5.

890 76 18
                                    

L'inizio della fine.

Il sole, durante la mattina del giorno seguente, parve prendere più tempo possibile per sorgere, pigramente.
Akaashi era sotto le coperte, col capo coperto da queste ultime, in dormiveglia. Il cuscino sembrava più morbido e caldo, e quasi sentiva un sonno superiore al solito, in quel momento.
Sì, sarebbe rimasto volentieri a letto quella mattina. E ci stava anche pensando seriamente, quando la voce di sua madre lo risvegliò.
Sospirò inerme, abbandonando quel suo nido di tepore e tranquillità per affrontare un'ulteriore giornata all'insegna del chiasso.

Quel giorno avrebbe anche dovuto far richiesta in segreteria per il club di pallavolo, si ripeté a mente, mentre camminava con tranquillità verso la scuola.
Altri dieci minuti di pace, e poi incontrò Bokuto e Kuroo; i due stavano parlando di qualche scemenza, come loro tipico, ma parevano profondamente coinvolti nella conversazione. Non abbastanza, però, da non notare Akaashi.
Fu salutato energicamente da entrambi, e quietamente si unì a loro. Presto, ricominciarono il loro dibattito, chiaramente includendo anche il corvino:
«Akaashi, per favore, spiega a questo gatto squilibrato che i cereali si mettono DOPO il latte, e non viceversa!» esclamò infatti Bokuto. L'interessato non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che, immediatamente, il ragazzo del Nekoma prese parola:
«Certo che no, strambo di un gufo! Prima si mettono i cereali, e solo dopo il latte, in modo che li ammorbidisca!»
«Ma così si forma solo una pappetta.» ribatté il ragazzo dagli occhi dorati, prima di voltarsi verso Akaashi «Forza, diglielo anche tu.»
Il preso in causa aveva adesso gli sguardi di entrambi addosso, e sapeva di poter scatenare una guerra all'ultimo sangue con la propria risposta.
«Non ci ho mai pensato, sinceramente.» parlottò, in modo da rimanere neutrale.
«Ahh, ciò non cambia il tuo essere nel torto, Kurobro.» aggiunse Bokuto, beccandosi così ulteriori ribattimenti dall'interessato.
Keiji sospirò in silenzio: aveva fallito nel tentativo di placare i due.

Il corvino riuscì a liberarsi di quel discorso una volta arrivati dinnanzi le porte del liceo, ove si dovettero separare.
Erano arrivati con qualche minuto di anticipo, dunque per Akaashi, accompagnato indelebilmente da Bokuto, non vi furono problemi nel recarsi dapprima in segreteria, in modo da far domanda per il club di pallavolo. 
Kōtarō, dietro di lui, sembrava un bambino cui stavano per comprare dei dolci o un giocattolo nuovo.
La segretaria si allontanò un secondo, tornando dopo nemmeno due minuti: la domanda era stata accolta, e Keiji avrebbe potuto utilizzare un paio di "lezioni di prova", quando preferiva, prima di iscriversi ufficialmente.
Sotto insistenza del maggiore, e con già quel senso di nervosismo ed ansia che mai pareva abbandonarlo, avrebbe iniziato il pomeriggio stesso.

Non fu sicuramente inaspettata la presenza del più grande, entusiasta come non mai, fuori dalla classe di Akaashi non appena le lezioni terminarono.
Gli fece un paio di domande del tipo: "Non sei emozionato?", ed ogni tanto se ne uscì anche con un: "Vedrai come sono forte!", prima che arrivassero in palestra.
Si cambiarono velocemente, e già negli spogliatoi Bokuto presentò al minore alcuni suoi compagni di squadra, come Yamato Sarukui o Haruki Komi. Raggiunsero poi tutti gli altri.

La sala da ginnastica era abbastanza grande e luminosa, divisa da una rete già montata, ai cui lati sostavano due carrelli ricolmi di palloni. Sul lato destro del campo, in riga, stavano in piedi i restanti giocatori, di tutti e tre gli anni. Dinnanzi a loro, il coach Yamiji.
Tutt'attorno al campo vi erano alcuni "piani rialzati", con delle ringhiere grigie, su cui si posizionava il tifo, ed alle volte anche alcune liceali che eventualmente assistevano agli allenamenti.
Accanto al coach, sedevano due ragazze: una aveva i capelli di un castano molto chiaro, raccolti in una coda ed enfatizzanti il suo sguardo dolce; l'altra, invece, aveva i capelli morbidamente sciolti e lunghi fino alle spalle, di un leggero color rame. Dovevano essere le manager.
Presto, Akaashi scoprì i loro nomi: Kaori Suzumeda e Yukie Shirofuku.

Sweet death. /BokuAka/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora