Alessandro sorrise e lo baciò ancora, strofinando la punta del naso contro quella di Valentino. Il giovane gli strinse le braccia in vita e l'altro tornò sulle sue labbra, appropriandosene di nuovo, ma quella volta cercando un contatto più profondo.
Valentino rispose subito, cedendo immediatamente, sentendosi come sciogliersi tra le sue braccia. Ogni tocco di Alessandro sembrava dissipare ogni suo più piccolo dubbio, spazzando con estrema facilità tensioni e paure.
Si sentiva felice: il suo cuore aveva smesso di battere seguendo il ritmo dell'angoscia e i battiti si erano fatti più veloci, diffondendo in ogni più piccola fibra del suo corpo una gioia che pareva incontenibile.
Alessandro gli strinse la nuca con una mano, spingendolo delicatamente con l'altra, premendo il palmo contro il suo petto, invitandolo a stendersi. Il divano era davvero piccolo e scomodo per contenerli entrambi; in più era anche corto e impediva a tutti e due di allungarsi comodamente sulla seduta. Eppure non ci fecero quasi caso: Valentino si trovò a puntellarsi con una mano contro il pavimento, per non cadere, mentre Alessandro faceva perno contro una porzione dello schienale, cingendo i fianchi del suo amante, schiacciandoselo contro. Il giovane ridacchiò per l'assurdità della posizione che avevano assunto, ma ogni sua ilarità venne spenta velocemente, mentre l'altro soffocava i suoi risolini con l'ennesimo bacio.
Percepì chiaramente l'intensità di quella nuova unione, come qualcosa di assolutamente diverso e unico. Respirava attraverso la bocca di Alessandro, come se stesse bevendo il suo stesso fiato: era un po' come ricevere vita direttamente da lui. Tutto iniziava e finiva con lui e Valentino ebbe la certezza che non sarebbe più stato in grado neanche di sopravvivere, senza Alessandro.
Si aggrappò alle sue spalle con forza e il repentino movimento li fece sobbalzare e perdere l'equilibrio perfetto che avevano creato. Rotolarono sul pavimento e Alessandro finì a terra, battendo la schiena, tirandosi dietro l'altro.
Valentino cercò di allontanarsi un po' da lui, mentre nella sua mente si apriva la vaga consapevolezza che erano caduti, che lui era finito con tutto il proprio peso addosso all'altro e che quello poteva essersi fatto male, ma Alessandro glielo impedì. Non gli diede tempo di dire mezza parola, stupendolo: con un colpo di reni invertì le loro posizioni, puntellandosi con i piedi sul pavimento, riuscendo a inchiodarlo subito dopo sotto di sé.Le mani dell'uomo corsero a slacciare il grembiule che il giovane indossava e Valentino facilitò il suo movimento, sollevando il bacino: così facendo sfiorò con il proprio il membro dell'altro attraverso i pantaloni e ansimò pesantemente, reclinando il capo all'indietro, continuando a strusciarsi contro di lui.
-Non...- balbettò, serrando gli occhi. Le gambe presero a tremargli e temette di essere già giunto al limite della sopportazione: era più di un mese che Alessandro non lo toccava, e sentire le sue mani calde anche solo attraverso i vestiti lo stava conducendo in modo galoppante al punto di non ritorno.Ogni più piccola porzione di pelle sembrava essersi come incendiata, i respiri si erano presto tramutati in singulti spezzati. Era così emozionato e colmo di desiderio che gli veniva da piangere.
-Va tutto bene, amore- mormorò Alessandro contro le sue labbra, accarezzandogli la nuca, spingendolo a premere la fronte contro la propria.
-Mi sento esplodere- balbettò Valentino e l'altro annuì, sorridendo.
-Lo sento anch'io- disse e lo strattonò per i fianchi, cercando di tirare la camicia fuori dai pantaloni.Alessandro non era mai stato una persona incline all'esagerazione, eppure si trovò ad afferrare l'indumento che rivestiva la parte superiore del corpo del suo amante: glielo strappò letteralmente di dosso, mentre i piccoli bottoni neri schizzavano dappertutto e lui si chinava sul collo del giovane, cominciando a riempirlo di tanti baci umidi, accarezzandogli il petto, i fianchi con le mani, a palmi aperti, seguendo la propria esigenza di toccare il prima possibile ogni parte del suo corpo, per potersene riappropriare, guidato da una fretta tale da farlo sentire quasi febbricitante di desiderio.
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NEVER ENOUGH
RomanceIn un quartiere periferico della città di Bologna, Alessandro ha finalmente trovato un piccolo appartamento dove mettere radici: è pronto per ricominciare da zero, senza più concedersi distrazioni di sorta. Ha rinunciato a false speranze, chiuso i...