Capitolo 33 👁️

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Arrivano i nostri caffè

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Arrivano i nostri caffè.
Sembra essere molto teso.

<<Ascoltami bene, senza mai interrompermi figlio>> mi dice

<<L'ascolto>> dico ansioso

<<Anni fa, ho ingaggiato come giardiniere, suo nonno. Spesso portava qui da noi Demet e sua moglie. Mio figlio si era innamorato di lei ma inizialmente, lei sembrava indifferente all'interesse di Rafael. Intanto continuava la nostra bella amicizia. Quel maledetto giorno, tornando da lavoro, ho trovato mia moglie a letto con lui... Puoi immaginare il disprezzo e il dolore che ci ha causato... Mi ha umiliato.
Non solo gli ho dato lavoro e amicizia, si è preso anche mia moglie. Tutto quello schifo durava da tre anni. Mi ha pregato di non dire niente alla sua famiglia. Lamentava di avere già abbastanza problemi ma non potevo tenere questo segreto, era troppo grande per me. Si propose quindi di lavorare gratis per il mio silenzio ma Rafael aveva sentito la discussione e chiese a Reynar di dare sua nipote in cambio del nostro silenzio. Lui accettó immediatamente! Perché comuque aveva bisogno di soldi. Rafael ama quella ragazza, è stato aiutato dal ricatto per averla ma il sentimento c'era dall'inizio >> tossisce per via del lungo discorso

<<Che tristezza... E con tutto il rispetto che ho per voi, Rafael non ama Demet. La sta usando per fare del male all'uomo che ha portato a letto sua madre. Rafael è violento con Demet e credo che lei in questa storia non c'entri nulla. Per favore fate decadere questo silenzio e liberate Demet da questo ricatto>>

<<Figlio mio. Io ormai sono vecchio. A breve qualcuno da lassù mi chiamerà, potrei passarci su, ma Rafael é un duro. È ossessionato da lei. Sarà dura convincerlo a mollare Demet>> ringhia

<<Ascolta, io lavoravo per la legge. Ho smesso recentemente perché mi sono trasferito qui, conviene che Rafael si faccia da parte o partirà una denuncia. Non mi costa nulla>>

<<Parlerò con lui, ma non ti assicuro niente >>

Alla fine lui è un gran uomo.
Il figlio è l'opposto del padre

Mentre mi alzo, entra Rafael e mi guarda scioccato

<<Che cazzo ci fai tu qui? >> chiede nervosamente

"Benvenuto Rafael" penso

Demet's pov

Torno a casa e mi metto in cerca della mia carta di credito.
Non la trovo da nessuna parte.
Dove sei finita?

Mi spoglio intanto e mi vesto sportiva.
Mi preparo un caffè e cazzeggio col telefono sul divano.
Squilla il telefono

Pensavo fosse Can invece è Rafael.
Schiaccio il maledetto tasto rosso e chiudo la chiamata. Mi alzo e cerco di mettere un pó in ordine la casa.
Lavo tutta la roba delicata a mano e poi la stendo.
Dopo aver finito decido di passare il panno di lana sui mobili.
Pulisco anche sopra i cassetti dove Can mette la roba.
Trovo i suoi bracciali sparsi e decido di mettere tutte le sue cose in ordine.

𝕀 𝕋𝕦𝕠𝕚 𝕆𝕔𝕔𝕙𝕚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora