32) The Nightmare AFTER Christmas

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Il 2021 era alle porte, mancavano poche ore.


"Anno nuovo, vita nuova."


Così si suol dire, giusto?
Sta ad indicare un nuovo inizio o, magari, si spera in un anno più proficuo, generoso rispetto a quello precedente.

Questa legge vale per tutti.

Ognuno promette di dare di più, proprio chiunque.

Quindi anche chi vive nell'ombra, giusto?

Perchè solo la gente onesta dovrebbe seguirla?

In fondo, tra buoni e cattivi, si è sempre umani, no?

Tutti devono essere liberi di sperare;

Sperare in ciò in cui si crede e nella ragione per cui si vive.

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Il sole era scomparso da tempo e le ombre venivano infrante soltanto dai fari delle automobili lungo la strada.
Il vento soffiava tenebroso, senza farsi sentire prima, lanciando agguati e diventando aggressivo poi.

Sembrava che si stesse prendendo gioco delle persone: celava la sua presenza, avvolgeva in un tetro abbraccio le sue vittime e le pugnalava alle spalle con una folata improvvisa.

Il cielo rimandava ad un temporale imminente, era infestato da nuvole nere che nascondevano egoisticamente la luna.
In mezzo alle corsie d'asfalto, in un'automobile sportiva, un uomo e una donna si preparavano per un importante incontro.

Seguivano in fila indiana le tante lucine rosse e arancioni davanti a loro, s'affidavano alla vista offerta dai fari anteriori e si orientavano tenendo conto della segnaletica che si palesava ogni tanto di qua e di là.

Angelina, dopo aver chiuso la telefonata, si rivolse a Johnny;

"Dove avevi detto che si trova la villa?"
"Lungo le coste di Paistom, si affaccia proprio sul mare. È l'unica in quella zona, tra l'altro. Non sarà difficile trovarla." Rispose con la sua solita serietà, senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Nonostante la neutralità, lei vedeva comunque qualcosa di insolito:

"Nervoso?"
"E per cosa?"
"Per il discorso."
"Assolutamente no. Cosa te lo fa pensare?"
"Andare a casa di uno dei migliori alleati del vecchio Boss non è cosa da tutti i giorni. Adesso tu hai le redini, pensavo sentissi il peso della carica. Ah, e poi...sei convinto che non si veda, ma le tue braccia stanno tremolando!"

"Non ti sfugge mai niente, eh? Eppure di solito sono convincente." Affermò sorridendo.

"Comunque sia..." disse all'improvviso "Si, sono preoccupato. Ma non per stasera, quello che mi turba è quello che potrebbe succedere." Sospirò.

Da lui ci si aspetterebbero nervi saldi, il pugno di ferro e coraggio da vendere.

Peccato che l'apparenza inganni.

Sarà per il fisico palestrato o per il volto quasi sempre inespressivo, ma egli non era esente da macchie, era tutt'altro che una macchina da guerra insensibile.

Si faceva prendere dal panico, ripudiava le violenze ingiuste.


Johnny era una persona come le altre, intrappolata però in un'ingombrante gabbia di muscoli.

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