh storse il naso e si guardò intorno. "Perché la cantina?"

"E' più sicuro parlare qui."

Charie mi guardò dubbioso. "Parlavamo di affari da Sparkle, con decine di persone."

"Come dei coglioni." precisai.

"Cole, sei nei guai per caso?" Rayan mi guardò preoccupato.

Sapevo benissimo che da fuori il mio comportamento poteva destare sospetti, che non era normale comportarsi in quel modo e che poteva sembrare, in effetti, che stessi scappando da qualcosa o qualcuno. Ed era cosi, ma loro non dovevano saperlo.

Non mi avrebbero creduto a prescindere, neanche io avrei creduto agli angeli se Ella non mi avesse mostrato più volte le sue capacità.

"Sono solo prudente, dovreste iniziare ad esserlo anche voi." li guardai uno per uno, poi mi poggiai contro il muro. I ragazzi si guardarono fra loro ma rimasero in silenzio, ne approfittai per cambiare argomento.

"Avete combinato qualcosa senza di me?"

Rayan scosse la testa e incrociò le braccia al petto. "No, lo sai che non facciamo nulla se manca uno di noi."

"Bene." mi sentii sollevato, anche se lo sapevo già. "Allora direi di muoverci."

"L'ultima auto è stata venduta. Dobbiamo prenderne un'altra." disse Josh.

Rayan annuì e mi guardò. "Abbiamo venduto un auto a Broxton, una a Douglas e l'ultima a Irwinville."

"Stavolta direi di spostarci lontano o daremo sospetti." mormorai.

"Che ne dite di Nashville?" Charlie guardò Rayan e poi me. "E' a solo un'ora di viaggio da qui ma siamo più lontani del solito, dovrebbe andare bene."

Wings [Cole Sprouse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora