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Party.

Tra allenamenti, compiti, nuove amicizie ed alzate, quella settimana estremamente piena finì, e con lei la successiva.
Nonostante il proprio orgoglio tentasse di bloccarlo, unicamente per non dare soddisfazione a Bokuto, Akaashi si iscrisse ufficialmente al club di pallavolo, dopo altre tre lezioni di prova. Il ragazzo dagli occhi dorati aveva ragione, ma non l'avrebbe detto ad alta voce.

Quel sabato, il corvino era appena tornato a casa ed aveva velocemente mangiato qualcosa di leggero per pranzo. Non aveva troppa fame.
Di certo, non aveva sprecato tempo prima di infilarsi sotto le coperte del proprio letto, nonostante fuori vi fosse ancora il sole. Quei momenti di pace e quiete, in una vita con Bokuto come migliore amico, erano più unici che rari, e per questo sempre più piacevoli (non che Keiji non amasse la compagnia del più grande).
Il ragazzo strofinò leggermente una guancia sul cuscino, rilasciando un sospiro delicato e rilassato al contatto con la superficie fresca e odorante di pulito. Prese poi il telefono, giocandovi in tranquillità.
Dieci minuti, ed un messaggio si fece avanti, seguito immediatamente da altri.

Da: Bokuto-san.
«Akaaaaaaaaaashiiiiiiiiiii.»
«Stai dormendo? Sei occupato?»
«Kuroo è stato invitato ad una festa questa sera, ed ha detto di dover chiamare più gente possibile. Quindi ha pensato a me ed a te! Poi, dopo potremo rimanere da lui per la notte, ha casa libera.»
«Ci sarai, vero? Sarà uno sballo!»
«Penso sarà presente di tutto e di più...» che, nel linguaggio di Bokuto, corrispondeva ad un "ci saranno i più vari tipi di alcool, e anche qualcos'altro se chiedi alla persona giusta" «...ed è tutto offerto dal proprietario di casa.»
«Verrai, vero??»

Il corvino si prese qualche minuto per leggere la sfilza di messaggi arrivatagli, rispondendo dopo poco:

«Chi è il "proprietario di casa"?»

«Un ragazzo dello Shiratorizawa.»

A leggere quel nome Akaashi rimase stupito: la Shiratorizawa Academy era una scuola privata frequentata da coloro definiti "altolocati", facenti parte dell'élite. Non lo sorprese che questo ragazzo volesse offrire tutto.

«Sai chi è?»

«Se verrai lo scopriremo assieme. ;)»
«Dai, Akaashi!»

Un sospiro lasciò le sue labbra. Tanto, non aveva niente in programma.

«Okay, va bene.»

«Perfetto! Ti mando tutti i dettagli.»

Ed ecco che, pochi minuti dopo, il maggiore gli mandò l'indirizzo della casa in cui si sarebbe tenuta la festa.
Non era lontana, ma di certo sarebbe stato impossibile andarvi a piedi.
Bokuto aveva pensato anche a quello: Kuroo avrebbe portato tutti, avendo egli già la patente. Per il ritorno ci avrebbe pensato Kenma, nonostante non avesse ancora l'età "legale" per guidare.
Ah, santo Kenma.

Si erano accordati affinché Kuroo partisse verso le 21:00 da casa sua, prendendo dapprima Kenma e Bokuto, poi Akaashi. Per sua fortuna o sfortuna, lui era quello che abitava più distante dagli altri.
Il corvino non si preoccupò fino allo scoccare delle otto; poi, su di lui cadde un velo di nervosismo.
Era riuscito ad ignorare il ricordo di quelle due ragazze incontrate fuori dalla palestra quel giorno per l'intero ennesimo pomeriggio, e solo in quel momento realizzò che, data la vastità di gente invitata a quella festa, la probabilità che vi fossero anche loro non era poi così bassa.

Sweet death. /BokuAka/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora