Caro Austin... ~ parte 1 ~

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Spalanco la porta del locale, l'immenso spazio è stato sgombrato dai tavoli, le sedie sono alzate sui lati di esso, alcuni operai sono intenti a pulire, le mura sembrano fradice e gli strumenti sono rotti . Io avanzo con calma chiedendomi cosa sia successo, mi guardo intorno per cercare Jimmy, lo vedo uscire dall'office.
<< Ally, finalmente sei arrivata. Vieni. >>  mi fa segno con la mano di avvicinarmi,io aumento il passo e lo seguo dietro la porta.
<< Ma cos..... >> esclamo, lui mi blocca facendomi segno di sedermi. Noto che siamo soli.
<< Come hai potuto vedere la sala è inagibile e gli strumenti rovinati >> dice posizionandosi dietro la scrivania.
<< Sì, ma cosa è successo? >> chiedo confusa, anche se una mezza idea si fa viva nel subconscio.
<< Qualcuno ha sabotato il locale >> quella frase conferma il mio timore, Mike Moon ha colpito ancora.
<< Non possiamo trovare un'altra location.... Se è per gli strumenti li posso portare io e i danni... anche quelli posso.... >> trovo subito la soluzione, ma Jimmy nega con la testa e io blocco la mia voce.
<< Ally non è questo il problema. I danni per metà sono coperti dall'assicurazione e potremmo fare tutto ciò che dici >>
<< Ma? >> chiedo intuendo che il vero motivo della mia presenza è un altro.
<< E' partita già una denuncia contro ignoti, ma non ci vuole la zingara per sapere chi ha fatto tutto questo. >> ma dove vuole arrivare, non capisco.
<< Jimmy cosa stai cercando di dirmi? >> vado subito al dunque, lui respira profondamente.
<< Ally, voglio dirti che io non posso far partire il tour promozionale sapendo che potrebbe essere sabotato in qualsiasi momento. Capisci?  >> dice. Io annuisco e abbasso lo sguardo nello sconforto più totale.
<< Prova a... trovare una soluzione >> dice con un filo di voce.
<< Che soluzione dovrei trovare? Quel Moon non si fa scrupoli per suo figlio figuriamoci per me >> mi alzo, passandomi una mano sulla fronte.
<< Beh! Io credo che sia proprio questo il problema. Ora devi chiederti, quanto tieni alla tua carriera? >> ribatte, io sgrano gli occhi poggiando le mani sullo schienale della sedia.  Cosa vorrebbe dire che dovrei lasciare Austin? O  dovrei dirgli di ritornare all'azienda per la mia carriera?
  Non ci sto capendo niente, ho solo una gran paura che il bellissimo mondo in cui vivevo pochi minuti fa possa frantumarsi. Jimmy lo capisce, visto che non faccio altro che respirare pesantemente e alzare gli occhi al cielo.  << Facciamo così. Ti do tempo fino a domani. >>
<< Domani? >> chiedo confusa.
<< Sì, così qualunque cosa tu scelga o faccia, siamo in tempo per annunciare il tour promozionale in una conferenza stampa >> dice io annuisco afflitta.
<< E con la presentazione? >> chiedo.
<< Appena mi organizzo ti chiamo io, tanto ho tutti i tuoi recapiti. >> detto questo annuisco e poi vado via.
Apro lo sportello della macchina con forza e mi ci butto dentro. Le mani stringono forte il volante dove lascio cadere il mio capo  chiudendo  gli occhi. Com'è possibile che stia succedendo proprio ora? Quel energumeno ha sabotato la sala, ha sabotato il mio sogno, ha costretto il mio discografico ad agire in questo senso.....sta vincendo.
Non voglio che vinca, ma allora cosa devo fare?
"Bip, Bip"
Prendo il cellulare dalla borsa e ritrovo un sms di Austin.

Austin to Ally7/11/2013"Tutto bene? Chiamami appena puoi."

Già! Austin.
Ripongo il cellulare nel cruscotto senza rispondere all'sms. Anche volendo, cosa gli dovrei scrivere?  Sai, stasera non ci sarà nessuna presentazione visto che tuo padre ha sabotato la sala? No. Di sicuro perderebbe ancora il controllo, si scoraggerebbe o addirittura potrebbe prendere a pugni suo padre.  Ieri a mala pena l'ho convinto a non mollare. Stamattina, poi, ho visto un sorriso sulle sue labbra, era felice per quello che ci sta succedendo. Ha di nuovo la speranza e io non posso toglierla, per questo non posso nemmeno dirglielo.
Ma cosa sto facendo ancora qui ferma? Devo andare al negozio oggi c'è l'uscita del mio album e non intendo farmi rovinare la giornata da Mike Moon.
Metto in moto sfrecciando sulle strade di Miami, mentre le parole di Jimmy rimbombano nel cervello.  Lui ha ragione, Mike Moon non si fermerà a meno che suo figlio non riprenda il suo posto all'azienda, oppure......
No! Non lascerò Austin, il solo pensiero mi fa mancare l'aria e mi costringe a respirare affannosamente. Tengo di più a lui che alla mia carriera.

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