7) In The City With You

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"Higashi, ti va se torniamo a casa insieme?"

Higashi rimase con gli occhi spalancati e con una faccia da pesce lesso.

*Cosa? È un sogno questo? Se la risposta è sì...NON VOGLIO SVEGLIARMI!*

"Tutto a posto, sicuro di star bene?"
"C-certo che sto bene!"
"Quindi...ti va?"
"Con piacere, andiamo!"

I due stavano uscendo dall'istituto e, lungo tutto il tragitto, il nostro protagonista aveva il batticuore, era emozionato, incredulo, finalmente gli si presentò l'occasione per presentarsi a Charlotte;
questo iniziale silenzio venne interrotto da una frase dello stesso Higashi, che disse:

"Grazie per avermi aspettato, Charlotte!"
"Figurati, non volevo farti rimanere solo..."

"Ti ringrazio per la tua gentilezza! Anche se potevo sbrigarmi a mettere a posto le mie cose...mi spiace di averti costretto ad aspettarmi."
"Ma non preoccuparti! Suvvia, non è nulla! Che vuoi che sia? Senti, sei mai stato a Batstraw prima d'ora, oltre che per venire a scuola?"
"Mmh...no. Qualche volta ci sono venuto con mio cugino per uscire, ma era sempre lui a farmi da "guida". Non la conosco proprio."
"Ti va di fare un giro? Ti faccio conoscere il posto! Così potrai ambientarti meglio!"
"Ooh...grazie! Sei gentilissima!"
"Ma di cosa mi ringrazi? Sarà un piacere!" Disse sorridendo.

Alla fine, uscirono e iniziarono nuovamente un discorso:

"Charlotte, da quello che ho intuito sei di Batstraw, non è vero?"
"Si, abito in questa città. A Via Victor Emanuel. Ah una cosa! Sei mai stato a Piazza Marianne?"
"Eccome! È quasi il luogo più conosciuto e affollato di questa cittadina, forse anche il più bello!"
"Dici? E allora ti porterò in posti in cui ti sentirai di sicuro a tuo agio!"
"Sei seria?"
"Certo, sono serissima! Lo sono sempre! Per prima cosa ti farò vedere Via Romalia, si trova proprio davanti a piazza Marianne. L'avrai vista per forza ,anche solo per caso!"
"Ecco...a dir la verità no..."
"Ma come?! Ci sta proprio davanti! Si vede che ti sei basato solo sui luoghi più affollati!"
"Ehm...si..."
"Dai, non importa, ti accompagnerò li."

E fu così che Higashi e Charlotte si diressero verso "Via Romalia" e, lungo la strada, lui pensò:

*Oddio! Sto veramente passeggiando con Charlotte! Un sogno che si avvera! Un sogno recentissimo, ma si è avverato! La adoro anche quando mi critica!*

"Higashi." Disse Charlotte chiamandolo.
"Si?'" Rispose
"Tu invece dove abiti? E prima, dove andavi a scuola?"
"Io abito vicino a Piazza Marianne. In un appartamento, prima vivevo a Olvan, come dissi in classe, ma per motivi strutturali la mia scuola chiuse."
"Ah, mi spiace. E di che si trattava?"
"Guarda...se devo dirtelo...non lo so nemmeno io! Mi vergogno un pò ad ammetterlo...ma è così!"
"Ma no! Suvvia! Non preoccuparti! Che sarà mai! L'importante è che sai almeno perché hai dovuto trasferirti!"
Esclamò ridendo.

"Questo è vero!"
"Ti trovi bene in classe?"
"Se non erro me lo avevi già chiesto..."
"Oh! Non vorrei essere ripetitiva!"
"Ma no, dai! Lo ripeterò tutte le volte che vuoi, se necessario! Mi trovo parecchio bene! A parte pochi individui che non mi vanno a genio...quell'Amy e quella Caty sono proprio antipatiche! Perché ti chiamavano "secchiona"? Non penso che tu dedichi solo il tuo tempo allo studio!"
"No, infatti. Sono solo invidiose, secondo me..."
"Per i voti?"
"Probabilmente...una volta riuscirono a prendere una nota anche nell'ora di religione! Saresti morto dalle risate!"
"Certo che bisogna avere una laurea in stupidità!"
"Mmh...si!"
"Che mi dici di te, invece?"
"Eh?"
"Come ti trovi con la classe?"
"Ecco...io mi ci trovo bene. Non c'è nulla di cui lamentarsi" rispose Charlotte timidamente.

*Che strano...sembra turbata...ho detto qualcosa che non dovevo?*

Mentre stavano parlando, Higashi si guardò intorno, erano appena arrivati a Piazza Marianne, c'era poca gente, la maggior parte delle persone era a casa, gli unici locali a rimanere affollati erano i bar. Passarono di fronte a "Ex Fonte Amantes", la particolare fontana di cui vi ho parlato qualche capitolo fa;
nella mente di Kata riaffiorarono ricordi che non voleva assolutamente rammemorare; era proprio li che aveva umiliato Martha e, allo stesso tempo, aveva fatto del male a se stesso, si sentiva in colpa.

FIGHT for LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora