FIGHT for LOVE

16) A Particular Classroom

30 Settembre 2020.
A questa data corrisponde la vittoria del gruppo di Gohoro contro i Five Impassable Walls.
Tutto avvenne molto velocemente, ma, allo stesso tempo, tutto parve un inferno senza tempo. Quella notte fece riaffiorare brutti, anzi orrendi, ricordi e provocò nuove ferite, alcune curabili, altre indelebili, delle vere e proprie cicatrici.

Era tutto finito, o almeno così sembrava.
Vennero a mancare Nathan e il famoso Boss Miguel. Gli unici a rimanere in vita furono Johnny ed A.C., la quale si trovava in gravi condizioni.
In seguito alla morte del leader molti potrebbero pensare ad un lieto fine, allo scomparire dei problemi. Ma, purtroppo, questo non era affatto un lieto fine.
I criminali erano pronti a tale evenienza, soprattutto Johnny. Infatti, secondo le volontà di Miguel, il biondo prese il posto del furfante dall'accento spagnolo.

Tutti gli agenti combatterono per ostacolare la minaccia, per evitare che accadesse nuovamente un tragico evento. Però non si concluse un bel niente, anzi, le loro azioni non segnarono la fine, quello era solo l'inizio.

Adesso, però, ritornerò a parlare delle vicende del nostro protagonista.

Sono passati esattamente sette giorni da quando Higashi prese la decisione di allenarsi per padroneggiare meglio il suo Feeling. Dalla settimana prima fino a quel giorno investì il tempo libero nella sua stanza, intento ad usare le sue abilità nel modo più fluido e spontaneo possibile.
Riprovò e riprovò, tentando in tutti i modi, cercando di effettuare anche le combinazioni più estreme, nella speranza di poter successivamente svolgere con maggior facilità le azioni più semplici.
I suoi sforzi si rivelarono vani, nonostante dedicasse un pò di tempo alle sue abilità ogni giorno; non cambiò nulla, non vi era margine di miglioramento, neanche il minimo.
Il periodo di tempo necessario per proteggere una parte del suo corpo rimase invariato e, se proprio si fosse presentato un cambiamento, sarebbe stato comunque impercettibile.

Ma la cosa non lo sorprendeva più di tanto, non aveva fretta. Rimase un pò deluso, ma sapeva della natura dei Feeling. Stiamo parlando di poteri molto difficili da ottenere e da usare, anche la sola attivazione risulterebbe difficoltosa per un ragazzo della sua età, anzi, lo sarebbe anche per un adulto, infatti può capitare che qualcuno possieda un Feeling che non è in grado di padroneggiare. Un buon utilizzo di essi necessita molta concentrazione ed allenamento, come se fosse uno sport, ma proprio per questo molti non se ne avvalgono nella vita di tutti i giorni.

Si dice che alcuni individui siano più bravi di altri ad usare i Feeling ma, in entrambi i casi, per usarli a dovere e senza troppi sforzi bisognerebbe conviverci per anni.

Higashi si trovava nella sua camera, chiusa a chiave, erano quasi le 23, aveva appena finito di fare pratica col suo Diamond is Unbreakable.
Si toccò la fronte affannato, stava sudando nonostante il suo non fosse uno sforzo fisico, bensì uno mentale susseguito da frustrazione mista ad una lieve arrabbiatura.

*Ancora niente, eh? È da una settimana che ci provo! Beh sarà il caso di darmi una calmata, almeno per ora Diamond is Unbreakable non mi può servire più di tanto e sicuramente in futuro avrò il tempo necessario per diventare più abile. Ma ora come ora tra impegni vari e professori esigenti mi sa che non è proprio il caso di perdere tempo in questo modo...mi sa che andrò a letto, domani devo pure andare a scuola...*

Il ragazzo, non avendo nulla da fare, decise così di andare a dormire.

Era finalmente iniziato il mese di Ottobre, già si sentiva un'atmosfera diversa. Cominciò a fare meno caldo, le foglie cadevano dagli alberi lasciandoli spogli, le nuvole coprivano il cielo e il sole era visibile a malapena.

"Caz-! Fra venti minuti devo stare in classe!" Esclamò Higashi guardando l'ora.

La giornata per lui non iniziò nel migliore dei modi, probabilmente era stanco della sera prima e ciò lo portò a dormire come un sasso, senza udire la sveglia.
Come se non bastasse, a causa della fretta, andò a sbattere contro la porta, che dimenticò chiusa.