COLE
Persone che urlavano, cappellini e occhiali enormi con frasi tipiche di auguri, la casa era troppo gremita e caotica anche solo per capire il perché di quelle cretinate.
In realtà non le avevo mai capite.
Mancavano trenta minuti alla mezzanotte e tutti avrebbero urlato contro il nuovo anno. Ovviamente Josh aveva organizzato tutto a casa sua e per fortuna avevo convinto Steve a farmi andare. Lui ovviamente mi aveva seguito, ma meglio di nulla.
Guardai le persone e i loro comportamenti, alcuni bevevano, altri flirtavano o limonavano senza alcun pudore. Chi semplicemente si faceva selfie con quei ridicoli addobbi colorati.
Mah.
Presi il tubetto di pillole dalla tasca e ne ingerii cinque o sei, poi presi un paio di sorsi dalla mia birra e ingoia il tutto. Feci una smorfia e avanzai per il corridoio cercando Nicole. Sapevo che era presente, dovevo solo trovarla.
La testa mi girava un po' e la vista mi si sfocava di tanto in tanto. Le pillole con la birra fungevano realmente da allucinogeno e in un certo senso mi sentivo anche più leggero.
Sentii una carezza sul braccio, poi sul petto, mi girai e vidi Nicole col suo sorrisetto malizioso. Senza dire nulla mi afferrò la mano e mi portò con sé verso il piano di sopra, lasciai la birra in mano ad un tipo a caso e la seguii nella camera di Josh.
“È da un po' che non ti fai vedere.” Mormorò chiudendo la porta. Si avvicinò a me e iniziò a sbottonarmi la camicia. La guardai con le labbra schiuse.
“So che hai avuto da fare..” sussurrò sbottonandomi i jeans, poi me li abbassò. “Non preoccuparti, ti faccio tornare io la voglia..”
La guardai senza dire nulla e la lasciai fare, si sfilò il vestito dalla testa e posò le labbra sulle mie. Chiusi gli occhi e le avvolsi la vita con le braccia andando a soffermarmi con le mani sulle natiche. Nicole approfondì quasi subito il bacio, mise le mani fra i miei capelli e mi spinse sul letto salendomi sopra. Iniziò a lasciarmi baci sul collo poi scese sempre più giù, io tenni gli occhi chiusi mentre sentii sfilarmi i boxer. Allargai le braccia sul letto e aprii gli occhi guardando il soffitto, abbassai lo sguardo su Nicole e vidi una figura più esile contornata da una chioma d'oro. Sgranai gli occhi e mi alzai di scatto sui gomiti.
“Che succede?” Nicole alzò il viso guardandomi confusa.
Chiusi gli occhi stringendoli, li riaprii e ogni traccia di quella figura era sparita.
“Scusa…è l’alcol.” Mormorai passandomi una mano fra i capelli.
Lei sorrise e si leccò le labbra tornando giù con la testa. “Rilassati.”
La guardai e mi stesi nuovamente sul letto, la sentii lavorare su di me e schiusi le labbra socchiudendo gli occhi. Mi rilassa e passai la lingua sulle labbra, chiusi per un attimo gli occhi e riaprendoli vidi nuovamente una chioma bionda fra le mie gambe. Sgranai gli occhi, lei alzò piano la testa e mi guardò con due grandi occhi azzurri.
“Cole ma che ti prende?”
Scossi piano la testa, la vista mi si sfocò leggermente ma quella figura non andò via.
“Io…” mormorai piano. Sapevo che non era reale ma lo sembrò in maniera impressionante. Mi vennero i brividi nel vedere quelle iridi blu fisse nelle mie.
Nicole sbuffò. “Non ti si alza nemmeno. Da quando una birra ti riduce così?”
La guardai non sapendo cosa dire. Non vedevo neanche lei in verità, non ero nelle condizioni adatte per dire qualcosa.
“Ti sei fumato anche la lingua?” inarcò un sopracciglio, poi si alzò. “Senti, se non ti si alza vado da Gordon.” Si mise le mani sui fianchi.
Mi misi a sedere e mi passai una mano fra i capelli, la guardai in maniera poco lucida e scossi la testa.
“Io non..”
Nicole mi guardò alzando gli occhi al cielo, prese il vestito da terra e se lo infilò. Mise i tacchi e andò verso la porta.
Vidi quegli occhi distogliersi dai miei, quei capelli allontanarsi da me, quelle gambe raggiungere la porta, e mi prese il panico.
“Ella!” urlai tendendo una mano verso lei, ma quando si girò vidi la vera Nicole.
Mi guardò con la mascella serrata, si avvicinò velocemente e mi lasciò uno schiaffo sulla guancia.
“Coglione.” Scosse la testa e uscì dalla camera lasciandomi li da solo.
Chiusi gli occhi e sospirai passandomi una mano sul viso. Misi i boxer e il resto dei vestiti abbottonando la camicia al contrario. Uscii dalla camera e scesi lentamente di sotto dove sentii urlare dei numeri. Vidi un tipo ridere con una birra in mano, gliela presi e lo superai lasciando che anche lui mi chiamasse coglione.
“Tre! Due!”
Mi fermai accanto alla finestra, davo le spalle al resto delle persone che intanto si preparavano ad applaudire la mezzanotte. Fui l’unico a restare di spalle, alzai lo sguardo e fissai il cielo.
“Uno! Buon anno!” si udì un urlo generale seguito da vari applausi e schiamazzi.
Continuai a guardare il cielo osservando le stelle brillare sulla città, presi un sorso dalla birra e alzai la bottiglia verso il cielo.
“Buon anno.”
***
“Stavolta non ci casco.” Incrociò le braccia al petto.
Guardai Steve e mantenni tutta la mia serietà. “Non ti ho chiesto di andare in farmacia, ti ho chiesto di andare di sopra in camera e di prendermi le pillole.”
“Perché non ci vai tu?” inarcò un sopracciglio.
“Perché non mi reggo neanche in piedi, prima sono caduto anche dalle scale. Mi hai visto.” E non fu affatto facile fingere quella caduta. Mi ero fatto male per davvero.
Steve sospirò e sciolse le braccia. “Dove stanno?”
“Nel mio comodino, primo cassetto.”
Annuì e si allontanò salendo le scale. Mi alzai di scatto, presi il cappotto e le chiavi dell' auto. Uscii di casa senza sbattere la porta e mi affrettai a raggiungere l'auto. Sperai con tutto me stesso che Steve non si accorgesse di nulla, avevo modificato il piano e avevo assicurato ai ragazzi che sarei stato presente per il furto. Doveva andare tutto liscio, oppure niente soldi.
Entrai in auto e misi in moto, ingranai la marcia e mi allontanai da li il più velocemente possibile. Quando fui abbastanza lontano sorrisi a me stesso e guidai verso casa di Rayan.
Una volta arrivato vidi i ragazzi aspettarmi sul vialetto. Rayan era poggiato allo sportello dell' auto con le braccia incrociate, Charlie aveva le mani nelle tasche dei jeans e Josh era davanti a loro. Quando mi videro si misero tutti e tre sull’attenti.
Abbassai il finestrino e li guardai. “Rayan viene in macchina con me. Charlie guiderà l'altra auto e Josh andrà con lui.”
Li vidi annuire e rialzai il finestrino. Rayan salì accanto a me, Charlie e Josh entrarono nell'altra auto, poi partimmo. Il biondino al mio fianco prese un walky talky, schiacciò un pulsante sul lato e iniziò a parlare.
“Josh mi ricevi?”
“Si amico. Da te la linea è buona?”
“Si.”
Ascoltai guardando la strada e guidai verso l’uscita di Jacksonville.
“Josh lascia premuto il pulsante con un po' di scotch, in questo modo possiamo parlare senza interruzioni. Quasi come al telefono.”
Rayan prese lo scotch dalla tasca dei jeans e coi denti ne strappò un pezzo. Lo mise sul pulsante e fece in modo che fosse tenuto premuto.
“Fatto.” Disse Josh.
“Anche io. Ora aggancia il walky talky allo sbocco dell'aria condizionata accanto al volante, così mentre noi siamo fuori Cole e Charlie possono comunicare”
“Okay okay…fatto.”
Guardai la strada e vidi da lontano una bisarca che trasportava diverse auto su due piani. Strinsi il volante e mi tenni pronto.
“L'ho trovata. Tutti pronti?”
Rayan annuì guardando la bisarca davanti a noi, Charlie e Josh diedero conferma attraverso la trasmittente. Presi un respiro profondo e accelerai ingranando la marcia. Rayan si mise una maschera nera che gli copriva mezzo viso e aprì il tettuccio dell'auto per poi guardarmi.
“Facciamolo.”
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Wings [Cole Sprouse]
FantasyLa punizione di un angelo per aver trasgredito le regole. Sorvegliare un umano per il resto della sua vita. ***** "Devi intervenire." le era stata detto. Ella non poté fare altro che annuire e obbedire. Dettati tali ordini non rimase altro che mette...