Capitolo 10

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ELLA



“Mi spieghi perché ora non parli più?” disse continuando a guidare verso casa. Rimasi in silenzio con lo sguardo perso verso il finestrino.

“Ella andiamo..” mormorò per poi sbuffare al mio silenzio.

Cosa avrei mai potuto dirgli? Neanche nella mia testa si capiva qualcosa. Forse mi ero esposta troppo, forse avevo iniziato a guardarlo in maniera diversa e in un momento così intimo quel sorriso mi aveva fatta sentire come una delle tante. Non aveva neanche senso, non avrei mai dovuto pensare quelle cose su di lui, non avrei mai dovuto guardarlo con occhi diversi. Mi sentivo una stupida, ero il suo angelo custode prima cosa di tutto, cosa sarebbe mai potuto capitare? Io sarei tornata nell'eternità prima o poi e lui sarebbe rimasto qui. E anche se fosse mai nato qualcosa, lui non era il tipo di ragazzo per me. Io consideravo intima una situazione  nel lago, lui per intimo intendeva ben altro. E se aveva Nicole perché mai avrebbe dovuto avere un interesse per me.
Ero veramente scema.

“Le cose sono due: ti ho messa a disagio io oppure diventi antipatica se qualcuno vuole baciarti.”

Assottigliai gli occhi e mi girai a guardarlo. “Volevi baciarmi?”

“Allora parli.”

“Rispondi.”

Aspettò qualche secondo, strinse le mani sul volante e assunse un’aria più seria.

“No. Avrei ricambiato però.”

Distolsi lo sguardo e ripresi a guardare un punto impreciso sul finestrino.

“Perché dovresti ricambiare qualcosa che non vuoi?” mormorai, forse più a me stessa che a lui. Non mi rispose, il silenzio tornò sovrano nell’auto, poi il suo telefono squillò.

“Si dimmi.” Lo sentii rispondere. Attesi qualche secondo, mormorò qualcosa prima di chiudere, poi accelerò.
Dopo una decina di minuti ci fermammo davanti una casa, c'era molta gente che entrava, altra che usciva, alcuni sembravano ubriachi e si sentiva la musica da fuori.

“Dove siamo?”

“Casa di Josh. È una festa.” Scese dall’auto.

“Di pomeriggio?” sgranai gli occhi e scesi anch’io. “Non dovremmo tornare a casa?” non avevo proprio voglia di andare ad una festa, tanto meno coi capelli umidi e i vestiti sporchi.

“Le feste di Josh durano una giornata.” Alzò le spalle, evitò la mia seconda domanda.

“Non dovremmo tornare a casa?” ripetei seguendolo verso l'ingresso. Un tipo vicino la porta mi sorrise in modo inquietante e guardò intensamente la mia maglia. Avevo due cerchi bagnati all'altezza del seno, arrossii e alzai la zip del cappotto.

“Voglio rilassarmi Ella e le feste mi rilassano. Non mi hai parlato per un'ora e sei voluta andare via senza darmi un motivo. Ora scelgo io di fare quello che mi pare.” Disse senza neanche guardarmi ed entrò in casa.
Sospirai e ovviamente lo seguii li dentro. Di certo non sarei tornata a casa da sola e a piedi.
Guardandomi intorno l'unica cosa che vidi fu gente brilla, gente che si strusciava su altra gente, gente che non mi piaceva.
In molti salutarono Cole, altri lo guardavano semplicemente da lontano. Specialmente le ragazze.

“Ragazzi!” Josh ci raggiunse sorridente. “Sono felice che siate venuti.”

“C’è Nicole?” chiese Cole.

“Sta in salotto, credo ti stesse aspettando.”

Cole annuì e lo superò andando verso il salotto. Lo seguii con lo sguardo finché Josh non iniziò a parlare.

“Sei bagnata o sbaglio?”

“Uhm..si, un ragazzino mi ha bagnata con una pistola d'acqua per strada..” Non sapevo cos’altro inventare.

Josh annuì ma mi sembrò poco convinto. “Anche Cole è bagnato.”
Schiusi le labbra e lo guardai non sapendo che inventare per lui.

“Il ragazzino ha bagnato anche lui scommetto.” Rise.

“Già..” feci una piccola risata e guardai verso il salotto. Nicole gli fu subito davanti con un vestito che più che altro sembrava un body, gli sorrise dicendo qualcosa e lo baciò. L'unica cosa che vidi fu la sua lingua entrare nella bocca di lui e mi ritrovai a distogliere lo sguardo riprendendo a considerarmi una scema.

“Per cui mi sono detto perché no? E ho messo gli addobbi di Natale prima del tempo.” Sorrise Josh scuotendo la testa.

Non avevo neanche seguito il suo discorso, mi sentii in colpa ma feci finta di capire e annuii sorridendo. “Buon per te.”

“Grazie. Vuoi da bere?”

“Non so..non ho mai bevuto.”

Josh sgranò gli occhi e mi guardò come se stessi volando. “Sei seria?”

“Abbastanza.”

“Jesù! Vieni subito a berti una birra!”

Feci una piccola risata e lo seguii in cucina. Prese una birra da un secchiello di ghiaccio, tolse il tappo con un accendino e poi me la porse.

“Spero tu sia tipo da birra.”

Presi la bottiglia e la annusai. “Che sapore ha?”

“Di birra.”

“Ovviamente.” Lo guardai divertita. Presi un respiro profondo e inizia a bere un paio di sorsi. Feci una faccia strana e deglutii tutto.

“Allora?” mi guardò ansioso.

“Beh è amara..e anche troppo frizzante.”

“Ma ti piace?”
Ridacchiai e annuii. “Si dai, non è male.”

Sorrise ampiamente e bevve qualche sorso dalla sua birra.

“Che la festa abbia inizio!”


***


Erano passate quasi cinque ore e mi stavo annoiando da morire. Avevo passato del tempo con Josh ma poi se n’era andato con altri amici. Avevo girato un po' la casa senza entrare nel particolare, poi ero tornata in salotto dove avevo preso posto su un divano rimanendo li tutta la sera. Ne avevo viste di cose standomene seduta su quel divano, e ne avevo imparate di altre. Di certo non sarei più andata ad una festa del genere. Sospirai e cercai Cole col pensiero.

Cole?

Nessuna risposta.

Cole mi senti? Sono Ella.

Aspettai ancora mentre un tipo si sedette accanto a me.

Ella?     Sentii finalmente Cole rispondermi.

Dove sei?     Chiesi.

Nessuna risposta. Sospirai mi gratta la fronte mentre il tipo accanto a me vomitò sul tappeto.

Cole ti prego…voglio andare a casa..    

In camera da letto.    Rispose.

Mi affrettai ad alzarmi e camminai verso il corridoio. Al piano di sopra c'erano delle stanze chiuse, la camera di Josh doveva essere li.
Salii e mi guardai intorno, non sapevo quale porta aprire. Poi vidi Nicole uscire da una stanza e camminare a passo deciso verso le scale.

“Hai visto Cole?” Chiesi.

Lei mi guardò male e mi superò scontrando la sua spalla contro la mia.

“Levati.” Disse dura per poi scendere di sotto.

La guardai stranita e scossi la testa. Guardai la porta semichiusa da cui era uscita,
mi avvicinai e aprii la porta trovando Cole nella stanza, barcollava e cercava di infilare la maglietta. I capelli erano più bagnati di prima, puzzava di sudore e di birra.
Sospirai e mi avvicinai a lui aiutandolo ad infilare la maglia.

“Mi hai trovato.” Sorrise chiudendo gli occhi.

Rimasi in silenzio e lo feci camminare fuori la stanza cercando di non farlo cadere.

“Hai visto che festa?...Un piscio!” scoppiò a ridere tenendosi a me.

Non avevo neppure idea di cosa stesse dicendo, ma essendo ubriaco aveva poca importanza. Cercai Josh con lo sguardo e lo vidi parlare con Charlie.

Charlie.

Camminai nella loro direzione aiutando Cole a non cadere e li raggiunsi guardando direttamente il moro.

“Mi serve un passaggio fino a casa.”

Mi guardò in modo strano e alzò un sopracciglio. “Serve a entrambi mi pare.” Squadrò Cole.

“Puoi aiutarmi si o no?” lo guardai supplicandolo con lo sguardo. Io non sapevo guidare e Cole non riusciva neanche a stare in piedi. Volevo solo andare via da li.

Charlie mi guardò e annuì. “Vieni.” Fece un cenno con la testa a Josh e mi aiutò a portare Cole fuori che intanto si era messo a parlare di pomodori.

“Non ti ho vista durante la serata.” Aprì l'auto e mise Cole nei sedili posteriori.

“Neanche io ho visto te.” Salii avanti insieme a lui.

“Devo dire che però c'era tanta gente.”

“Già. Non è proprio il mio ambiente.” Storsi il naso pensando al tipo che vomitava accanto a me.

“Neanche il mio. È la prima volta che vado ad una delle feste di Josh e me ne sono pentito.”

Sorrisi e lo guardai in accordo. Finalmente qualcuno che mi capiva, pensavo di essere l'unica a non amare quelle feste.

“Non parlare con lei..”

Guardai Cole dallo specchietto, se ne stava stravaccato sui sedili e puntava il dito contro Charlie.

“Non parlare con lei oppure…”

“Oppure cosa amico?” mormorò Charlie guardando la strada.

Cole chiuse gli occhi e lasciò il braccio cadere sui sedili.

“Appunto.”

Feci una piccola risata e guardai di nuovo Charlie. “Grazie per il passaggio. Non sapevo a chi altro chiedere.”

“Figurati, non è un problema.” Scosse la testa e si fermò davanti casa di Cole. “Ti aiuto a portarlo dentro.”


Charlie fu così gentile da aiutarmi a portare Cole fino in camera sua. Per fortuna il padre non era in casa, se così fosse avremmo avuto un altro problema da gestire.
Lo buttammo sul letto e sospirai guardando poi Charlie.

“Grazie ancora.”

“Dagli degli antidolorifici se si sveglia. Se prima vomita è meglio.”

Annuii memorizzando le informazioni, mi fece un cenno col viso e uscì dalla camera andando via. Sospirai e mi girai verso Cole.
Mi avvicinai a lui e gli tolsi piano le scarpe, presi una coperta trovata a terra e gliela misi sopra per coprirlo. Lo guardai per qualche secondo, era così sereno che mi sembrò persino strano vederlo così.
Mi girai e feci per allontanarmi quando mi sentii prendere il polso.

“Resta con me..” sussurrò tenendo gli occhi chiusi.

“Non sono Nicole, stai sognando..” mormorai.

“Lo so che non sei Nicole..” Disse piano. “Resta con me..”

Lo guardai insicura sul da farsi. Decisi comunque di avvicinarmi al letto, mi stesi accanto a lui e lo guardai.

“Ti piace Charlie?..” mormorò.

Corrugai la fronte. “Eh?”

“Mi hai sentito.”

“Cole dovresti dormire, sei ubriaco e non..”

“Sono lucido ora.” Mi interruppe e aprì di poco gli occhi. “Ti piace?”

Sembrava sul serio più lucido di prima ma era impossibile che non fosse ubriaco. Non aveva senso. E anche se fosse cosa centrava Charlie?

“È un amico, è gentile..”

“Rispondi alla domanda Ella.”

Lo guardai attentamente, mi feci mille domande e scossi piano la testa.
Lui ricambiò il mio sguardo, poi chiuse gli occhi e tornò a rilassarsi come se niente fosse.

Wings [Cole Sprouse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora