-Pausa!- esclamò Ilaria, richiamando l'attenzione dei presenti e picchiettandosi sull'orologio che teneva intorno al polso sinistro. -Un quarto d'ora! Che abbiamo ancora il motore della Lancia da controllare e più tardi devo andare con quella scema di mia sorella-
-Ah! Già, era oggi l'appuntamento?- le chiese suo marito.
-Sì, caro, alle quindici in punto: perché è normale credere di trovare un cazzo di abito da sposa in appena un mese!- urlò furiosa. -La strozzo prima che vi sposiate, sappilo!- continuò, puntando un dito accusatore verso Fancesco e l'altro scosse la testa, non abboccando alla provocazione del suo capo, nonché futura cognata.-Perciò datevi una mossa che non posso andarmene via e lasciarvi a cazzeggiare con il danno alla Lancia- disse ancora Ilaria, incrociando le braccia sul petto. Roberto alzò le mani in segno di resa, consapevole quanto sarebbe stato inutile insistere su quella storia con sua moglie: dopotutto, era anche vero che fosse proprio lei il migliore meccanico dell'officina.
Francesco e Alessandro si scambiarono un'occhiata d'intesa, trattenendo a stento un sorriso. Andarono a lavarsi le mani in bagno e tornarono poco dopo, pronti a dirigersi al panificio che stava di fronte al garage, per comprarsi qualcosa da mangiare.
Alessandro si chinò sulla sua tracolla, che teneva poggiata ai piedi del bancone da lavoro, per recuperare il suo portafogli, ma venne interrotto dal buongiorno di qualcuno che era appena entrato nel locale. Sbuffò e si guardò intorno, notando che Ilaria e Roberto non erano in giro – probabilmente erano andati a pranzare in ufficio. Francesco gli rivolse un cenno della mano.
-Vado io, penso anche per te. I soldi me li dai dopo, tranquillo. Tu vedi cosa desidera il signore- disse e gli indicò con un pollice il tizio alle proprie spalle.Alessandro si irrigidì nello scorgere Giacomo vicino al suo amico e si limitò ad annuire per non allarmarlo. Francesco aggrottò la fronte, captando comunque qualcosa di strano nell'espressione del suo collega: rivolse un'occhiataccia in tralice al nuovo arrivato, ma poi decise di non impicciarsi e si allontanò dal garage.
-Perché sei qui?- esordì Alessandro e Giacomo spalancò gli occhi stupito.
-Ciao, eh!- disse e l'altro scosse la testa, incominciando a incazzarsi.
-Bella faccia tosta che hai a presentarti qui!-
-Sempre meglio che farti qualche improvvisazione in casa, no? Come faceva sempre quella stronza della tua amica. Però, io non ho idea di dove tu abbia preso casa dopo che sei andato via...-
-Come sai che mi avresti trovato qui?- lo interruppe Alessandro, evitando di permettere all'altro di chiedergli informazioni sulla sua nuova vita: informazioni che lui non era assolutamente intenzionato a fornirgli.-Il tuo Facebook: sei ancora iscritto, ricordi? Credo che sia stato proprio il tizio ch'è appena uscito a pubblicare una vostra foto, con tanto di geolocalizzazione-
-Quando torna lo ammazzo!- urlò Alessandro e Roberto fece capolino dall'ufficio.
-Tutto bene?- gli chiese e il suo collega gli rivolse un cenno affermativo, anche se non sembrava molto convinto di quel suo stesso gesto. Afferrò Giacomo per un gomito e lo spinse fuori dal garage.Era già abbastanza nervoso da avere notato le sue mani iniziare a tremare: lasciò andare il braccio dell'altro, continuando a camminare verso una meta imprecisata e si tastò le tasche della tuta da lavoro che indossava, ricordandosi soltanto in quel momento che proprio la sera precedente aveva deciso di smettere di fumare... per Valentino. Sbuffò, sempre più insofferente nel non trovare intorno a sé nessun appiglio sul quale scaricare il proprio disagio.
-Cosa vuoi da me?- urlò, appena furono per strada, senza riuscire a trattenere la rabbia che pareva ruggirgli nel petto. Rivedere Giacomo dopo più di un mese e mezzo aveva riaperto in lui la ferita che tanto l'aveva fatto disperare per settimane; l'umiliazione che aveva subito nel vedersi cacciare via dal suo vecchio posto di lavoro e soltanto perché l'altro aveva deciso di tagliarlo fuori dalla sua vita.
Giacomo aveva fatto la sua scelta: stavano insieme da anni, eppure pareva non gli fosse mai passato per la testa di tenere in considerazione i sentimenti del suo amante quando aveva deciso di cancellare tutto quello che riguardava loro due.
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NEVER ENOUGH
RomanceIn un quartiere periferico della città di Bologna, Alessandro ha finalmente trovato un piccolo appartamento dove mettere radici: è pronto per ricominciare da zero, senza più concedersi distrazioni di sorta. Ha rinunciato a false speranze, chiuso i...