capitolo 30

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Lascio la tv accesa nel canale dove stanno parlando degli oggetti antichi. Come hanno fatto a scoprire neanche dopo un giorno che gli oggetti non ci sono più? Chiamo i ragazzi che si precipitano velocemente in soggiorno e tutti sono rimasti sorpresi dalla notizia.

"Ma questo è impossibile" sento dire da Sam. L'unico mio pensiero è che i nostri genitori scoprino che gli oggetti sono stati rubati dai loro stessi figli. A interrompere i miei pensieri è lo squillo di un telefono, il mio. Appena lo prendo vedo il nome di mia madre sul display. Ecco di quello che avevo più paura.

"Chi è?" chiede James. Mostro ai ragazzi il telefono e loro iniziano ad agitarsi soprattutto le ragazze. Vado in cucina e accetto la chiamata di mia madre.

《Ciao mamma, come state?》
《Kate White metti subito in vivavoce perché tutti voi ragazzi dovete sentirci》 ecco come immaginavo è infuriata e da quel che ho capito non è sola. Ritorno in soggiorno dove i ragazzi mi guardano sorpresi, metto il vivavoce e dico a mia madre che adesso la sentiamo tutti.

《Ragazzi avete preso voi gli oggetti?》
《Sì mamma》 risponde Jason.
《Perché l'avete fatto?》sento una voce diversa e intuisco sia Evelyn.
《Mamma ormai sappiamo anche noi che Dioniso sta per ritornare ad attaccare e non possiamo stare seduti senza fare nulla》dice Shawn.
《Voi ragazzi ci farete uscire matti》sento una voce maschile e altre voci susseguirsi. Parlano per un po' quando poi chiudono la chiamata.

"Erano tutti insieme, perfetto" dice James seduto sul divano.

"Quando ritorneremo a casa ci tempesteranno di domande perciò dobbiamo inventarci qualcosa" dice Jason.

"Ora non pensiamoci, siamo venuti qua per non destare sospetti e anche per farci una vacanza perciò godiamocela" dico e i ragazzi annuiscono. Rimaniamo tutti insieme a guardare la tv in soggiorno, anche se stiamo continuando a fare zapping perché non troviamo nulla di decente. Mentre i ragazzi continuano a guardare la tv e a parlare mi alzo ed esco fuori di casa. Il vento mi scompiglia i capelli ma non tanto da farmi diventare uno spaventapassero. Cammino vicino alla riva dove mi tolgo le scarpe e li metto nell'acqua. Cammino per un po' quando arrivo in quel maledetto posto che ha segnato la mia vita da bambina. Entro dentro al parchetto e i ricordi di otto anni fa si fanno largo nella mia mente.

Flashback

"Kate dai vieni sull'altalena con me" urla la mia amichetta ormai già vicina all'antalena.

"Aspettami" corro verso di lei e salgo sull'altra altalena. Ci dondogliamo quando lei si stanca e si va a sedere sul grande masso che si trova al parco.

"Ho trovato un nome per questo masso. Lo chiameremo 'sasso del pensiero' " dico andando da lei facendole un sorriso.

"Mi piace questo nome" ride. Stiamo sedute lì per un po' quando sento un botto mi giro per sapere se anche Lucy lo ha sentito quando vedo la mia amica con un foro nel petto e il sangue che esce sempre di più. Con le lacrime agli occhi la chiamo ma non risponde allora inizio a correre a casa più veloce che posso. Appena rientro i miei genitori mi vedono e si spaventano. Chi non si spaventerebbe alla vista di una bambina di otto anni con il fiatone, sudata, gli occhi pieni di lacrime e la maglietta e le mani piene di sangue? Nessuno ecco la risposta. Racconto tutto ai miei e ai genitori di Lucy e ci precipitiamo nel posto. I suoi genitori alla vista del corpo della figlia iniziano a piangere e l'urlo della madre mi lacera dentro. I miei chiamano l'ambulanza e poi per colpa di tutto quel che è successo svengo e non vedo più nulla.

La Figlia di ApolloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora