La notte non sta passando molto bene per Ally: sono le tre e non è ancora riuscita a chiudere occhio, i pensieri non danno tregua alla sua mente confusa e impaurita dalle sorti che quell'uomo potrebbe riservarle. Ha una voglia matta di scappare e ne avrebbe sia il tempo che la possibilità, visto che l'alba è ancora lontana e non ha notato nessuno a sorvegliarla.
Spinge il pomello della porta e si stupisce di trovarvi facile accesso, esce nel corridoio e si dirige nella parte opposta di dov'era stata condotta poche ore fa. Con l'intento di cercare un'uscita, gira una piccola curva ritrovandosi una scala lunga e classica che finisce dritta davanti ad una grande porta, di sicuro quella principale. In punta di piede e con il cuore che le martella in petto, la scende con fare guardingo, non vuole certo svegliare nessuno; poi con una grande falcata è con le mani pronte ad aprire la porta. Dopo aver stretto le braccia alle spalle per il freddo, fa un passo fermandosi sullo zerbino per controllare se ci sono guardie, ma tutto quello che scorge sono le ombre dei cespugli del vialetto lungo e un leggero vento freddo che li scuote con delicatezza. Certo che per essere una casa in cui vive un ostaggio è poco sorvegliata, anzi non lo è per niente...
Un pensiero fulmineo si insinua tra le meningi della cantante: non può essere così facile fuggire, dov'è il tranello?
Ma non è solo la paura di essere in una specie di trappola a tenerla ferma lì, deve anche trovare Kevin, non può lasciarlo lì dopo che lui era stato pronto a proteggerla. No! Deve assolutamente trovarlo.
Rientra in casa chiudendosi piano la porta alle spalle e improvvisamente si sente del tutto disorientata: non sa quanto sia grande la casa, né se Kevin è tenuto in ostaggio lì; mettiamoci anche la paura che le sta atrofizzando la capacità di fare un ragionamento logico e il quadro non è per niente rassicurante. Lascia che sia il suo istinto a decidere aprendo la stanza alla sua destra, la luce dell'ingresso si scontra con quella fievole della luna che entra dalla finestra, ma il resto è totalmente buio. Allunga una mano sulla parete alla ricerca dell'interruttore, fa movimenti verticali e orizzontali fino a quando lo trova e lo spinge con estrema cautela. La luce rossa del lampadario illumina un soggiorno in stile provenzale con mobilia di lusso, Ally si addentra completamente al suo interno guardandosi intorno. Due divani- l'uno più piccolo dell'altro- e una poltrona sono disposti a semicerchio intorno a un tavolino di legno lucido come la grande parte attrezzata di fronte, sulla quale è appoggiato un plasma 50 pollici, alza lo sguardo al soffitto ammirando le tegole ben curate che vanno da un lato all'altro della stanza in modo orizzontale. La sua attenzione viene catturata da un arazzo che copre quasi tutta l'intera parete laterale e su cui è raffigurato un grande leone alato con una spada impugnata e un libro chiuso sotto la zampa anteriore. Ally ha l'impressione di aver già visto quell'immagine, forse in un libro o su internet mentre faceva ricerche per l'università, ma non si sforza di ricordare, si limita solo ad ammirare la bellezza e l'imponenza del prezioso tappeto. Resta ancora qualche secondo ad ammirarlo per poi attraversare la stanza e aprire la porta scorrevole sul fondo di essa. Un odore di legno bruciato la investe in pieno facendola storcere il naso mentre sbatte un paio di volte le palpebre per poter individuare quale mobile è illuminato solo per un quarto dalla luce. Una volta trovato l'interruttore, la luce elettrica si libera illuminando la stanza in cui ha cenato ore fa e si ricorda della porta che c'era dall'altra parte di essa. Con grandi falcate la raggiunge con la speranza di trovare qualcosa, ma un riflesso ottico proveniente dalla sua sinistra la blocca e la costringe a girarsi. Di fronte c'è il quadro di Jiulienne. La somiglianza c'è, ma è davvero così lampante? Si ritrova a pensare. Insomma, come possono i suoi capelli ad assomigliare a quelli perfetti e lunghi disegnati? Anche Adèle le dice sempre che i suoi capelli sono crespi. Per non parlare della sua postura goffa, non si avvicina nemmeno a quella dritta ed elegante di quella donna! Sono queste considerazioni che la conducono al pensiero che infondo Jiulienne non è altro che un' estranea per lei, eppure si sente a disagio un attimo dopo averlo pensato. Perché? Perfino il quadro sembra mutare a quel pensiero, ad un tratto gli occhi nocciola si incupiscono e perdono la nota di luce che è stata catturata. Scuote energicamente la testa per cacciare l'assurdità di quella situazione, ma nel farlo va a finire contro una sedia che striscia sonoramente sul pavimento. Con un movimento fulmineo la ferma e la zittisce, poi scruta la stanza per constatare se qualcuno abbia accorso, ma fortunatamente sembra di no così si rilassa un pochino.
<< Signorina! >> a parlare in modo allarmato è stata Amanda che,stretta in una vestaglia di lino beige con fiorellini rossi, è ferma sulla porta in attesa di una risposta.
<< A-Amanda...io...ehm... >> le risponde con qualche difficoltà.
<< Si sente male di nuovo? >> la cameriera la interrompe e si avvicina a lei con premura e preoccupazione.
<< No, no. Ero... Cercavo la cucina. >> arranca la prima scusa che le viene in mente, poi assumendo una certa sicurezza continua: << Poi mi sono fermata ad ammirare il quadro. >> Indica con il pollice destro l'oggetto affisso alle sue spalle. Amanda automaticamente alza lo sguardo e un sorriso spontaneo le spunta sulle labbra facendo aggrottare la fronte alla cantante.
<< La conosceva? >> domanda Ally, con tono calmo, mentre una strana sensazione di vuoto si impadronisce di lei.
A questo punto Amanda alza il capo per puntare i suoi occhi in quelli di Ally. Quest'ultima, pur aspettando con ansia una risposta, si sofferma sulle rughe del viso un po' scolorito dal sonno e gli occhi scuri incorniciati dalle cosiddette zampe di gallina e dalle grandi occhiaie.
<< Certo che conoscevo sua madre. >> Ally si stupisce di fronte a quella rivelazione. Amanda sa chi è e ad un tratto la precedente sensazione di vuoto si ravviva nelle sue viscere.
<< Sa che sono sua figlia? >>
<< Certo. Signorina, anche un ceco vedrebbe che vi somigliate tanto. >>ribatte con ovvietà la cameriera portando di nuovo l'attenzione di Ally sul quadro.
<< E poi... ho lavorato in questa casa, per la famiglia Belle Mount, per anni. >> Ally riporta il suo sguardo su Amanda scorgendo una punta di tristezza e nostalgia nel suo sorriso tirato, cosa che la intenerisce e la spinge a chiedere di saperne di più.
<< Questa casa è dei Belle Mount? >> biascica deglutendo a fatica un po' di saliva.
<< Sì. Il signor Lopez è subentrato nel patrimonio dopo la morte di suo nonno e sua...madre >> abbassa lo sguardo.
<< Sa cosa le è capitato? >>
<< No. >> un'ombra scura passa negl'occhi di Amanda che fa qualche passo indietro. << Purtroppo non so dirle niente di più di quello che è stato riportato sui giornali. Io non ero in città, suo nonno mi diede una settimana di vacanza ed io ne approfittai per andare nella capitale dai miei genitori. >> fa volteggiare la mano per aria e poi si dirige verso la porta che stava per varcare precedentemente Ally.
<< Aspetti. >> le urla dietro,Ally, mentre la raggiunge in quella che è la cucina. Una cucina moderna al quanto accessoriata. << Ma cosa hanno detto i giornali e perché nessuno si è preoccupato di cercarmi? >>
Amanda sembra non averla sentita perché apre il frigo prendendo una bottiglia d'acqua per versarsi un bicchiere. Quando si gira per berlo, Ally, nota uno sguardo vago come se la cameriera stesse cercando le parole giuste per parlare. E solo dopo aver bevuto e posato il bicchiere che quest'ultima parla.
<< Signorina, nessuno sapeva della sua esistenza... >> Amanda la supera chiudendo la luce e uscendo dalla cucina. << e comunque adesso è tardi. >> la afferra per le spalle e continua, << Vada a letto e domani farà tutte le domande al signor Lopez. Di certo lui saprà raccontarle più cose di me. >> detto questo la cameriera la molla dirigendosi verso il salone.
<< Ah...sa dov'è la cucina... >> Ally annuisce ricordando la scusa che aveva intentato per non dirle che stava tentando di scappare. Resta di nuovo sola con mille domande nella testa che non fanno altro che aumentare quel vuoto. Nessuno sapeva della sua esistenza... come era possibile? E poi perché quello strano atteggiamento di Amanda alla sua domanda?
Chi eri Jiulienne e cosa ti è successo?
E solo quando formula queste domande che si rende conto che quel vuoto può essere colmato solo con la storia di quella donna; solo quando potrà sentirsi legata a lei... sua madre.
È questa voglia urgente che la fa salire la scala e andare a letto.
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Tu e la Musica!
RomanceSe Austin non fosse entrato nel negozio di Ally, e fosse diventato un uomo potente a capo dell'azienda di famiglia??? E Se, ancora, Ally non avesse superato la paura? Questa storia vede i nostri protagonisti all'età rispettivamente di 25 e 23 anni s...