ELLA
Camminai avanti e indietro per il salotto mangiandomi le unghie di una mano dal nervosismo. Pensai e ripensai a dove potesse essere, ripercorsi mentalmente ogni istante in cui ricordai il viso di Cole e lo collocai al rispettivo luogo. L'ultima volta che lo vidi fu quando aiutò quel ragazzo in difficoltà, poi il nulla più totale. Svanito nel nulla. Provavo e riprovavo a contattarlo telepaticamente ma non ricevetti mai alcuna risposta, i ragazzi ottennero lo stesso risultato chiamandolo sul cellulare.
L'ansia mi stava uccidendo, erano ormai quattro ore che non avevamo sue notizie e ogni scenario plausibile e terrificante mi venne in mente cercando subito dopo di eliminare quelle immagini dalla mia testa. Mi sentii impotente, avevo il compito di sorvegliarlo e di proteggerlo, e invece lo avevo perso. Se gli fosse accaduto qualcosa di grave non me lo sarei mai perdonato.
"E' un ragazzo intelligente e in gamba. Non può essersi semplicemente perso." spiegò Rayan.
"Allora cosa? E' vaporizzato?" Josh allargò le braccia esasperato. "Perché è impossibile!"
Il biondino lo guardò sospirando. "Da qualche parte deve pur essere finito."
Puntai il mio sguardo su Charlie, l'unico tra noi che si era seduto e aveva aperto il suo portatile per hackerare la sorveglianza elettronica della fiera di Daytona Beach, cercava un qualunque indizio per capire dove fosse. Probabilmente lo avrebbe direttamente visto da una delle telecamere e avremmo scoperto dove diamine si fosse cacciato.
"Io torno alla fiera." dissi fermandomi, lo sguardo di tutti fu nuovamente su di me. Quello di Charlie ebbe durata breve poiché troppo concentrato sullo schermo.
"Abbiamo già controllato ovunque prima di tornare in città, non è lì." rispose con inspiegabile calma digitando poi sulla tastiera.
"Magari non abbiamo controllato bene, c'era troppa gente." tornai a fare avanti e indietro.
"Ha ragione Charlie, abbiamo controllato ogni angolo, non era lì." annuì Rayan guardandomi.
Josh sospirò per poi lasciarsi cadere sul divano. "Se non è lì allora dov'è?"
Charlie sbuffò chiudendo il portatile per poi guardarci anche se perso in chissà quale pensiero. "E' stato rapito."
Corrugai la fronte e mi fermai nuovamente a guardarlo. Oltre che la mia ebbe anche l'attenzione degli altri. "E da chi?"
"C'erano degli uomini oggi alla fiera con un particolare abbigliamento, stavano seguendo Cole."
"Cosa?" Rayan si avvicinò allibito. "Perché noi non ne sapevamo niente?"
"Era troppo rischioso, saremmo sembrati sospetti ai loro occhi. Il piano era di rimanere invisibili."
"Per quanto tu sia geniale è un piano di merda." affermò Josh. E detto da lui fu già abbastanza.
Guardai Charlie persa tra i pensieri, con in volto preoccupazione e delusione. Cole avrebbe potuto dirlo, almeno a me..sapeva che avrei potuto aiutarlo con le mie capacità. Per la prima volta da quando ero tornata da lui mi sentii messa da parte come angelo. Che tutta questa distanza creatasi fra noi lo avesse spinto a non fidarsi più di me? Inoltre il fatto che Charlie convinse Cole a non dirci nulla mi era al quanto sospetto. Probabilmente una mente come la sua aveva elaborato qualcosa di cui tutti noi eravamo ancora allo scuro, ma perché mettere in pericolo uno dei suoi migliori amici?
Gli occhi di Charlie finirono nei miei, posò il portatile sul divano e si alzò standomi davanti.
"Ella.."
"Dimmelo." lo interruppi. Dalle sue labbra non uscì alcuna parola.
"Charlie devi dirmelo. Se gli fosse successo qualcosa ne pagherei io le conseguenze."
Rayan e Josh corrugarono la fronte guardandoci senza capire di cosa stessimo parlando. Solo Charlie aveva scoperto di me e della mia missione, chissà quali strane domande si stavano facendo gli altri due.
"Che significa?" chiese Josh guardandomi da lontano. Il biondino si avvicinò a noi due, aveva un'aria più seria sul volto.
"Di che state parlando?"
"Charlie!" alzai di poco la voce insistendo. Lo vidi combattuto, i suoi occhi mi fissarono come se dire ad alta voce ciò che stava nascondendo avrebbe creato la disapprovazione di tutti. E probabilmente fu proprio per quello che sia lui che Cole non ci avevano messi al corrente di nulla. Strinsi i pugni e ricambiai lo sguardo, decisa a sapere ciò che si celava dietro alla scomparsa di Cole. Charlie chiuse gli occhi poi sospirò scuotendo la testa lentamente.
"E' stata una sua idea. Credo non volesse coinvolgervi."
Io e Rayan lo guardammo nello stesso modo, Josh si alzò dal divano avvicinandosi a poco a poco. Avevo dentro me il sospetto che Cole avesse fatto qualcosa del genere, ma averne conferma fu diverso.
Indietreggiai lasciando il mio posto a Josh e mi persi nei pensieri. Tutto intorno a me divenne lentamente più silenzioso.
"E tu glielo hai lasciato fare?" sbraitò il biondino. Charlie si tolse la bandana dalla testa tornando a sedersi sul divano. Mi chiusi nei pensieri e lentamente uscii dal salone, le loro voci divennero sempre più lontane. Aprii la porta d'entrata e uscii di casa avanzando sul vialetto, presi delle boccate d'aria fresca, alcuni respiri tremolanti mi uscirono di bocca. Chiusi gli occhi e pensai alla sua immagine, alla sua voce, all'ultima volta che lo vidi a quella fiera. Era una brutta e orribile sensazione, non avere il controllo, perdere chi si ama senza saperne il motivo, senza capirne lo scopo. Mi distrussi la mente pensando a ripensando a lui e a dove potesse essere finito ma sapevo che viaggiando coi pensieri non lo avrei riportato a casa. Dovevo trovarlo e riportarlo a casa, da me e dai ragazzi. Scacciai i cupi pensieri, sentii alcuni rumori in lontananza. Respirai profondamente, riconobbi il suo profumo. Riaprii gli occhi e mi guardai intorno, mi voltai e lo vidi, seduto a terra, le spalle contro al muro che dava angolo sul retro della casa. Rimasi immobile, le mie labbra si schiusero dallo stupore. Il suo viso era completamente trasformato, ricoperto di lividi e sangue, gonfio e trasandato. Quasi non sembrava lui. Mi avvicinai lentamente per poi inginocchiarmi davanti al suo corpo malridotto, i suoi occhi socchiusi in piccole fessure seguirono ogni mio movimento, incatenati a me e alle mie iridi. Gli sfiorai il viso con la punta delle dita, con tutta la delicatezza che potevo avere, avevo paura di potergli fare male e se lo avessi fatto anche solo con una carezza non lo avrei sopportato. Una lacrima scese sul mio viso e mi accorsi solo in quel momento di averne gli occhi pieni.
Cole continuò a guardarmi rimanendo in silenzio, alzò una mano che sembrò tremare sotto lo strato violaceo che ricopriva la pelle delle sue dita. Prese la mia mano allontanandola delicatamente dal suo viso e se la portò sul cuore per poi chiudere gli occhi con un sospiro troppo leggero. Sotto quella piccola scatoletta di metallo i battiti del suo cuore mi furono chiari e deboli finché non sentii, per la prima volta in vita mia, un cuore che smette di battere.
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Wings [Cole Sprouse]
FantasyLa punizione di un angelo per aver trasgredito le regole. Sorvegliare un umano per il resto della sua vita. ***** "Devi intervenire." le era stata detto. Ella non poté fare altro che annuire e obbedire. Dettati tali ordini non rimase altro che mette...