Capitolo 24

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ELLA

Una folla numerosa circondava il Lake Eola Park, il sole era alto nel cielo nonostante l'aria gelida invernale si imponeva ancora con forza. Intorno al lago era stato creato un recinto di transenne pronte a dividere il parco dal circuito, quest'ultimo si distaccava dagli spettatori grazie ad un ulteriore barriera transennata. Le prime file erano occupate da giornalisti, dagli organizzatori della gara e dai tecnici addetti alle varie auto, tra cui me e Charlie.

Io non ne capivo niente, era lui a fare tutto il lavoro con il suo computer, per di più montato su un apposito sostegno in legno. Aveva persino un microfono ad archetto che andava dall'orecchio fino al margine del labbro.

Mi strinsi nel cappotto al soffio improvviso del vento e guardai lo schermo del computer senza capire nessuno dei grafici raffigurati.

"Cosa stai facendo di preciso?"

Charlie continuò a ingrandire e poi diminuire i grafici in base a non so quale criterio. "Sto monitorando le prestazioni delle due auto."

"Posso aiutarti in qualche modo?"

Non so neanche io perché mi proposi di aiutarlo, più guardavo quei grafici e più mi rendevo conto di quanto studio ci fosse dietro, studio che io non avevo nel mio bagaglio culturale. Nella mia epoca non studiavamo certo quella roba, era già eclatante avere due insegnanti piuttosto che uno solo. Mi resi conto di quanta tecnologia e scienza si fosse sviluppata in tutti quegli anni a seguire per permettere di insegnare nelle scuole cose di quel calibro.

Anche se Charlie era un caso a parte, lui studiava molte cose per conto suo invece che a scuola.

"Direi di no, ma se ogni tanto dessi un'occhiata ai ragazzi in pista non mi dispiacerebbe. Concentrato al computer non riesco a guardare tutta la gara."

Annuii e spostai lo sguardo sulla pista. Ero sicura che me lo avesse detto solo per farmi sentire utile in qualche modo, aveva un'intelligenza tale da essere sempre riuscito a fare cose straordinarie e per lo più contemporaneamente, avrebbe tenuto d'occhio la pista in ogni caso. Comunque gliene fui grata, volevo contribuire anch'io in qualcosa.

Dal punto in cui eravamo riuscii a vedere le auto parcheggiate in fila e pronte per la gara imminente, gli autisti quasi tutti fuori intenti a sistemare gli ultimi dettagli, fumare o parlare coi rispettivi tecnici. Cole aveva lo sguardo puntato su me e Charlie, le braccia incrociate al petto e il fondoschiena poggiato al cofano dell'auto. Rayan gli parlava guardando i vari avversari ma sembrò non dargli retta. I nostri sguardi si legarono per un intero minuto prima che i suoi decidessero di guardare finalmente il biondino.

"Allora?" Charlie alzò le dita dal computer guardandomi, distolsi lo sguardo dalla pista e prestai attenzione.

"Cosa?"

"Com'è la situazione in campo?"

"Oh, direi tutto okay." mi strinsi nelle spalle e misi le mani infreddolite nelle tasche del giubbotto.

"Noti tensione tra gli sfidanti?"

Guardai nuovamente la pista e osservai uno ad uno i partecipanti. Non percepii tensione o rivalità, anzi c'era un'aria serena, come se la gara avesse solo lo scopo di divertire. Ed era così in fin dei conti, per tutti tranne che per noi. Ai ragazzi servivano i soldi e a me serviva capire e monitorare il comportamento di Cole. Il suo atteggiamento stava cambiando, anche se non lo aveva ammesso ad alta voce riuscivo a capirlo, forse si era deciso a migliorare se stesso e a cambiare. Avrei voluto averne la certezza, cosa altamente impossibile da ottenere con quel ragazzo.

Spostai l'attenzione su di lui, parlava ancora con Rayan guardando attentamente le ruote dell'auto. I suoi occhi schizzarono nei miei come se avesse percepito d'un tratto il mio sguardo. Stavolta fui io a distoglierlo dal suo.

Wings [Cole Sprouse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora