Capitolo 22

819 64 7
                                    


ELLA

Varcare la soglia di quei cancelli non fu roba di poco conto per Cole e gli altri. Tornare a scuola dopo tutto quel tempo, dopo tutto ciò che era successo, non fu affatto semplice. Potevo percepire la tensione di quei ragazzi nella mia testa, la paura che qualcuno avesse potuto fare domande scomode o bisbigliare qualcosa di errato per diffondere voci false e inventate. Non era semplice, dovevamo dare di noi l'impressione di quella solita indifferenza e padronanza di controllo che tutti erano abituati a vedere dall'esterno, dovevamo semplicemente essere più intelligenti degli altri.

Josh sorrideva e salutava di tanto in tanto qualcuno con la mano, Rayan si limitò ad un sorrisetto particolare rivolto specialmente alle ragazze mentre Charlie, come sempre, se ne stava sulle sue con la bandana fra i capelli. Cole camminava avanti a noi quasi come a farci da guida nella scuola, il suo sguardo era assente forse perso nei troppi pensieri, ma guardandolo attentamente sapevo che stava studiando tutto.

Osservava con attenzione gli sguardi degli altri, attento ai mormorii e ai piccoli gesti all'apparenza innocui. Stava calcolando tutto in largo anticipo.

"Non mi sono mai sentito così popolare."

Rayan girò lo sguardo verso Josh. "Non ci guardano perché siamo popolari."

"E allora che siamo?"

"Belli. Soprattutto io." gli fece l'occhiolino.

"Non pensavo che un mese di assenza ci avrebbe portato così tanti occhi addosso." sentii finalmente la voce di Cole.

"E questo non significa che siamo popolari?" Josh evidenziò l'ovvio facendo alzare gli occhi del biondino.

"Sei irrecuperabile."

Charlie si fermò ai soliti vecchi armadietti e prese un libro mentre noi altri ci fermammo accanto a lui.

"Tu che ne pensi?"

Mi girai notando lo sguardo di Cole su di me. "Nessuno sospetta niente a parer mio, ma dobbiamo essere cauti."

Josh mi guardò confuso. "Se non sospettano nulla perché darci tante preoccupazioni?"

"Perché faranno delle domande, almeno a voi, io non conosco nessuno." alzai le sopracciglia. "Ad esempio, qual è il nostro alibi? Perché siamo stati via così a lungo?"

Li guardai uno ad uno, nei loro sguardi lessi l'impreparazione più totale. Tranne Charlie, lui sembrò totalmente indifferente alla conversazione.

"Immagino che problemi di salute non si possa utilizzare anche per questo tipo di assenze.."

Rayan guardò Josh esasperato e poi guardò me. "Potremmo inventare cinque scuse diverse ma credibili."

"E per assurdo questi cinque alibi sono attribuiti a noi, un gruppetto sempre unito e popolare?" dissi senza convinzione.

Il biondino alzò le spalle. "Coincidenze."

"Non va bene. Non possiamo affidarci alle coincidenze, rischiamo davvero grosso ragazzi."

"E se avessimo fatto un viaggio?" disse Cole. Tutti lo guardammo. "Nessuno sa dei nostri effettivi problemi economici, potremmo dire di aver organizzato da un anno a questa parte un viaggio tra amici e di essere stati via per questo motivo."

Ci pensai seriamente e lo guardai ragionando sui pro e i contro. Non era male come idea ma dovevamo costruire con serietà il resoconto di trenta giorni passati fuori città.

Charlie chiuse il suo armadietto e ci guardò. "Appoggio l'idea di Cole, senza evidenziare troppo che comunque è stata l'unica idea."

Gli altri lo guardarono male. "Ehi!"

Wings [Cole Sprouse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora