17) Can I Change?

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La 2ªC C.A.T è una classe di ragazzi scapestrati, bizzarri e per alcuni potrebbero sembrare dei teppisti. In quell'aula l'unica persona che riesce a mantenere l'ordine è un ragazzo di nome Alexander che nonostante la natura volgare, e talvolta aggressiva, dei suoi coetanei, riesce a stabilizzarli e a farsi obbedire con poche, semplici parole.
Higashi, inizialmente, credeva che si trattasse di semplice rispetto ma, al vedere Giuseppe con la mano rotta, cominciò ad avere dei ripensamenti.

Adesso, però, vi parlerò di qualcun altro.

Una sola parola potrà descrivere questo capitolo:

"Cambiamento"

Ma a cambiare non sarà Higashi, non sarà Sett, non sarà Charlotte.

Colui che desiderava migliorare era un altro ragazzo.
Probabilmente non avrete dei bei ricordi di lui, il suo nome è Robert Maurischer.
Un giorno, a causa delle droghe assunte, stava per uccidere il nostro protagonista, che aveva conosciuto la mattina stessa, ma lui non si rese subito conto delle sue azioni. Dovete sapere che tutto iniziò poco prima di incontrare Sarah, per "scherzo", per "gioco", lui voleva solo atteggiarsi come un figo, eppure non lo diede a vedere a nessuno. A questo punto possono sorgere delle domande:

"Perché lo ha fatto?"
"Cosa voleva dimostrare? E a chi, se non lo ha fatto notare a nessuno?"

Il problema è che neanche lui sapeva il perché.

Non doveva dimostrare niente, non aveva una vita dura, non doveva evadere dalla realtà, voleva solamente atteggiarsi in modo "migliore". Lui inizialmente voleva solo provare, ma la sua divenne solo una dipendenza. Infatti, stando per circa due settimane a riposo, si è sentito più volte frustrato e nervoso, come se lo avessero privato di qualcosa di importante, di vitale. Questi attacchi d'ansia, fortunatamente, gli venivano solo di notte o quando era solo, sul lettino dell'ospedale, a tremare, a sfregare i denti e a lamentarsi.

Ma, fortunatamente, capì una cosa.
Lui venne picchiato a sangue perché doveva dei soldi a Jack, quel solo gesto avrebbe dovuto spingerlo a riflettere su ciò che stesse facendo, ma a farlo ragionare maggiormente fu un altro evento, il salvataggio di Higashi e di Sett;
Robert era incredulo ma grato ad Higashi, il quale lo venne a soccorrere nonostante la pericolosità dell'azione stessa. Lo ammirava. Comprese di star rischiando, anzi, buttando la sua vita per colpa di qualche filo d'erba e da quella sera decise di voler smettere, ma non solo con la droga.

Quelle giornate furono lunghe, tra visite di parenti e amici vari. Tutti coloro che vennero a fargli visita dicevano sempre le stesse cose: di quanto possa essere ingiusta la vita, del fatto che non si sarebbe mai meritato tutto questo, altri ancora se la prendevano con gli aggressori e godevano per il loro arresto. Queste sono delle reazioni normalissime, certamente...ma per chi non conosce la realtà dei fatti.
A Robert non piaceva avere tutte quelle attenzioni, tutti quei rimuginamenti, ma perché era l'unico a sapere la verità, la causa delle sue ferite non era altri che egli stesso.

Alcuni di voi potrebbero pensare che la colpa possa essere di Sett, lo era in parte, questo è certo ma, anche se non ci fosse stato il suo intervento, prima o poi l'esito sarebbe stato il medesimo.

Anche con tutto se stesso Robert non riusciva ad odiare il suo compagno di classe, era convinto che ciò che accadde quella sera fosse solo una punizione per le sue azioni.

Voleva dire a tutti la verità ma aveva timore delle reazioni degli altri. Non riusciva ad immaginare le facce sconvolte dei suoi cari. Ad opprimere la sua persona non era solo l'agitazione dovuta all'astinenza, ma anche il peso della verità.

Non sapeva con che coraggio ritornare tra i banchi di scuola, molto probabilmente tutti si sarebbero interessati a lui, rassicurandolo e trattandolo come una povera, indifesa vittima e questo a lui non piaceva, non voleva che andasse a finire così.

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