capitolo 46

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Pov's Shawn

Da quando siamo saliti in auto che Kate sembra immersa nei suoi pensieri. Rimane a fissare la strada e il paesaggio con sguardo perso. La sua vita è cambiata da una ragazzina di quattordici anni a una sedicenne che deve salvare tutti gli abitanti della città.

"Dopo devo parlarti" dico appoggiando la mano libera sulla sua coscia. Vedo che gira la testa guardandomi non capendo di che cosa vorrei parlarle.

Appena arriviamo a casa sua la prendo per mano dirigendomi fuori.

"Noi andiamo a fare una passeggiata per prendere una boccata d'aria, veniamo subito" urlo per farmi sentire dagli altri.

"Perché siamo usciti?" 

"Ho voglia di camminare nulla di che" le sorrido.

"Con quel devo parlarti cosa voleva dire?" chiede come se fosse una bambina di cinque anni che vede per la prima volta un parco dei divertimenti.

"Fai tante domande lo sai? Comunque volevo sapere come stai e non dirmi il solito sto bene perché so che non è così" 

"Sto bene giuro" dice abbassando lo sguardo. Mi fermo e vado davanti a lei per abbracciarla. Appena le mie braccia la stringono scoppia a piangere.

"Shawn io non ce la faccio più. Perché io?" le accarezzo i capelli per calmarla ma so che per un po' non smetterà. Si sta sfogando chissà da quanto tempo aveva bisogno di farlo.

"Perché tu? Sei una persona magnifica, stupenda che pensa sempre agli altri anziché di se stessa, che per non far male agli altri si fa del male. Sei l'unica persona che molti seguirebbero e io sono il primo. So che non ce la fai più. Hai solo sedici anni cazzo, dovresti viverti l'adolescenza e invece devi pensare a come non farti uccidere e a come combattere" appoggio due dita sotto il suo mento per alzarlo asciugo le lacrime che stanno scendendo rigando il suo bellissimo viso.

"Una cosa però la so, io, tuo fratello e i tuoi amici ci siamo e ci saremo sempre per te" faccio scontrare le nostre labbra in un bacio che lei non si aspettava. 

Ad interrompere il momento è il mio cellulare, mi stacco da lei e vedo chi mi sta chiamando.

Pov's Kate

Come ha fatto questo ragazzo a calmarmi con delle semplici parole, un abbraccio e un bacio? Purtroppo qualcuno ha interrotto quel bel momento chiamandolo al cellulare.

"Dobbiamo andare a casa tua" spegne il cellulare e inizia a incamminarsi.

"Chi era?" chiedo raggiungendolo.

"Tuo fratello. Ha detto che vari ex abitanti sono venuti a cercarti e che ora sono in casa" prendo la sua mano e la stringo, chiaro segno che ho ansia. 

Arriviamo a casa e appena entriamo vedo cinque persone che non avevo mai visto.

"O miei Dei, La salvatrice" sussurra una donna.  Tutti i presenti si voltano verso di me squadrandomi da capo a piedi.

"Sei Kate vero?" dice un uomo avvicinandosi a me. Annuisco e li vedo inchinarsi.

"Alzatevi, cosa siete venuti a chiedere?" 

"Io sono Achille, semidio figlio di Peleo e della ninfa Teti. Volevamo chiedere quale sarebbe il piano da attuare se i soldati di Dioniso iniziassero ad attaccare" 

"Sappiamo che attaccherà soprattutto qua a New York. Ma di sicuro vorrà distruggere le piccole tribù che sono nati in questi anni" prende parola mio fratello.

"Potete presentarvi? Non vogliamo venir a scoprire che siete soldati di Dioniso" dice un altro uomo che dall'aspetto sembra Patroclo.

"Mi chiamo Shawn e lei è mia sorella Ashley siamo figli di Poseidone, quei due ragazzi si chiamano Sam e James e sono figli di Zeus ed Era, lui è Aiden figlio di Ares, quelle due ragazze sono Tasha e Grace figlie di Afrodite, lei è Charlie figlia di Atena, l'ultima ragazza, ovvero Amber, è la figlia di Ade e in fine il ragazzo che vi ha appena parlato è il primogenito di Apollo" 

La Figlia di ApolloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora