[Completa]
Immaginate due bimbi, migliori amici di banco.
Entrambi hanno otto anni.
Si affezionano così tanto, da promettersi di rimanere insieme fin quando saranno diventati adulti.
Loro sono Can e Demet. Un bel giorno la mamma di Demet, annuncia...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Decido di uscire fuori e smaltire un pó la rabbia.
Sento i miei occhi pizzicare. Sono colmi di lacrime, ma non permetto ad essere di scendere.
Can mi ha nascosto di quella sera al locale.
Come ha potuto?
Una mano calda sulla mia spalla mi fa distrarre dai pensieri.
Mi giro e trovo Serkan con sorriso
<<Demet, tutto ok? Ti ho vista uscire come una furia >>
<<Ehm, potrebbe andare meglio >>
<<Da quando ti ho conosciuta sei un mistero >>
<<La mia vita non è affatto semplice >>
<<Ti garantisco una cosa... La vita perfetta non esiste per nessuno>>
<<Si, questo è vero ma... Odio gli inganni >>
<<Siamo in due allora >>
<<Non dico di essere perfetta, anch'io sbaglio, ma credo sia dovuto dal mio carattere un pó fragile>>
<<Non ti conosco Demet, non so come posso aiutarti... Vorrei tanto farlo>>
<<Tranquillo, ovviamente non sai nemmeno di cosa sto parlando. Ma ti ringrazio! Sei venuto a cercarmi... Potevi benissimo stare dentro con gli altri >>
<<Figurati, comunque sta arrivando Can... Mi hai detto che geloso perciò vado dentro! Se hai bisogno ci sono>> dice accarezzandomi il braccio
Annuisco e se va. Mi siedo sulla panchina e Can mi raggiunge infuriato.
<<Che cazzo fai qui fuori Demet? Quel Serkan ci sta provando o cosa? >>
<<Can, sta calmo ok? Non sta provando un bel niente... Anzi, è un ragazzo molto dolce. È buono >>
<<Interessante, è uno zuccherino il nostro Serkan>>
<<Ti ho detto smettila...Ora aspetta un attimo qui, dobbiamo parlare>> puntualizzo
<<Dove stai andando? >>
<<Arrivo>>
Raggiungo Amalia mentre corteggia Serkan e la tiro fortemente dal braccio
<<Cammina>> urlo infuriata
<<Che cavolo ti prende? Dove mi stai portando? >>
<<Stai zitta Amalia>>
<<Tu sei fuori di testa >> mi urla mentre cerca di rimanere in equilibrio
<<Ok, dobbiamo parlare>> dico mentre lascio la mano
