Sorprese del ritorno ~ parte 2 ~

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Adèle to Ally
10/01/2014 ore 17:00

"Non avreste dovuto lasciarmi sola con lui. Mi ha baciato.
Ps: ce l'ho a morte con lui.....e con voi.
*Faccina arrabbiata* "

Sgrano gli occhi nel leggere l'sms e nel contempo rido al pensiero di Paul che si prende una sberla da Adèle.  Spero che la mora non si faccia abbindolare da quel lord da strapazzo, mi dispiacerebbe vederla soffrire ancora per lui, che a mio avviso non vuole nient'altro che unire i loro patrimoni. Ok, l'ammetto. Sono anche egoista. Non voglio perdere Adèle, perché se si rimette con Paul è questo che succederà e addio serate in discoteca o altra roba da single. Già ho perso Trish che si è innamorata di Dez, anche se si ostina a dire che sono ancora in una fase di conoscenza. La verità è che ha paura di buttarsi e farsi male. Come darle torto.

<< Ei, hai ricevuto il messaggio di Adèle? >>mi volto per trovare una Trish sorridente e euforica.
<< Sì. Ho immaginato tutta la scena >> rispondo divertita. La riccia si unisce a me nella risata.
<< Andiamo? >> mi chiede, io annuisco e la seguo.

Dopo quindici minuti l'auto si ferma davanti al teatro di Lincol Road.
<< Al Colony? >> sono meravigliata e un po' scombussolata. Non mi aveva detto che si trattava di uno dei teatri più importanti della città in cui recitano solo compagnie di alto livello.
<< Sì. Guarda che sei famosa >> replica con ovvietà.
<< Esattamente cosa dovrei fare? >>
<< Devi scrivere le canzoni per questo musical. È stato l'attore principale, nonché regista del musical, a volerti >> spiega. Io sospiro.
Entriamo e ci ritroviamo di fronte una reception/botteghino, l'ambiente e le pareti sono decorati in stile barocco. La prima ad avvicinarsi è Trish che dice alla ragazza dall'altra parte chi siamo e cosa siamo venute a fare. La stessa ragazza ci accompagna nella sala del teatro, e giuro di non aver mai visto una sala più grande di questa. È decorata con lo stesso stile della hall. Ci sono poltrone rosse numerate, balconi barocchi disposti su due piani. Ed io dovrò lavorare qui? Mio Dio Trish deve aver esagerato, questo posto è per gente ricca e puntigliosa, io scrivo canzoni per i ragazzi. Cosa centro qui?
Un uomo bruno, dai tratti leggermente orientali si avvicina. << Ally Dawson. Finalmente la conosciamo di persona, siamo onorati di collaborare con lei >> io o guardo accigliata cercando di capire chi è, lui mi porge la mano << Colin Kim. Sono l'attore principale del musical >> chiarisce.
<<  Il piacere è mio >> gli do la stretta.
<< Bene visto che le presentazioni sono fatte possiamo parlare di lavoro >> interviene la mia manager.
<< Certo >>
Ci sediamo e ci mettiamo a parlare per un po' del musical, della storia che racconta, delle musiche che più o meno si era immaginato lui dandomi alcune indicazioni sui motivi. Seguo molto attentamente quello che dice per cercare di capire ciò che vuole.
<< Per quando dovranno essere pronte? >> chiedo. Mi serve tempo se non voglio deludere le sue aspettative. Trish si sta annoiando immensamente lo vedo da come fissa  il cellulare sulle sue ginocchia.
<< Non si preoccupi ha molto tempo. Il teatro è stato appena ceduto quindi non sappiamo nemmeno quando riaprirà. >> ci informa Colin. È molto affabile e dopo circa mezz'ora siamo già entrati in sintonia, a differenza mia però è un uomo molto deciso. 
<< A bene. Così potrai riposarti >> annuncia Trish in un sorriso molto falso. Colin non smette di fissarmi il che mi imbarazza e mi innervosisce allo stesso tempo.
<< Ho qualcosa che non va? >> gli chiedo cercando di non far trapelare il mio nervosismo.
<< No, no. Anzi... Devo dire che la tv non rende giustizia alla sua bellezza >> sta facendo il cascamorto per caso?  Sto per replicare quando una voce alle mie spalle si intromette.
<< Decisamente, NON- Le- Rende giustizia >>  Oddio. Conosco quella voce,l'ho sognata così tante volte che è impossibile dimenticarla. È lui. Il mio cuore perde dei battiti e resto immobile incapace di muovere un solo muscolo- a parte quelli dello stomaco che accennano un po' di nausea- il mio cervello si sta scollegando e non posso permetterlo. Prendo tutto la forza che ci vuole e mi volto determinata a fargli capire che lui è solo un ricordo. Spero solo di non tradirmi.  
Indossa il suo solito vestito blu notte, i raggi solari che gli ricadono sulla fronte in maniera perfetta , uno sguardo magnetico da far perdere l'orientamento e un sorriso sghembo da mozzare il fiato.
<< Oh! Signor Moon non credevo fosse qui >> Colin si alza per andargli incontro, cerco di non incrociare i suoi occhi mentre Trish gli lancia occhiate poco amichevoli, ma poi sono costretta a farlo.  << Non so se ha saputo che sarà Ally a curare le canzoni per il musical >> aggiunge l'attore.
<< Sono sicuro che farà un ottimo lavoro >> dice senza togliermi gli occhi da dosso e questo mi disorienta perché non capisco cosa voglia dire il suo sguardo pressante. Faccio un lungo respiro e trattengo il fiato, devo restare calma e non farmi sopraffare dalle emozioni destabilizzanti.
<< Grazie Austin >> dico fredda. Che diavolo ci fa qui? È per caso una persecuzione?
<< Vi conoscete? >> chiede sorpreso l'attore.
<< Sì, ci siamo conosciuti un po' di tempo fa.... casualmente >> chiarisce in un mezzo sorriso divertito. Da cosa, non lo so. Fottuto bastardo. Forse gli diverte il fatto che mi ha prima portato a letto con l'inganno e poi mi ha mollato?
<< Sì. >> mi rivolgo a Colin << stavo allestendo la sala della musica del suo hotel >> preciso per evitare fraintendimenti. Il suo sguardo continua imperterrito a scrutare ogni centimetro del mio corpo e  la cosa è a dir poco snervante. 
<< Guarda che coincidenza.... >>  Colin mette una mano sulla mia spalla, Austin lo nota e, anche se non ne sono sicura, giurerei di vedere i suoi lineamenti turbati. << Austin ha appena acquistato il teatro >> annuncia con disinvoltura. Oh cazzo!
Ma Austin lo fulmina con lo sguardo << Signor Moon >> intima a Colin che annuisce intimidito dalla sua espressione autoritaria. Vedo che è sempre acido e scorbutico con i suoi dipendenti. 
<< Allora non possiamo deluderlo. A ME non piace deludere le persone >> la mia affermazione  è tagliente, per niente cordiale. Sono sicura che ha colto perfettamente il senso della mia affermazione anche se la sua espressione adesso è impassibile. Credo abbia imparato da suo padre a nascondere i sentimenti. O a mentire.
Cade il silenzio e la tensione è quasi palpabile. Austin non ha avuto niente altro da dire, Colin intimorito dal suo capo e Trish non osa intromettersi, sono sicura che lo stia uccidendo mentalmente....e con lo sguardo.
Sono io a tenere il coltello dal lato del manico eppure non riesco più a sostenere il suo sguardo, per questo do un piccolo pizzico alla mia amica  in cerca d'aiuto.

<< Bene. Credo sia il caso di andare. Siamo appena tornate da un lungo viaggio e il jet leg si fa sentire. >> meno male che capisce subito. Salutiamo molto velocemente Colin, Trish saluta con riluttanza Austin mentre io mi limito ad un cenno del capo e andiamo via. Arriviamo in corridoio e posso finalmente respirare. Non doveva farmi questo effetto, penso. 
Dio quanto è bello. Esattamente come me lo ricordavo, esattamente come nei miei sogni. Le lacrime ormai hanno preso il soppravvento e non riesco più a trattenerle. I suoi dannatissimi occhi mi fanno ancora tremare insieme a quel suo diabolico sorriso. Spero non se ne sia accorto.
<< Ally giuro che non lo sapevo  >> si giustifica la riccia mortificata.
Sono furiosa con lei doveva informarsi, infondo lo sa che lui è ricco da potersi permettere tutta Miami.
<< Potevi informarti almeno >> replico arrabbiata.
<< Ma chi andava a immaginare che avrebbe comprato un teatro? >> sta cercando di ragionare ma io sono confusa, addolorata e arrabbiata. E un tarlo si insinua nella mente.
<< Non è che tu e il rosso vi siete organizzati per questo teatrino? >> La mia migliore amica mi guarda con la bocca spalancata e delusa.
<< Come puoi pensare una cosa del genere? Io so quello che ti ha fatto passare e che ancora ti fa soffrire  quello lì.  >> urla.
<< Come faccio ad esserne sicura? Infondo in quest'ultimo periodo fai tanto il tifo per l'amore che.... >>dalla  rabbia non riesco a terminare la frase. <<  Ahhhhh! >> do un urlo isterico. La riccia è praticamente sconcertata e offesa dalla mia poca fiducia.
<< Senti è meglio che ti accompagni a casa. Non sei in te, è evidente che  ti ha fatto un brutto  effetto >> detto questo apre la portiera in maniera molto fredda e mi invita ad entrare. A questo punto non replico e obbedisco. Ha ragione mi ha fatto un brutto e strano effetto rivederlo. Dannato Austin Moon. Avrei voluto tanto affondare tra le sue braccia e allo stesso momento dare un pugno a quel suo faccino super carismatico. Questo,però, non mi giustifica dal fatto che ho appena accusato la mia migliore amica. Il tragitto prosegue in silenzio, che viene interrotto dal mio cellulare. Lo prendo e noto che è da parte di un numero privato.

<< Pronto? >> non rispondono. << Pronto >> ripeto, ma niente. Questione di pochi secondi e riattaccono.  Trish non mi chiede nemmeno chi era, o ha capito o non vuole parlarmi. Io opterei per la seconda visto che non ha nemmeno mai distolto lo sguardo dalla strada.
Si ferma davanti casa mia senza dire niente, io scendo e con la portiera aperta le dico un ciao freddo e veloce che lei ricambia con cenno della testa.
Lo so che non c'entra niente ma sono troppo arrabbiata, e il dolore che mi ero ripromessa di cacciare è riaffiorato più forte di prima. Con un solo incrocio di sguardi.
Mi butto sul letto dove pian piano mi addormento tra le lacrime versate per Austin e per la piccola discussione con Trish.

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