38•capitolo -Non so se ce la farò mai...-

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MARCO

Sono state dure queste settimane, dura è stato accettare che alla fine di tutto, per quanto mi sono sforzato, non ce l'ho fatta a recuperare il rapporto con Siria. Benché continuassi a mollare la presa, a dire che questa volta sarebbe stato l'ultimo bacio, l'ultimo giorno, l'ultimo abbraccio, tutte le volte continuavo a tornare perché ogni volta che mi rispecchiavo negli occhi di Siria scorgevo il sentimento che lei nutriva ancora per me.

Bernardo è stata la gocciolina che ha fatto traboccare il vaso, la ciliegina sulla torta per farmi comprendere che era inutile continuare ad ostinarmi e quasi sembrare uno stalker nell'impormi, perché tanto lei non sarebbe tornata a fidarsi di me e che non ci stava neanche provando a credere che potessimo farcela insieme. È stato disarmante trovarmi di fronte alla realtà che, Siria, benchè mi ami ancora, avrebbe preferito di gran lunga amare uno come Bernardo, uno di cui si fida, trasparente e sincero, perché nonostante faccia davvero fatica a starmi lontano non riesce neanche a starmi mai vicino. Non tornerà mai con me.

Non ho fatto altro che pensare al nostro ultimo addio, non ho fatto che rimuginarci e cercare di darmela quella forza che mi serve per andare avanti.

Non dico che ci sono riuscito, né che ci sto riuscendo, ma almeno ho capito che è inutile continuare a supplicarla e che era giusto mettere quel punto tra noi.

E ora mi manca mentre passeggio per le vie di Napoli, dopo esser tornato da un viaggio di lavoro in anticipo. Tutto questo perché mi ha chiamato Sonia, una donna che ho conosciuto un bel po' di tempo fa e che mi ha detto che ha una proposta di lavoro da farmi, visto come vanno gli affari ultimamente, ho bisogno di persone come lei per riuscire a non far crollare quel piccolo impero che mi sono costruito con le mie forze.

Sono appoggiato all'inferriata bianca sbiadita dalla ruggine del lungo mare di Mergellina, aspetto che Sonia arrivi, anche se è in ritardo di un paio di minuti. Di fronte a me c'è una pizzeria in cui ho deciso di portarla, ho già chiesto al cameriere di preparare un tavolo. Dopo un po' arriva la mia accompagnatrice, mostra un sorriso a trentadue denti, i suoi occhi azzurri si posano su di me e i capelli lisci e biondi le svolazzano per il leggero venticello. Ha un tailleur nero, sotto una camicetta bianca che le scopre appena il seno, mostrandomelo.

«Sonia, eccoti, sei bellissima» le confesso, appoggiandole una mano al fianco e dandole un bacio sulla guancia.

«Posso dire lo stesso di te, ma lo sai che ho sempre avuto un debole!» ridacchia appena, provocandomi. Sin da quando l'ho conosciuta, a quel tempo stavo ancora con Siria, ha sempre flirtato in questo modo con me. Ovviamente non le ho mai dato conto, non avrei mai fatto una cosa del genere alla mia ormai ex ragazza, lei era tutto per me. È ancora tutto per me.

«Che bel profumo.» si umetta le labbra mentre lo dice.

Scrollo le spalle e faccio uno di quei sorrisetti che mi nascono sulle labbra quando mi sento apprezzato da una donna, «vogliamo andare?»

Annuisce e io mi ritrovo a poggiare una mano sulla sua schiena per farle strada. Sonia nel frattempo mi parla della giornataccia che ha avuto; è arrivata oggi da Londra, ha avuto un incontro di lavoro molto importante che si è protratto più del dovuto e che avendomi dato la parola che ci sarebbe stata, ha fatto le corse perché non voleva lasciarmi in asso. Le spingo la sedia all'indietro da buon cavaliere e la faccio sedere, dopodiché mi metto di fronte a lei.

«A te come vanno le cose, Marco? Sei sempre fidanzato?» mi chiede, ovviamente non sa nulla della mia vita sentimentale, visto che non la vedo da moltissimi anni; è sempre in giro per il mondo e beccarla è quasi impossibile, inoltre non ho mai fatto nulla perché ciò accadesse.

Another day  (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora