<< Ma chi si crede di essere per dire che non sono capi per noi. >> sto tirando Adèle fuori da uno dei negozi più esclusivo di L.A, dopo che una commessa ci ha praticamente snobbate.
<< Adèle calmati o faremo questioni e a me non piace >> cerco di calmarla, ma, dalle occhiatacce che si stanno lanciando, non credo di riuscirci.
<< Oh no, non la spunteremo con quel NASO che si ritrova >> anche se questa sua frase conferma le mie preoccupazioni, non posso fare altro che ridere. In effetti la commessa ha davvero un naso enorme. Mi riprendo subito quando vedo di sottecchi quest'ultima avvicinarsi alla vetrina con aria da sfida. Devo intervenire e portare via la mora. Da quando ha acquistato più sicurezza in se stessa crede di possedere poteri difensivi, soprattutto se si tratta di difendere le persone che ama.
<< Che ne dici di andare a comprare quel vestitino pesca che ti piaceva tanto? >> propongo. Lei mi rivolge uno sguardo indecifrabile poi si volta e inizia a camminare.
<< Che ci fai ancora lì? >> dice continuando a camminare. Io sospiro sollevata, per fortuna la persuasione è durata meno di un secondo.Gli istinti omicidi di Adèle si sono placati dopo aver misurato due vestiti, che le stanno divinamente, e aver scoperto di aver perso un'altra taglia. Porge la carta di credito alla cassiera, mentre mi invita a prendere le buste.
<< Mi spieghi perché devo portare io le tue borse >> bofonchio.
<< Perché non hai comprato niente, almeno ti tengo impegnata >> si volta e guardandomi schifata aggiunge << Che poi fattelo dire, ma ti farebbe bene rifare il guardaroba >> si riferisce all'abbigliamento sportivo per cui ho optato stamattina. Un jeans scuro, una felpa grigia topo e un paio di trainer nere. In effetti devo ammettere che è solo grazie a loro se nelle interviste e alla tv sono impeccabile, ma stamattina non mi andava di stare sui trampoli e mi chiedo come faccia lei a starci per tutto il giorno.
La cassiera sorride al "rimprovero" di Adèle, ma quando mi riconosce esclama << Oddio! Ma lei è Ally Dawson. Mi farebbe un autografo? >>
<< Se potessi muovere le mani perché no... >> dico mostrando le mani occupate dalle buste. La mora allora alza gli occhi al cielo << Dà qua forza >> e le strappa via.
Stiamo ridendo da matte perché la cassiera si è fatta firmare circa sei, sette autografi. Lo shopping con Adèle è uno spasso. Ormai è un rituale che seguiamo in ogni città. Appena arriviamo, almeno per tre giorni, giriamo per i negozi. E visto che lei è ricca e io famosa, non ci facciamo problemi a comprare tutto ciò che ci piace, anche se di solito compra più lei. Sono contenta che sia partita con noi perché ho avuto modo di conoscerla più affondo. La tristezza che aleggiava nei suoi occhi, quando l'ho conosciuta, ora è scomparsa. È accompagnata sempre dal suo sorriso splendente e contagioso. So che rompere il fidanzamento non è stato cosa da poco, perché lei amava Paul, eppure non ha mai pianto. Il suo motto è "nessuno può rovinarci la vita inducendoci al pianto" , credo che sia più un modo per darsi forza, una forza che quasi le invidio.
La riccia invece poche volte si è unita a noi. Da quando sono diventata leggermente famosa, la sua fama da manager è aumentata e ora fa su e giù per gli USA. Molto spesso con questa scusa si ferma a Miami per stare accanto a Dez, a meno che il rosso non venga a trovarla. Proprio come due giorni fa, infatti credo che a quest'ora sia già arrivato a Miami.
Stiamo girando l'angolo della strada in cui si trova l'hotel, quando ci scontriamo contro qualcuno e le buste cadono. Adèle inizia il suo attacco << Ma non vede do.... >> si blocca subito e mi stringe forte il braccio quando vede chi è. Dopo aver raccolto le buste alzo lo sguardo.
<< Paul >> esclamo stupita. La mora sembra di stucco così le do un lieve pizzico per farle dire qualcosa.
<< Che ci fai qui? >> chiede visibilmente tesa.
<< Potrei dire la stessa cosa... >> il tono di Paul è pungente. Adèle sgrana gli occhi sorpresa e infastidita. << Come scusa? >>
<< Beh! Te ne sei andata così di punto in bianco senza dire niente, rompi il fidanzamento in quel modo e..... >> la sua espressione strigliata si trasforma in una confusa << ....sei cambiata >> anche la sua voce si è affievolita. In effetti Adèle è cambiata ancora rispetto a due mesi fa. Ha ceduto a Trish, tagliando i capelli e gli ha dato dei colpi di luce, poi ha sostituito gli occhiali alle lenti a contatto e ora i suoi occhi scuri sono in bella vista insieme alla profondità che trasmettono, proprio come in questo momento.
A questa sua accusa Adèle scatta sul posto e inizia a parlare.
<< Sì, sono cambiata. Ma come facevo a dirtelo? Tu non c'eri mai, sempre in giro per lavoro o con i tuoi amici da qualche parte. Non te ne è mai fregato niente di me, fingevi di chiedermi come stavi,ma in realtà non ascoltavi neppure la risposta perché eri occupato a scappare. Sai una cosa....Mi chiedo se fossi venuto al matrimonio. >> Adèle gli sta sbraitando contro tutto il risentimento e la rabbia tenuta celata in questi due mesi. Io la guardo con stupore e ammirazione allo stesso tempo. Insomma, fino a due mesi fa non avrebbe avuto il coraggio nemmeno di urlare al suo assassino, ora sta rispondendo per le rime al suo ex fidanzato. Paul tenta di dire qualcosa ma non riesce ad emettere suono ed è in evidente difficoltà.
<< Ecco lo sapevo. Senti io lo so che tu non mi hai mai amato, ma non accusarmi di essere stata insensibile perché, tra i due,chi deve essere arrabbiata sono io >> la mora è decisa e minacciosa. Vedo i suoi occhi lucidi, ma lei non si scompone alza gli occhi al cielo trattenendo le lacrime. Paul sembra non essersi accorto di niente.
<< Mi-mi dispiace. Ora capisco.... >> balbetta.
<< Credo che non abbiamo più niente da dirci >> detto questo Adèle scioglie la mia presa e supera la sagoma immobile di Paul camminando verso l'hotel. Io lo saluto leggermente imbarazzata e mi incammino verso la mora.
<< Ally? >> la voce del castano mi fa voltare
<< Dimmi >> il mio tono non è molto amichevole, ma non posso farci niente, sta facendo soffrire la mia migliore amica e si è permesso anche di accusarla.
<< Siete qui per il tuo tour? >> la sua domanda mi sorprende << Sì >> rispondo confusa. Lui annuisce e va via.
Io mi avvicino alla mora. Per la prima volta, vedo una luce angosciante nei suoi occhi: dolore. Per la prima volta vedo il dolore manifestato da una lacrima sul viso. Ora capisco quanto le sia costato incontrare quell' uomo, così l'abbraccio accarezzandole i capelli dolcemente.
<< Sei stata grandiosa >> le sussurro. E lo penso davvero. È stata grandiosa ad affrontare tutto mantenendo una certa lucidità. Io non so se riuscirei a farlo se.....
Basta adesso è lei che ha bisogno di me.
<< Sì, ma non sai quanto sia stato doloroso, però. >> dice in un singhiozzo. Io la stringo ancora di più. << Shh! >>
Mi si stringe il cuore vederla così, lei proprio non lo merita. Lei che è sempre dolce e sorridente, lei che si fa in quattro per aiutare gli altri, che è capace di affrontare di tutto senza mai lamentarsi, per poi sfogare tutto quando è al limite. E credo che questo sia stato il limite del suo dolore nascosto.
Dopo qualche minuto stacco l'abbraccio << Devo dire che mi hai fatto paura >> cerco di sdrammatizzare e ci riesco. Entrambe scoppiamo a ridere.
<< Adesso però sbrighiamoci o dovremo affrontare la furia di Patricia Maria De la Rosa >> ci incamminiamo per raggiungere il ostro hotel infondo alla strada.
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Tu e la Musica!
RomanceSe Austin non fosse entrato nel negozio di Ally, e fosse diventato un uomo potente a capo dell'azienda di famiglia??? E Se, ancora, Ally non avesse superato la paura? Questa storia vede i nostri protagonisti all'età rispettivamente di 25 e 23 anni s...