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-Ti piace così tanto prendermi in giro?- urlò Valentino percependo dentro di sé una rabbia tanto accecante da non riuscire più a controllarsi. -Prima mi dici di amarmi e poi, dopo un po' di sesso, sei già pronto a buttarmi via? Sei un grandissimo coglione!- gridò ancora.
-Non puoi mandare tutto a puttane in questo modo!- ribatté Alessandro afferrando i suoi vestiti con gesti rabbiosi, prendendo a rivestirsi. Valentino seguì il suo esempio, seppure controvoglia, affrettandosi a celare le proprie nudità.
Si sentiva vulnerabile e saturo di una furia cieca.

-C'è gente che si staccherebbe un braccio per essere al posto tuo e tu rinunci a un sogno di tale portata...!-
-Non è il mio sogno!- lo interruppe il giovane, urlando con tutto il fiato che aveva nei polmoni. La gola iniziò a bruciargli e il petto a sollevarsi e abbassarsi in modo frenetico, seguendo i suoi respiri violenti.
-E quale sarebbe il tuo sogno, Vale? Continuare a stare qui cercando di non annegare, fare il cameriere, o peggio, tornare a fare la vita di merda che facevi prima con i tuoi amici?-

-Io voglio...!- iniziò col dire il giovane, ma decise di non portare a conclusione la sua frase: Alessandro si stava comportando come uno vero stronzo e lui non voleva mettersi in ridicolo ancora una volta, dichiarando apertamente che l'unica cosa al mondo che davvero sognava per sé era proprio lui.
-Cosa?- lo incalzò Alessandro, avvicinandosi a lui e afferrandolo per le spalle, scuotendolo con violenza. Valentino chiuse gli occhi, assecondando quei movimenti, stringendo forte i denti. Di colpo spinse l'altro lontano da sé.
-Voglio te!- urlò senza riuscire a impedirselo e Alessandro si irrigidì, rimanendo di stucco.

-Io non valgo tutto questo- mormorò e Valentino scosse la testa sempre più avvilito.
-Tu non capisci e mi domando come cazzo faccia io ad amare un cretino come te!- ribatté il giovane.
-A me dispiace, Vale. Ma tu devi capire che questa è la tua grande opportunità...-
-In quale lingua devo dirtelo per farti capire che non è quello che voglio?-
-Davvero?- tuonò Alessandro. -Quindi mi stai dicendo che tu avresti rifiutato quest'offerta anche senza amarmi? Sei così stupido e immaturo?-
-Immaturo?! Cazzo me ne faccio della fama e del successo senza di te? Perché devi farmi così male? Perché non capisci che l'unica cosa che voglio davvero sei tu? Anche sotto un ponte e senza un soldo, io sarei felice con te!-

Alessandro tremò nel sentirlo parlare a quel modo e, poco alla volta, si rese conto che forse Fabrizio aveva avuto ragione su di lui sin dall'inizio: "sei così impegnato ad aiutarlo che non neanche riesci a renderti conto di quello che lui vuole per davvero" gli aveva detto e quelle parole risuonarono nella sua mente, sbattendogli in faccia la verità. Sognava per Valentino un futuro luminoso, pieno di sogni realizzati, ma lasciandosi tentare dal pensiero comune, dal pregiudizio sociale. Se Vale poteva essere felice restando un poveraccio come lui, perché doveva continuare a insistere a quel modo obbligandolo a seguire una strada che non sentiva giusta per sé?

"È giovane e disilluso. Ma non si può vivere solo di amore" pensò.
Si avvicinò al ragazzo, afferrandolo per i fianchi, poggiando la fronte contro la sua.
-Ti amo anch'io...- prese a dire.
-Ale...-
-Non mi interrompere- lo ammonì prima di riprendere a parlare. -Davvero, Vale, io ti amo, ma questa è una cosa troppo grande e importante. A essere sinceri, non mi aspettavo che sarebbe successo tutto così velocemente, ma sono felice per te. Non voglio che in futuro, se mai tra di noi non dovesse funzionare, tu dovresti finire per rimpiangere di avere scelto me-
-Non potrebbe mai accadere, tu sei l'amore della mia vita, io non ho dubbi riguardo a questo- ribatté Valentino con sicurezza.

Alessandro si scostò appena da lui, senza lasciare andare la presa su i suoi fianchi, quel tanto che gli risultò sufficiente per poterlo tornare a guardare negli occhi.
-Allora... dovresti rischiare- sussurrò.
-Ma...!-
-Io sarò qui- lo interruppe, prima che il giovane potesse continuare a muovere ulteriori proteste riguardo le sue parole. -E ti aspetterò. E continuerò ad amarti. Se davvero io sono l'amore della tua vita, così come tu sei il mio, potremo aspettare, mettere un attimo pausa a questa nostra relazione-
-E stare lontano da te per un anno?- domandò Valentino con una voce piccola piccola, rotta dall'emozione. Scosse la testa. -Senza vederti, senza toccarti- mormorò abbracciandolo con forza.

NEVER ENOUGHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora