La Figlia di Apollo

capitolo 14

Erano circa le 3 di notte e decisi che quello era il momento adatto per "scappare". Tutte le persone che stavano vicino a me lo sapevano e non mi hanno mai detto niente.

Presi uno zainetto dove misi le chiavi di casa,soldi e una torcia.

Avevo già deciso dove andare e molto probabilmente soltanto una persona poteva sapere dov'ero.

Aprì la finestra e mi arrampicati verso il ramo dell'albero più vicino. Ci salì sopra e scesi piano piano senza neanche cadere per fortuna. Presi la mia bicicletta e mi diressi verso il bosco dove si trovava il portone che portava sul Monte Olimpo.

Arrivai e riuscii a trovare il percorso che avevo fatto mesi fa. Cercai la chiave e la inserì. La porta si aprì subito,entrai e la richiusi dietro di me.

Non era cambiato per niente camminai anche se era ancora notte. Accesi la torcia perché era troppo buio e camminai per un po'.

Arrivai nella città era distrutta ma le rovine erano spettacolari. Era già mattina quando arrivai in città.

Camminai per un po' quando notai un monumento ancora intatto. Iniziai a correre verso esso e quando arrivai trovai un piedistallo con sopra un libro, il libro degli Dei.

Lo sfogliai, era un libro molto vecchio ma raccontava tantissimi segreti, e come pensavo parlava anche della maledetta profezia.

Uscì dal piccolo tempio e camminai per un po' quando vidi un signore alzarsi. Era alto non tanto vecchio ma soprattutto strano.

Mi avvicinai. Mi sembrava di essere in uno di quei film dove il poliziotto sta per arrestare un maniaco. Dissi fra me.

"Ehm..Ciao"dissi vicinissima ormai a lui.

"Oh ciao. Cosa ci fai qui ragazzina? Non ci abita più nessuno qui tranne io"

"È l'unico posto dove potevo andare senza essere trovata dalla mia famiglia e dai miei amici" dissi mentre iniziammo a camminare.

"Come mai non volevi essere trovata?"

"Tutte le persone a cui volevo bene mi hanno nascosto una cosa molto importante della mia vita e io mi sono sentita.."

"..tradita. Lo so cosa si prova. Anche io sono stato tradito dalla mia stessa famiglia"

"Cosa è successo?"

"Possiamo dire che ero il fratello e il figlio più inutile della famiglia così mi chiamavano"

"Mi dispiace "

"Tranquilla. Ho sistemato la cosa anche se non è ancora finita"

Presi il mio cellulare e vidi 100 chiamate perse da mamma, 90 chiamate perse da papà, 150 chiamate perse da Grace, 110 chiamate perse da Jason, e altre mille chiamate perse delle ragazze di Aiden e Shawn.

"È stato bello parlare con qualcuno che mi capisce"

"Già. Va be' ci rivedremo un giorno ragazza sconosciuta"

"Chiamami Kate. Ritornerò se mi lasceranno uscire"

"Allora arrivederci Kate" lo salutai e mi allontanai .

Pov's l'uomo
Certo che ci rivedremo piccola stupida ragazzina.

                              ***

Pov's Kate

Ero davanti a casa. Non sapevo se entrare e fare finta che sia tutto ok oppure nascondermi per sempre ma avrei fame perciò no.

Suonai due volte quando vidi davanti a me mia madre in lacrime.

"Kate, mi hai fatto spaventare mi dispiace tanto piccola mia"disse mia madre abbracciandomi piangendo.

Entrammo dentro in casa. Mio padre appena mi notò mi venne in contro abbracciandomi e mio fratello pure. Erano tristi si vedevano ma io non presentavo nessuna emozione.

"Dove sei stata? Ti abbiamo cercato dappertutto" mi chiese Jason.

"Nel bosco"

"Come nel bosco? No...Kate dì la verità  sei stata nella città del Monte Olimpo vero?" mi chiese mia madre.

"Si, perché? "

"Siccome sa già tutto e meglio se le diciamo che succede" disse mia madre a mio padre.

"Mi avete nascosto altre cose? Ma grazie vi voglio bene anche io" dissi ormai sull"orlo di scoppiare "Allora cosa dovete dirmi su"

"Hanno avvistato Dioniso passeggiare per le strade. Sia qui sia sul Monte Olimpo. Tu non hai visto niente vero?" disse Jason.

"No...non ho incontrato nessuno" mentì.

" Per fortuna"

"Vado in camera se non mi volete raccontare altri segreti che non so" dissi per poi andarmene.

Perché non hai detto ai tuoi che ai incontrato uno strano uomo?

Perché non te ne vai a fanculo?

Sono la tua coscienza non posso andarmene.

Mancavi solo tu a rompere come sempre.

Mi sdrai sul letto e caddi in un sonno profondo.