Successi online ~ parte 1 ~

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<< Ciad posso prendermi due minuti di pausa >> chiedo al direttore artistico affacciandomi dalla sala incisioni. << Sì, Ally. >> risponde cortesemente. Mi dirigo al distributore automatico per un caffè. Per fortuna domani il mio  primo album esce così potrò rilassarmi almeno un po' e stare dietro ad Austin. Da quando il video di Taylor è stato candidato al VMA( Video Music Awards) , Jimmy e Trish, ufficialmente la mia manager,  hanno detto, che dobbiamo sfruttare la situazione e far uscire il mio album prima che questo si chiuda. Ma come se non gli bastasse, Jimmy,  ha proposto di farmi fare un tour promozionale di esso. A dir la verità, non è che mi dispiace, anzi sono eccitatissima per questa idea, ma forse per il momento sarebbe meglio vedere come va l'album.  Sono, anche, terribilmente stressata, ormai divido le mie giornate tra la sala d'incisione, l'ultimo esame da preparare e le audizioni di Austin.
Dannata macchinetta del caffè! È anche rotta, ora come faccio?  Sono rassegnata ad andare al bar.
<< Ally iniziamo tra dieci secondi >> mi avverte. Perfetto! Addirittura dovrò rinunciarci. Seccata ritorno in sala. Sto solo annuendo a ciò che Ciad dice riguardo ai progetti in serbo per me, perché sono distratta dai miei pensieri rivolti al biondo. Quella di stamattina, è la quarta audizione, spero solo sia andata bene, sono due settimane che va avanti questa storia: tutte le case discografiche usano giri di parole per dirgli: che l'avrebbero preso se avesse avuto un altro cognome e stavolta io non ho potuto accompagnarlo. Per questo il mio sospiro rassegnato e arrabbiato mi dice che anche sta volta è andata male.
<< Ally? Ma mi stai ascoltando? >> chiede inclinando il suo capo per incrociare i miei occhi svampiti.  << Ah? Sì....ti ascolto >>  mi riprendo. Ma ormai anche Ciad capisce che sono stanca, così tira un respiro e rassegnato dice << Va beh! Se vuoi andare a casa vai. Tanto qui è tutto pronto. Ci vediamo domani per la presentazione dell'album. >> le sue parole mi rendono per la prima volta attenta << Grazie Ciad. Ci vediamo domani >> esclamo prima di gettarmi fuori alla sala. Mentre sono nell'ascensore do uno sguardo veloce all'orologio. È appena ora di pranzo, Austin dovrebbe essere a casa,ma forse è meglio chiamare.  Aspetto di essere completamente fuori dallo stabilimento per chiamarlo.
Prendo il cellulare dalla mia borsa e digito il suo numero attendendo una risposta.
<< Pronto? >> ecco ci risiamo, il tono con cui a risposto non è per niente gentile, questo non fa altro che confermare la mia ipotesi.
<< Austin sei a casa? >> chiedo con dolcezza.
<< Sì Ally, dove vuoi che stia? >> chiede scontroso.
<< E' andata anche stavolta male vero? >> chiedo affranta. Mentre cerco le chiavi dell'auto.
<< Sì, Ally. Ma quando ti degnerai di dedicarmi due minuti, forse potremmo discuterne >> dice ancora scontroso, alludendo chiaramente al fatto che non l'ho accompagnato. Lo odio quando fa così, ciò significa che lo sto odiando più o meno da due settimane.
<< Va bene sto arrivando. >> dico un po' alterata e chiudo la telefonata, gettando il cellulare sul sedile posteriore.
Capisco che abbia i nervi a fior di pelle per questa assurda situazione, ma non può permettersi di prendersela con me. L'unico problema qui è suo padre, che ha dato ingenti mazzette ai discografici affinché non lo ingaggino.  Ho lasciato che in queste due settimane sfogasse tutto il risentimento e la rabbia con me, ma adesso accusarmi di non stare volutamente accanto a lui, no. Ormai ho le occhiaie che possono testimoniare il mio sforzo per star dietro a: l'album, l'ultimo esame da preparare e le sue audizioni. L'unico momento di fuggente relax ce l'ho quando prendo un caffè con Trish e Adèle.  È vero che non abbiamo molto tempo per noi perché mio padre non vuole che io dorma da lui, fa fatica ad accettare Austin, e forse non ha tutti i torti. Ma guarda cosa arrivo a pensare in preda allo stress. Sta diventando davvero insopportabile, eppure la prima audizione andata male la prese bene, poi dalla seconda in poi iniziò ad andare di matto. Alla fine di ognuna mi sbolliva la rabbia urlandomi contro e io sempre a comprenderlo. Perfino l'amore è cambiato è...come dire.... Più passionale, più forte. Vogliamo parlare del fatto che mi ha costretto a scrivere una nuova canzone, dicendo che forse era quella a non andare bene. Puff! Mio Dio, ma quanto sto correndo? Il semaforo è rosso. Pigio violentemente il piede sul freno e quasi non metto sotto una coppia di ragazzi. È meglio che mi dia una calmata, di certo non voglio finire in ospedale proprio ora e a causa sua.
A passo agitato percorro l'androne dell'hotel e quando l'ascensore si apre sull'attico, lui non c'è.  vedo solo pezzi di vetro rotti sparsi ovunque. Di sicuro li avrà rotti lui prima del mio arrivo.
<< Austin! >> urlo.
<< Sono qua >> risponde dalla camera da letto.
Quando entro nella stanza lo vedo appoggiato alla vetrata con l'avambraccio, mentre nell'altra mano tiene un bicchiere di whisky. È decisamente arrabbiato e deluso.
Si gira e io prontamente dico << Quale scusa hanno usato stavolta? >> voglio fargli sapere che sono contrariata quanto lui.
Fa una risatina nervosa << Sempre le stesse parole Ally. "Signor Moon è molto bravo, ma noi non siamo interessati" Per una volta potrebbero dire: mi piacciono troppo i soldi di suo padre per contraddirlo. >>  sbraita con gli occhi rossi dalla rabbia. Mi avvicino lentamente mettendogli una mano sulla spalla in segno di comprensione << Austin troveremo una soluzione vedrai >> sussurro.
Faccio appena in tempo a finire la frase, che lui scrolla la mia mano  << Ma che cazzate dici Ally? lui non si fermerà   >> mi guarda indignato << Ora capisco perché non ha battuto ciglio quando gli ho portato i documenti: voleva il potere e i soldi per rovinarmi la vita. >> fa un lungo e nervoso sorso poi posa il bicchiere sul tavolo. Mi afferra con forza alla vita << Ti voglio >> sussurra rabbioso. Lo so che dovrei resistergli e magari andare via, ma non posso fare a meno di rabbrividire e sapere che nonostante tutto ha bisogno di me.
Ora è più calmo e più sobrio. Io mi alzo per rivestirmi << Che fai? >> chiede.
<< Mi rivesto. Tra poco devo incontrare Trish e Adèle >> rispondo con calma,mentre lui mi volta la faccia infastidito. So che probabilmente non dovrei fare questa domanda visto che poi finiremo per litigare. Ma non mi trattengo, la deve smettere di comportarsi come un bambino  << Che c'è? Non posso vedere le mie amiche? >>
<< Certo che puoi. Però a quanto pare hai tempo per tutti tranne che per me. Almeno stasera resterai qui? >>
<< Come puoi dire una cosa del genere? Solo perché oggi, per la prima volta, non ti ho accompagnato? Sei impossibile.  E comunque, no, non posso restare qui. >> sono ormai vestita.
<< Sai vorrei tanto sapere cosa ho fatto a tuo padre perché mi odi così tanto >> chiede acidamente.
<< Lui non ti odia. È solo che ha paura per me >> lo rassicuro.
<< Come dici tu >> conclude, mentre io mi dirigo in bagno.
Quando esco lo trovo seduto nel letto a fissare un punto impreciso della stanza. So a cosa sta pensando, per questo mi siedo accanto a e gli dono un bacio casto sulle labbra.
<< Forse dovrei lasciar perdere tutto. Mio padre sarebbe capace di pagare tutti i discografici del mondo >> la sua voce è affranta e io ho paura. Non aveva mai detto una cosa del genere, non aveva mai pensato di mollare. Gli butto le braccia al collo e raggiungo i suoi occhi << Non può farlo. E poi a quel punto non avrebbe più soldi per farlo >> sussurro smorzando la tensione.
<< Forse non hai idea di quanto ci frutta al giorno la fabbrica. Però hai ragione, non può farlo. Rischierebbe di finire in prigione e lui tiene alla sua immagine.  >> fa una pausa e poi cade in una risata << pensa alla sua faccia stampata sui giornali e sul web >> io rido con lui. Poi mi viene una folle, ma brillante idea. Mi stacco velocemente prendendo il cellulare.
<< Che fai? >> mi chiede notando i miei occhi illuminati.
<< Chiamo Dez >> dico prontamente mentre aspetto che risponda. Lui aggrotta la fronte confuso.
<< Perché? >> dice.
<< C'è una cosa che tuo padre non può controllare: Internet. Se carichiamo un tuo video su youtube, grazie agli amici di Trish, Dez e ora io, ti faremo diventare la star di Internet. >> stacco la chiamata visto che ormai il rosso non da cenni di vita. Però Austin non sembra entusiasta, infatti, si alza e mi abbraccia da dietro. << Ally....mio padre sarebbe capace di chiudere youtube >> sussurra.
Io mi volto << Voi Moon vi credete davvero così potenti? >> chiedo ironicamente.
<< Con i soldi si può ottenere tutto >> afferma convinto. Io gli faccio una smorfia di disappunto e poi afferrando la borsa dico. << Tu fidati di me. Fatti trovare al Sonic Boom tra un'ora. >>  gli do un bacio fuggente e corro via.

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