Capitolo 62

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Eccomi qui dopo tanta assenza. Vi chiedo ancora scusa, vi avevo già spiegato i perché della mia assenza, ci ho provato più volte a scrivere ma sono riuscita ad ottenere un capitolo solo ora. Spero di farmi perdonare con un capitolo più lungo del solito e con l'annuncio che ce ne saranno altri due prima della fine del libro.
Buona lettura. XX

NESSUNO

I ragazzi rimasero in centrale per quelle che sembrarono ore anche se alla fine dei conti erano molto meno. Nonostante la polizia avesse preso i criminali in questione bisognava comunque interrogare gli altri e riuscire ad aver un quadro dei fatti per inchiodare quegli assassini con la giusta accusa. Ciò significava che i ragazzi avrebbero dovuto confessare e dichiarare tutti la stessa versione dei fatti, senza cambiare il minimo dettaglio. E così fu. Ogni qual volta uno di loro entrava in quella fredda stanza insieme al commissario Mc Lawrence l'aria era tutto a un tratto carica di tensione, nelle loro menti giaceva il solo pensiero di riuscire in quell'ultima impresa, sui loro volti apparve chiara la stanchezza di una serata che avrebbero ricordato per sempre, era l'ultimo step prima che tutto fosse finito, e se qualcosa fosse andato storto proprio in quell'occasione nessuno di loro se lo sarebbe mai perdonato, soprattutto Cole. La sua mente ormai oscillava tra il concentrarsi sul cosa dire al commissario e il pensare ad Ella rimasta a casa. Le immaggini delle sue ali apparse sotto gli occhi di tutti erano ancora impresse nella memoria, si chiedeva ancora, dopo tutte quelle ore, perché avesse fatto un'azione così stupida e irrazionale, solo per poterlo proteggere. Se la sarebbe cavata, pensava tra se e se aspettando il suo turno per l'interrogatorio, aveva Charlie e l'esperienza dalla sua parte. Si sarebbe salvato anche in quell'occasione, pensava, e nonostante ciò sotto sotto non ne era totalmente convinto. C'era una piccolissima parte di lui, forse quel che rimaneva della sua coscienza, che gli sussurrava lievemente in testa quanto fosse stato fortunato fino a quel momento. Ed era vero, quante volte Cole aveva sfidato la morte e vinto solo per un soffio? Tante. Troppe. Prima o poi la morte avrebbe avuto la meglio su di lui e quella vocina glielo ricordò mentre camminava avanti e indietro in quel grigio e freddo corridoio della centrale.
Solo quando fu il suo turno la mente si privò di ogni pensiero e dubbio e si concentrò unicamente su ciò che doveva dire. Era determinato a farla finita una volta per tutte, per i suoi amici soprattutto, caduti ingiustamente nella trappola di suo padre e dei suoi debiti, eppure per la prima volta pensò che lo doveva anche a se stesso, per ciò che aveva passato sin da bambino, per i progressi che aveva fatto e per il futuro che aveva in mente per lui e per gli altri.

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Mc Lawrence decise di lasciarli andare poco prima dell'alba, i ragazzi erano su di giri e spensierati per la vittoria ottenuta nonostante le loro occhiaie suggerivano il contrario. Trovati armati, con un carico di droga nel furgone e deliranti, avendo affermato più volte di aver visto un angelo comparire in mezzo al giardino, Dermut e la sua gang furono trattenuti in centrale e sarebbero stati trasferiti l'indomani all'Union Correctional Institution, un carcere di massima sicurezza. Avrebbero avuto un normale processo ma Mc Lawrence rassicurò i ragazzi che con i dati e le prove fornite sarebbero rimasti in carcere per parecchi anni. Dopo tanti anni di esperienza però, Mc Lawrence non si concesse la piena conclusione del caso, era ancora molto strano che un solo ragazzo fosse coinvolto prima nell'omicidio del padre e poi in una zuffa armata con una gang. Aveva i suoi sospetti, probabilmente erano due cose collegate, la gang centrava con la morte di Richard Sprouse e Cole era stato solo una povera pedina messa in mezzo? Oppure c'era altro che il ragazzo non diceva? Durante l'interrogatorio di quei delinquenti provò a chiedere loro se ci fosse un legame fra le vicende, ma avendo intuito il loro stato delirante a causa della droga qualunque cosa uscisse dalla loro bocca non poteva essere la verità, non al 100%, e questo lo costringeva con le spalle al muro. Un bivio che ogni poliziotto teme, non poter far luce. Eppure guardare quei ragazzi uscire dalla centrale più sereni e liberi fu una specie di vittoria.
Vittoria molto sudata pensò Charlie, ma era pur sempre un traguardo raggiunto, erano ancora tutti li in vita e sorridenti e questo bastava. L'unico a starsene rintanato fra i suoi pensieri era Cole, ancora in dubbio su ciò che avrebbe dovuto dire alla bionda una volta tornato a casa.

Wings [Cole Sprouse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora