Siria
La caviglia mi fa un male che quasi mi viene da piangere, ma non lo faccio perché a stringermi tra le sue braccia c'è Marco, e ho giurato a me stessa che non avrei più versato una lacrima davanti a lui.
Ci fermiamo davanti ad una casa, Marco bussa, mi stringe e io vorrei divincolarmi, perché non sopporto questo formicolio sulla pelle che mi da essere stretta da lui.
Odio il mio cuore che continua ad appartenergli.
Non è che non mi piaccia, anzi, vorrei starci sempre, ho desiderato poterlo fare, ma non è giusto per me che sono ancora innamorata di un fottuto bastardo che ha avuto il coraggio di farmi sentire in colpa dopo come sono stata in tutti questi anni a causa della nostra separazione.
Sospiro, poi Marco suona al campanello di questa casa sperduta. Rimane col fiato sospeso, mi guarda, mi perdo.
Perché è sempre così: lui mi guarda e io mi perdo.
Sta per dire qualcosa, apre la bocca, ma poi ci ripensa e sospira sul mio viso, dandomi il suo respiro sulla pelle. Che poi, non lo capisce che anche quello per me è un colpo al cuore?
Detesto l'effetto che mi fa nonostante tutto. Perché io 'sto stronzo lo dovrei semplicemente disprezzare per come mi ha trattata, e invece lo amo sempre e comunque, e anzi i giorni passati insieme hanno rafforzato quello che c'era già. Perché io almeno un po' ci ho creduto in questi mesi passati lontani di averlo rimosso. Mi sono cullata nelle sue parole che mi dichiaravano una fine tra noi, e in quelle dell'ultima serata dove non mi ha trattenuta. Dunque è stato un po' più facile credere che lo avessi rimosso, ora che però è così vicino a me, così bello, così dolce nel suo modo di guardarmi, così sincero nei suoi sguardi, io proprio non ce la faccio a fingere che tutto questo mi lasci indifferente. Ma credo che non lo abbia capito invece lui quanto io lo ami tremendamente. Sono certa di questo dal modo che ha di guardarmi quando mi trovo con Bernardo, convinto che solo mi possa passare il pensiero di guardare un altro come ho sempre guardato lui. Ma no, non è mai successo di potermi perdere negli occhi di uno sconosciuto, perché nessuno sguardo è familiare come il suo tanto da volermelo sentire addosso senza alcun imbarazzo.
La porta si apre, ad accoglierci c'è una signora anziana con i capelli bianchi. Ci guarda stranita, il suo sguardo passa da Marco a me e lo vedo preoccupato.
«Buona sera signora, so che è inopportuna la nostra visita...», sta per dire, ma la signora lo blocca.
«Se siete venditori, non ci interessa!» la signora sta per chiudere la porta, ma Marco è pronto ad intervenire.
«No, no, mi lasci spiegare...» prende un respiro Marco, «la ragazza, beh... - mi guarda – si è fatta male... non riusciamo a tornare al nostro hotel perché c'è una tempesta. Mi servirebbe solamente metterle un po' di ghiaccio e aspettare che il tempo torni sereno», le dice.
La signora torna a guardare me e Marco confusa, poi le si allargano gli angoli della bocca e fa un sorriso sincero.
«Certo, entrate pure...», dopodiché, la signora ci fa spazio. Ci presenta suo marito e, in tutto questo, io continuo ad essere tra le sue braccia. dopo qualche secondo, mi fa sedere in una sedia e prende il ghiaccio; me lo mette sulla caviglia e io emetto un lamento di dolore. I suoi occhi verdi si piantano sui miei, chiedendomi scusa solo con uno sguardo.
Non parliamo, eppure è così strano e così intenso quanto due persone possano capirsi, volersi, percepirsi senza bisogno di parlare, ma con sguardi pronti a divorarsi. E me ne rendo conto ora, mentre lo guardo, quanto non sono stata in grado di capirli i suoi sguardi negli ultimi tempi insieme. Perché sì, erano diversi, non mi facevano sentire apprezzata come all'inizio, però capisco che forse mi sono sbagliata a pensare che lui avesse rimosso il sentimento che aveva sempre avuto per me.
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Another day (Completa)
RomanceSiria è una ragazza ambiziosa. Ha sempre desiderato fare la presentatrice sportiva e, quando le offrono uno stage a Milano, se dapprima è tentata, dall'altra non vuole lasciare Marco, suo ragazzo da sempre. Marco ha la passione dello scii e di quest...