capitolo 15

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Le vacanze erano finite e la scuola era già iniziata.

Era mattina e stranamente ero in anticipo. Decisi di farmi una doccia siccome ieri avevo corso per più di un ora in quel bellissimo e dannatissimo posto.

L'acqua scorreva sul mio viso e poi su tutto il mio corpo,avevo solo un pensiero in testa: di chi dovevo fidarmi?

Le persone più importanti e vicino a me mi avevano mentito come potevo starli ancora amica.

Mi vestì e mi asciugai i capelli. Erano le 5 30 del mattino e non avrei più preso sonno conoscendomi così decisi di andare in un posto dove andavo sempre.

Nella mia casa c'era una stanza che veniva utilizzata per gli allenamenti di mio fratello ma lui non la utilizzava da anni e perciò ogni volta , da piccola, quando ero infuriata scendevo e li e tiravo pugni al sacco da boxe.

Entrai dentro ed era tutto come prima. Indossai dei guanti che avevo e iniziai a tirare pugni. Più ne tiravo più la rabbia se ne andava.

Passarono circa 45 minuti così chiusi la stanza ed andai in camera per sistemare gli ultimi libri.

"Kate vieni a fare colazione" mi chiamò mia madre mezz'ora dopo che ero salita in camera.

Scesi le scale e mi sedetti al solito posto.

"Buongiorno"dissi senza alcuna emozione.

"Buongiorno anche a te piccola"disse mio padre versando il caffè nella sua tazza.

Nel mentre scese pure Jason che si sedette vicino a me.
"Buongiorno. Mattiniera oggi?"

"Non riuscivo a dormire"

Finimmo subito siccome eravamo un po' in ritardo.

"Ciao ragazzi. State attenti"

"Si mamma ciao, ciao papà " dissi e uscimmo.

"Tieni. Ti ho sentito stamattina che sei andata giù"

"Dovevo far sparire la rabbia" dissi mettendomi il casco.

***

Era l'ora di pranzo e non avevo visto nessuno durante la mattinata. Adesso li avrei rivisti tutti ma cosa dovevo fare? Fingere e stare con le persone che non mi hanno mai detto la verità oppure mi allontano e poi non avrò più amici?

Erano le domande che il mio cervello si faceva quando fui distratta da una voce.

"Kate vieni dai".

Era Grace.

"Grace..ciao" si alzò e mi venne ad abbracciare.

"Dov eri ieri sera? Mi hai fatto preoccupare" ecco la domanda che non volevo sentire.

Non risposi mi sedetti soltanto quando arrivarono tutti gli altri e stesse domande però senza una mia risposta.

"Ma ciao Kate. Ho saputo che sei scappata. Nessuno ti ha detto la verità vero?" Ecco la persona che quella mattina non avrei voluto vedere.

"Rose sta zitta. Vattene"disse Grace.

"Mi chiedo come fai a stare ancora vicino a sta gente che ti ha mentito da sempre"

"Poi andare al tuo tavolo prima che finisca male gallinella" disse Charlie.

"Adesso li utilizzi come cani" a quella frase scoppiai. Mi alzai e mi avvicinai a lei.

"Mmh... mi dispiace nessuno deve difendermi ce la faccio pure da sola. Comunque fattelo dire ti sta bene il rosso sui capelli"

"Sei daltonica? I miei capelli non sono ro..."non finì la risposta che si ritrovò un piatto di pasta in testa.

"Si ti sta davvero bene. Ah e ultima cosa chi ti dice che io non sapessi già della profezia?"

"Tu maledetta sgualdrina non sai cosa ti accadrà"

"Rischierò come ho sempre fatto" detto questo mi andai a sedere e lei se ne andò. Tutti gli alunni ci avevano visto e avevano iniziato a ridere senza più smettere.

"Ho capito mai farti arrabbiare"disse Amber.

"Già..."dissi con lo sguardo rivolto verso il vassoio.

"Cos'hai sembri arrabbiata?"mi chiese Grace.

"No, niente tranquilli"

"Ti conosco da quando hai tre anni. Tu hai qualcosa" disse Aiden.

"Niente tranquilli"dissi per la seconda volta ma sembravano non voler smettere.

"Cazzo Kate non dire che non hai niente perché tutti in sto tavolo sanno che è successo qualcosa. Perciò adesso ci racconti tutto"disse Shawn sbattendo le mani sul tavolo.

"Davvero non sapete perché sono scappata o perché non sono più come prima? Come dovrei comportarmi con le persone, a cui volevo un sacco di bene, che mi hanno mentito sin dal primo giorno?"dissi tutto d'un fiato.

"Come fai a saperlo?"disse Aiden.

"Qualcuno mi ha mandato una lettera simile a quelle inviate gli scorsi giorni" dissi.

"Dove sei stata?"mi disse Shawn sembrava arrabbiato. Dovrei essere io infuriata con tutti loro e non lui.

"Nella città"disse Jason.

"Cosa?! Non hai incontrato nessuno vero??" Disse Ashley.

"Nessuno..."

***

Le lezione erano terminate e la campanella era suonata da neanche 10 secondi e tutti i ragazzi erano già fuori. Stavo camminando per andare a casa quando qualcuno mi prese per il polso.

"Vieni tu mi devi raccontare tutto" disse Shawn.

"Shawn ho già detto tutto quello che è successo. Devo andare ciao"

"No tu non hai detto qualcosa"

Me ne andai quando mi fermò ancora e mi portò nel giardino di fronte alla scuola.

"Hai incontrato qualcuno vero?"

"Non ti arrenderai finché non ti dico la verità?"

"Già perciò dimmi cosa è successo quella notte"

"Ok...ho incontrato un signore di circa 40 anni molto strano" dissi ricordandomi tutto quello che era successo. E gli raccontai tutto per filo e per segno.

"No non può essere. Kate devi dirlo ai tuoi sei in pericolo"

"Lo so quello era Dioniso ma se glielo dico mi chiuderanno in una stanza finché lui non sarà morto e lo sai pure tu come sono"

"Hai ragione ma sei in pericolo ancora di più. Lo hai incontrato, ci hai pure parlato e sa dove abiti. Devi dirlo almeno a Jason"

"Ci penserò" dissi. Alzai lo sguardo verso di lui e vidi i suoi magnifici occhi azzurri come il mare. Ma qualcosa catturò il mio sguardo. Una figura nera che avevo già visto.

No non era possibile.

Lucy era viva...

La Figlia di ApolloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora