Capitolo 35 👁️

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Can's pov

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Can's pov

Vedo il corpo di Demet disteso per terra, privo di sensi.

Nonostante i forti dolori alle braccia per via dello schianto, la raggiungo e cerco di capire se il suo cuore batte ancora

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Nonostante i forti dolori alle braccia per via dello schianto, la raggiungo e cerco di capire se il suo cuore batte ancora.

Le prendo il polso per sentire i battiti.
Sono debolissimi e vedo sangue intorno alla fronte.
Mi guardo attorno.
Tutto sembra un film.

Vado in panico dopo che ho chiamato Demet almeno tre volte e non risponde.

Cerco di rialzarmi e provo a cercare il mio telefono barcollando.

L'idiota che ci ha tagliato la strada è scappato via, senza preoccuparsi della nostra salute.

Prendo il mio telefono, ormai con lo schermo rotto e chiamo aiuti.

Tutto il tempo guardo guardo lei.

È maledettamente brutto vederla in quello stato.

Asciugo le mie fottute lacrime.
Aspetto con ansia che arrivi l'ambulanza e i carabinieri che io stesso ho chiamato.

Ho paura a toccare Demet, potrei peggiorare la situazione, ma mi limito a tenerle la mano ed accarezzarle il viso.

Chi ci ha fatto questo?
Perché è sbucata improvvisamente?

Arriva l'ambulanza.

Prendono Demet e la mettono delicatamente sulla barella.
Salgo in ambulanza con lei e avviso sua madre.

<<Sicuro di stare bene? >> mi chiede l'operatore

<<Io sto benissimo, sono solo dolente. La mia ragazza come sta? >> chiedo con voce tremante

<<Faremo il possibile>> le uniche parole che mi riescono a dire

Arriviamo in ospedale e urgentemente la portano in pronto soccorso.

Io vado in infermeria per medicare le ferite riportate sulle gambe a causa dei vetri rotti.

Sono disteso sul letto e aspetto che mi lasciano andare per vedere Demet.

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