"Non vedo l'ora che sia domani" lesse Valentino e un sorrisino gli incurvò le labbra: non fu proprio in grado di trattenerlo.
Rivolse uno sguardo fugace in direzione della vecchia edicola, il covo di Sergio e la sua banda. Se pensava che quell'incontro gli avrebbe dato la possibilità di vedere Fabio dopo giorni in cui, a stento, avevano avuto opportunità di parlarsi tramite messaggi al cellulare, non riusciva a provare nessun entusiasmo."È sbagliato", pensò, "Dovrei essere felice di vedere il mio ragazzo". Piegò le labbra in una piccola smorfia.
Si guardò attorno, trovando la strada praticamente deserta in quella tarda ora della sera. Si incamminò verso la sua destinazione, tenendo la testa china e le mani dentro le tasche della giacca.
Ripensò alle parole di Sergio: cosa aveva voluto intendere nell'affermare che sarebbe stato proprio lui a dovere prendere il posto di Stefania? L'ultima volta che aveva tentato di mandarlo dentro un appartamento Valentino lo aveva deluso, tirandosi indietro all'ultimo momento e quello, senza che il giovane potesse prevederlo, lo aveva salvato: ma Stefania era stata arrestata e, forse, al posto suo. Era un tarlo che aveva preso a tormentarlo sin dal momento in cui era venuto a conoscenza dell'accaduto: sarebbe dovuto entrare lui al posto di Stefania? Se avesse detto di sì a Sergio, la polizia lo avrebbe arrestato?"Che diavolo stai facendo, Vale?!", pensò ancora e scosse piano la testa, giungendo davanti la porta malconcia dell'edicola. Si guardò attorno di nuovo, con ansia crescente, e inserì la chiave nella serratura: la porta si aprì subito, scivolando verso l'interno e il giovane entrò dentro l'edicola, fiocamente illuminata da una lampada a led. Chiuse la porta, percependo la presenza di più persone dentro la piccola stanza.
-Eccolo qua, finalmente!- lo accolse Sergio, strofinando le mani tra di loro, rivolgendogli un ampio sorriso che il giovane non vide dato che, anche quella volta, si rifiutò di alzare gli occhi su di lui. Involontariamente, però, si trovò a beccare Michela: seduta in un angolo della piccola stanza, a terra, con le ginocchia tirate al petto, la corta gonna a segnarle la pelle delle cosce, i capelli bruni a incorniciarle il viso, appesantito da un'espressione distaccata e diffidente.
Il giovane aggrottò la fronte, stupito da quanto leggeva sul volto dell'altra: sembrava che ce l'avesse con lui. Nella piccola stanza erano presenti anche Giorgio e Fabio: il primo scherzava con il loro capo, scambiandosi sorrisini, battute ambigue e pugni sulle spalle e alla pancia, senza mai farsi male per davvero. Fabio, invece, come Michela, era silenzioso e rimaneva appoggiato contro lo stretto banco che costeggiava una parete: teneva le braccia incrociate sul petto, ma con una mano si torturava un labbro, non partecipando ai giochi stupidi degli altri suoi due amici. Non si avvicinò a Valentino né lo salutò.
Il giovane sospirò piano davanti l'indifferenza del suo ragazzo e si rese conto che sì, era arrivato il momento di interrompere la loro relazione clandestina.-Quindi... oggi il nostro Valentino entrerà nella banda per davvero!- esclamò Giorgio, ridendo e Valentino sussultò appena, incontrando di nuovo lo sguardo teso di Michela. A nessuno dei presenti sembrava importare granché del fatto che uno di loro fosse finito in manette. Valentino si trovava lì dentro già da un paio di minuti e di tutte le stronzate che aveva sentito dire a Giorgio e Sergio nessuna contemplava, neanche lontanamente, la parola Stefania.
-Cosa?- domandò il ragazzo con un filo di voce.
-Abbiamo già organizzato qualcosa di nuovo...- incominciò col dire Sergio e Michela si alzò da terra, spingendosi con i piedi, scivolando con la schiena lungo la parete di lamiera. Si avvicinò ai tre, poggiando una mano su una delle spalle di Sergio.-Non mi faccio coprire la spalle da uno come lui- sussurrò all'orecchio del compagno, ma utilizzando un tono di voce sufficientemente alto da poter essere udita da tutti. Valentino impallidì e Michela gli rivolse uno sguardo diffidente. Sergio la guardò, inarcando un sopracciglio, mentre Fabio scioglieva le braccia dalla loro posa.
-Mia cara, vedrai che imparerà...- prese a dire Sergio, accompagnato da un sorrisetto di Giorgio, ma Michela scosse la testa, interrompendo le sue parole.
-Io voglio essere guardata e difesa da un vero uomo- mormorò con una vocina ammaliante, sporgendo il labbro inferiore e spalancando i suoi occhioni scuri.
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NEVER ENOUGH
RomanceIn un quartiere periferico della città di Bologna, Alessandro ha finalmente trovato un piccolo appartamento dove mettere radici: è pronto per ricominciare da zero, senza più concedersi distrazioni di sorta. Ha rinunciato a false speranze, chiuso i...