COLE
Vederlo in casa mia, nella mia camera mi portò in uno stato d'ansia. Non mi aspettavo che uno di loro sarebbe tornato tanto presto, e da solo oltretutto. Non appena lo vidi il mio corpo si mise in allerta, non avevo neanche una pistola per proteggere me e gli altri, e inoltre ero ancora sul letto messo male dalla loro ultima visita. Sentivo il mio corpo irrigidito, la gola secca e gli occhi sgranati sulla sua figura. Ella mi guardò confusa non capendo chi fosse, d'altronde non lo aveva mai visto così come gli altri, ma l'inconfondibile giubbotto di pelle e i tatuaggi parlavano chiaro e so che in fondo anche loro lo avevano capito.
Ricordai l'ultima volta che lo vidi in quel vicolo recintato da mura di mattoni insieme ai suoi compagni, durante il caos della fiera dell'auto, mi bloccò contro la parete e mi squadrò il volto finché non giunse alla conclusione che ero il figlio di Richard.
Rayan e Josh comparvero accanto a Charlie, tutti i nostri sguardi erano puntati su di lui che lentamente avanzava verso il letto squadrandomi attentamente. Ella rimase immobile, davanti alla mia figura come se fosse uno scudo, il mio scudo personale, un vero angelo custode. Ma, in tutta sincerità, vederla li davanti a lui disarmata e così minuta in confronto al bestione che aveva davanti mi metteva a disagio.
Non appena vidi lo sguardo di lui spostarsi da me al corpo della ragazza, realizzai che la sua attenzione doveva rimanere esclusivamente su di me invece che su di lei.
"Che cosa vuoi?"
Il suo sguardo tornò su di me, proprio come volevo. "Parlare." si girò a guardare gli altri per poi tornare a me. "In privato."
"Sei venuto fin qui solo per parlare?" chiesi scettico.
"Si. Sono un uomo d'affari, il lavoro sporco lo fanno i miei uomini." disse con una tranquillità disarmante. Per quanto non mi fidassi di lui, c'era qualcosa nel gesto di arrivare fin li da solo e di parlarmi con una tale tranquillità che mi spinse ad assecondarlo. Volevo sentire cosa aveva da dirmi e sapere il motivo della sua visita solitaria. Guardai Charlie e gli feci cenno col capo di andare via.
"Cole.." mi guardò preoccupato alternando lo sguardo da me a lui.
"Siamo un gruppo, può parlare anche in nostra presenza." si intromise Rayan guardandomi. Scossi la testa e gli feci nuovamente cenno di andare.
"Ho tutto sotto controllo." mi voltai e guardai Ella, aveva lo stesso sguardo di Charlie.
Renditi invisibile.
Il suo sguardo si corrugò non capendo, poi lentamente realizzò quale fosse il mio piano e annuì girandosi.
"Lasciamoli soli." disse, superò l'uomo davanti al mio letto guardandolo attentamente attraverso le sue lunghe ciglia per poi raggiungere i ragazzi. Charlie mi guardò, perso in non so quale pensiero, prima di girarsi e andare via. Rayan protestò nuovamente ma Ella lo spinse gentilmente allontanandolo insieme a Josh. Dopo che i loro corpi scomparvero il tipo si avvicinò alla porta e lentamente la chiuse prima di tornare verso il letto. Seguii ogni suo movimento con attenzione, una piccola e leggera pressione si posò sulla mia mano, la mossi e sentii a contatto con le mie dita quelle di un'altra persona. Ella.
Era riuscita a rendersi invisibile e ad entrare prima che la porta fosse chiusa. Averla con me mi calmava, mi rassicurava e inoltre se fosse successo qualcosa avrebbe potuto chiamare in tempo gli altri o reagire. Essere invisibile aveva i suoi vantaggi, iniziai a invidiarle quella dote.
"Perché tutta questa privacy solo per parlare?"
Mi guardò sedendosi sulla sedia accanto al letto e divaricando le gambe mettendosi comodo.
STAI LEGGENDO
Wings [Cole Sprouse]
FantasyLa punizione di un angelo per aver trasgredito le regole. Sorvegliare un umano per il resto della sua vita. ***** "Devi intervenire." le era stata detto. Ella non poté fare altro che annuire e obbedire. Dettati tali ordini non rimase altro che mette...