Capitolo 43

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Alla fine io e Jason abbiamo passeggiato in riva al mare parlando come facevamo prima che iniziasse quest'anno.  E anche il mese di giugno sta giungendo al termine come tutti gli altri mesi. L'unica mia preoccupazione è sapere quando avverrà lo scontro finale, se così vogliamo chiamare, contro Dioniso.

Non so cosa potrebbe accadere ma ho questa sensazione che mi perseguita da mesi ovvero che succederà qualcosa di terribile. 

"Svegliati abbiamo tante cose da fa...come mai sei già sveglia?" dice mia madre entrando nella mia camera.

"Non avevo sonno" rispondo soltanto andando verso il bagno.

"Oggi pomeriggio ci saranno Jennifer e Carter così potremo dare la notizia di Lucy. Ah e ci saranno anche a cena" annuisco e entro in bagno per farmi una doccia fredda.

Non vorrei mai più vedere Jennifer piangere, soprattutto in quel modo. Sarà felice di sapere che la sua unica figlia è viva ma sarà anche arrabbiata perché lei è insieme a Dioniso e non sappiamo ancora come salvarla.

Ci voleva proprio una doccia per farmi rinfrescare le idee. Avvolgo il corpo in un asciugamano che ho trovato e inizio ad asciugarmi i capelli. Odio averli bagnati, uno perché mi danno fastidio e due perché si gonfiano e diventano peggio della criniera di un leone. Esco dal bagno e entro in camera mia per vestirmi. Prendo un paio di jeans corti e una maglietta e li indosso per poi scendere di sotto.

"Buongiorno, dormito bene?" dice mio padre alzando gli occhi dal suo solito giornale.

"Sì, tu?" mi siedo e vedo mio fratello scendere dalle scale e sedendosi accanto a me.

"Bene" risponde soltanto. 

"Dopo colazione uscite?" dice mia madre portando a tavola dei biscotti. Mi giro verso mio fratello e dal suo sguardo capisco che non vuole a stare a casa tutto il tempo.

"Sì" risponde Jason per tutti e due. Mangiamo in fretta e appena finiamo usciamo di casa.

"Dove vorresti andare?" mi chiede appena siamo abbastanza lontani.

"Mi va bene anche se passeggiamo per la riva dell'oceano e passare il tempo prima che arrivino i genitori di Lucy"

"Ok. Ti ricordi, in aereoporto, che mi avevi detto che avevi una brutta sensazione e io ti ho risposto che non eri l'unica?" annuisco. Ho ancora questa sensazione ma non ci sto pensando più di tanto.

"Ecco stamattina questa sensazione è diventata più forte. Sono sicuro che stasera succederà qualcosa" 

"Non ci voglio tanto pensare" confesso. Tra di noi cala il silenzio, siamo assorti nei nostri pensieri fin quando non sento un telefono squillare. Vedo Jason tirare fuori il suo e accettare la chiamata.

-Sì mamma? Ok ora arriviamo, ciao- spegne e lo rimette in tasca.

"Carter e Jennifer sono arrivati" lo seguo fino ad arrivare davanti a casa. Ho un ansia assurda.

Appena entriamo vedo tutti e quattro gli adulti seduti nei divanetti a parlare.

"Kate, Jason" dice Jennifer venendoci ad abbracciare. Siamo sempre stati come dei fogli per lei dopo l'accaduto. Mio fratello va a salutare Carter e Jenny non aspetta un attimo per parlarmi.

"Allora come va? Non ci siamo più viste dopo quel giorno al supermercato con quel ragazzo" ridacchia. So dove vuole arrivare e ogni volta mi fa paura. 

"Quello era il tuo ragazzo, vero?" sussurra. Ecco lo sapevo, per di più lo dice con un sorriso stampato in volto che sembra un clown. Annuisco soltanto dall'imbarazzo che mi sta mettendo.

La Figlia di ApolloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora