Dopo aver salutato Phoenix, mi diressi dritto a casa, osservando il sole caldo che mi splendeva in fonte. Ripensai alla figura così enigmatica dell'uomo appena arrivato da Londra, e più ci ragionavo sopra, più sentivo che non c'era alcuna speranza che Phoenix si fermasse. Era probabilmente il miglior detective di Scotland Yard, e al solo pensiero che avevo passato con lui tutto il giorno mi veniva la pelle d'oca. Da quello che avevo capito, la signora Marshall gli aveva chiesto un favore personale, poiché il marito conosceva il detective, quindi non si trattava di un caso ufficiale. Allora perché una persona come Phoenix avrebbe deciso di punto in bianco di lasciare la capitale per dirigersi in un triste paesino di campagna in cui non accade niente, eccetto, a detta della signora, qualche furtarello? Mi ero solo illuso... Non avrebbe mai lasciato Londra definitivamente per un luogo simile, e probabilmente considerava tutto ciò una specie di vacanza.
Senza nemmeno accorgermene ero arrivato al portone d'ingresso, proprio mentre l'immagine della mia bella Yamaha mi riaffiorava alla mente. Come avrei potuto andare al cimitero di notte senza la moto? Perché non avevo preso la patente per l'auto come tutti i comuni maggiorenni? Un pensiero ancora peggiore prese il posto del primo: senza moto, mi avrebbe dovuto portare Luke.
Non vi ho ancora parlato molto di mio fratello Luke, e quel poco che sapete è sostanzialmente un pensiero comune: siamo gemelli, è vero, e siamo anche quasi identici fisicamente, come ci dicono in molti, ma a livello mentale siamo del tutto gli opposti. Lui non ha mai avuto una vera passione per l'avventura come me, anzi, quando, anni addietro, avevo deciso di fare l'accademia militare, lui si era messo a ridere, al solo pensiero che una femminuccia come me potesse farcela. Invece, contro ogni previsione ho finito gli studi nei tempi prestabiliti e sono subito stato accettato dalla polizia locale. Luke invece ha una vera e propria passione per la cultura: spesso infatti mi ritrovo a chiedergli qualunque cosa, e lui ha sempre la risposta pronta. Ha studiato lettere antiche all'università, e ora insegna nel liceo di una città vicina.
Non appena mi fui lasciato dietro la scale che portavano ai garage con l'amaro in bocca, feci un paio di rampe di scale due gradini alla volta, notando che l'ascensore era ancora guasto dalla sera precedente, e arrivai davanti alla porta di casa, giusto in tempo per trovarci anche mio fratello, intento ad armeggiare con le chiavi. Lo salutai con un cenno del capo, e lui ricambiò con un debole: «Ciao Ron. Tutto bene al lavoro?». Era dall'infanzia che mi chiamava in quel modo, e io ci avevo ormai fatta l'abitudine.
«Beh,» risposi, proprio mentre la serratura scattava, «è arrivato un nuovo detective da Londra, e potrei cambiare capo a breve.» Poi, mentre entravamo, provai a fargli la fatidica domanda, senza dare nell'occhio. «Cavolo, mi si è rotta la moto... Domani la porto ad aggiustare... Stasera potresti darmi un passaggio al cimitero?»
«Cer- Aspetta un momento...» Luke si voltò improvvisamente, la sua faccia un misto di preoccupazione e incomprensione. «Non vorrai dirmi che... O mio Dio Ron! Ancora Kristen?» Ebbene sì, lui lo sapeva, e non perdeva occasione per farmelo notare.
D'istinto gli salti addosso, facendolo cadere sul divano appena vicino all'ingresso, e rotolando con lui lungo il tappeto nero che copriva il parquet. Proprio come facevamo da bambini. Lo fissa dritto negli occhi. «Non osare fare alcuna allusione a tutto ciò in futuro o ti ammazzo, lo giuro sulla mamma.»
Lui si mise a ridere, facendomi cadere di lato e bloccandomi le braccia. «Va bene fratello,» disse lui, alzandosi in piedi, «ora vai a prepararti, non penserai di presentarti così a una cena...»
Abbassai lo sguardo sulla camicia bianca piena di polvere che mi copriva il petto, a malapena ravvivata dalla cravatta blu tristemente appesa al collo. I pantaloni blu scuro erano anch'essi sporchi per la salita al cimitero, e due chiazze di sudore erano apparse sotto le mie ascelle. «Per una volta hai ragione... Se mi cerchi sono sotto la doccia.»
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Spiriti della Primavera
Mystery / ThrillerA T T E N Z I O N E Nella storia possono essere presenti parole volgari e/o scene violente . . . Nel piccolo paesino di Chatletsdale regnano pace e tranquillità. Ma qualcosa cambia. Durante una cena organizzata nella sua villa, Jodie Marshall, respo...