Siamo tutti seduti attorno al tavolo e dopo un lungo discorso irritante da parte di Selda, incominciamo a mangiare.
Can è seduto accanto a me e con una mano dondola Alya mentre Serkan mi lancia occhiate spiacevoli.
<<Dammi pure a me Can, dondolo io la bambina... Pensa a mangiare >> dice Selda irritata
<<Nessun problema, sono il padre >> dice Can
<<Io sono la mamma e me la vedo io >> dico, mentre mi alzo e prendo il passeggino per poi spostarlo da vicino a Can
<<Si, ora si è ricordata di esser la mamma, dopo che ha divorato tutto il piatto e mio nipote a mangiare con una mano >> dice ridendo
<<Can... Tu stai zitto vero? >> urlo
<<Ragazzi calma... É la vigilia di natale e stiamo litigando? >> dice Serkan
<<Io dico che invece bisogna comprendere un pó di più Demet. Non è facile diventare mamma e prendersi cura di un bambino dalla mattina alla sera>> dice Tanya
<<Infatti zia, proprio per questo non parlerai più in quel modo a mia moglie >> dice Can rimandendo sulle sue
<<Io cerco di essere d'aiuto Can, non voglio offendere nessuno e sai benissimo che sono una senza peli sulla lingua>> dice Selda
Io intanto rimango sul divano e qualche lacrima mi bagna il viso.
<<Demet torna a tavola >> dice Can
<<Devo allattare Alya >>
<<Non devi allattare Alya, la bambina ha bevuto un'ora fa circa >>
<<Non ci sono orari >> dico
<<Ok, lasciatela stare... Continuo a servire io>> dice Selda
La serata continua alla stessa maniera.
Can guarda il festival di natale con Serkan, mentre noi donne rimaniamo in cucina.
Inutile dire, quanto disagio crei Selda, ma devo resistere alle sue provocazioni.
<<Demet, prepara del té>> mi dice Selda
Forza Demet, tieni duro.
Metto sul fuoco l'acqua e rimango in piedi, vicino alla cucina ad ascoltare i discorsi fra Selda e Tanya.
<<Demet ,voglio esserti sincera >> dice di botto Selda
<<Ti ascolto>>
<<Ti spiego in breve perché non mi piaci >>
<<Che bel argomento>>
<<Prima di te, c'era Amalia nella vita di Can e ti assicuro che amava quella donna molto di più di quanto ho visto amare te. Tu hai rovinato mio nipote, hai rovinato il suo equilibrio, lo hai incatenato a te con le radici del passato e per colpa tua, Amalia ha dovuto abortire>> dice e sento una spada trafiggere il petto ma ahimè, non sento nulla.
Le lacrime scendono e dopo aver spento il fuoco, vado dritto in veranda.
<<Demet, perché sei scappata qui? Perché stai piangendo? >> mi chiede Serkan
<<Torna pure dentro Serkan, voglio stare sola>>
<<Dimmi che cazzo succede>>
<<E io ti ho detto di tornare dentro >>
<<Quella donna sta cercando di rovinare la tua famiglia, lo hai capito o no? >> mi urla
<<Non urlare Serkan.. Non urlare >>
<<Demet, caccia quella donna >> insiste
Fosse facile.
<<Non è lei che devo cacciare>>
<<Se non è lei, é Can? Che ha fatto? >>
<<Serkan, non ho voglia di parlare... Ti prego... Lasciami in pace>>
Gli squilla il telefono.
Risponde e non vedo altro che una faccia scioccata e bocca chiusa.
Chiude la chiamata e rimane fermo come un palo.
<<Che succede? >> dico
<<Succede che... >>
<<Parla Serkan... Tanto questa vita fa schifo, sono abituata a tutto! >>
<<Perché siete qui voi due? >> ci dice Can improvvisamente
<<Sono venuta per sfogare la mia rabbia Can. Per fortuna a qualcuno interessa il mio malessere, al tal punto da venirmi a chiedere come stavo. Tu invece? Hai bevuto il tuo té con la bella zietta? >>
<<Demet, che parole usi? >>
<<Hai interrotto un discorso, facciamo parlare Serkan >> dico
<<Demet, non è una bella notizia! >> dice Serkan
<<Che notizia? >> interviene di nuovo Can
<<Serkan parla cazzo>> urlo
<<Rafael si è suicidato nella cella >>
Ok, Rafael è stato il mio peggior nemico ultimamente, ma cavolo.
Come posso non rimanere dispiaciuta?<<Non ci credo>> dice Can
<<Can è tutto vero, se vogliamo vederlo, domani sarà possibile>> afferma Serkan
<<Io svengo >> dico tremando
<<Demet, ok siamo tutti dispiaciuti, ma non capisco questo sentirti male>> dice Can
<<Ascoltami bene, per una volta metti da parte la tua gelosia e sii uomo. Stiamo parlando di una persona che per quattro anni ha condiviso la vita con me... Lo hai capito? >> gli urlo
<<Abbassa i toni... Si è ucciso è vero, ma la colpa è sua, non tua... Si è rovinato con le sue stesse mani>> urla Can
<<Ascoltate ragazzi, con calma... Stiamo urlando in un giorno di gioia e di pace>> dice Serkan turbato
<<Se Can non cambia atteggiamento, questo giorno per me non rappresenta nulla>> dico e torno dentro per dare un'occhiata ad Ayla, che fortunatamente dorme come un angioletto.
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𝕀 𝕋𝕦𝕠𝕚 𝕆𝕔𝕔𝕙𝕚
Fanfiction[Completa] Immaginate due bimbi, migliori amici di banco. Entrambi hanno otto anni. Si affezionano così tanto, da promettersi di rimanere insieme fin quando saranno diventati adulti. Loro sono Can e Demet. Un bel giorno la mamma di Demet, annuncia...