Capitolo 19

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Madison's Pov
Apri gli occhi, e della luce troppo forte, che mi fa richiudere gli occhi, passano minuti prima di aprire gli occhi e di abituarmi alla luce.
Dei piccoli flashback mi ritornano in mente, alcuni sono felici e altri mi provocano dolore, troppo dolore, mi sento gli occhi lucidi, sento le lacrime che vogliono scendere, ma no non mi dimostrerò ancora debole, manterrò le promessa di mamma, mai piangere per il dolore,la tristezza, non dimostrarti debole perché tu sei forte Mad, lo sarai per sempre, me lo disse la prima volta che caddi per terra sbucciandomi il ginocchio o meglio quando strisciai per terra il ginocchio; dopo quella volta non piansi più per idiozie, la prima volta che piansi fu a 10 anni che mi beccai un proiettile sulla gamba, nulla di pericoloso, ma è da stronzi spararti sulle gambe, non ti ammazza ma ti fa sentire solo il dolore più atroce, è come quando da piccoli ti tagliavi non sapendo come ma, la ferita era minuscola e tutto, ma ti faceva più male di strisciare su dei sassi con la gamba, certo fa male però non come quei tagli minuscoli che non vedo nemmeno, quei tagli erano una tortura per i bambini me compresa.
Prima di venire a Miami sognavo quasi ogni notte, la giornata più brutta della mia vita.
Ogni anno festeggio il Natale, potrò sembrare felice, libera e invece è solo un inutile maschera, certo ero felice di festeggiarlo con i mie amici, ma quando ti ritrovi senza genitori, vorresti sempre fare quella cosa con loro, sognare di passare del tempo con loro.
"Che è successo?" Dissi sussurrando con un occhio aperto e l'altro no, ma chi le ha inventate queste luci, no, perché le poteva abbassare la luminosità, sto per diventare cieca.
"Oh, piccola" disse Cam che penso si era addormentato sulla sedia accanto a me, e mi abbraccio quando a farmi mancare l'aria.
"Hey tranquillo, vedi sono viva e vegeta ma non ancora per tento se mi stritoli ancora in quel modo" disse tra l'essere divertita e seria.
"Ma devi essere sempre stronza?" Chiede piano non facendosi sentire da me, ma ha fallito miseramente.
"Hai avuto un attacco di panico, sei svenuta, ti ho portato subito dal dottore che c'è qui in base,hai dormito per circa tre orette" disse dolcemente, pensavo che finalmente sia riuscita a superarli ma a quanto pare ritornano sempre, non ti lasceranno mai.
"Cosa è successo prima di svenire?" Chiese scordandomi negli occhi era addolorato.
Non voglio mentirgli, non se lo merita, gli dico la verità,quella che tutti la vogliano anche se farà male.
"La loro morte" dissi guardando le mie mani  per cercare di non scoppiare a piangere come una bambina.
Cam mi prese con una mano il mio mento,mi baciò dolcemente, era il suo modo di dire: "io sono per te piccola" mi accoccolai a lui, lui era la mia ancora, la mia salvezza.
"Ti amo" sussurrai baciandolo "anch'io piccola" sussurrò sulle mie labbra e quelle parole mi fecero sorridere come un ebeta.

"Perché hai smesso di chiamarmi piccolo?"mi chiede di botto Cam che mi stava coccolando
"Vuoi che ricomincio?" Gli domandai
"Non si risponde a una domanda con una domanda!" Disse offeso, in questo momento potremo sembrare due semplici adolescente innamorati che stanno litigando.
"È troppo sdolcinato! E poi non ha senso chiamarti piccolo se sei più alto di me di 20 cm!"esclamai con un broncio.
"E inoltre quelle "principesse" ti chiamavano piccolo e io non sono una di loro!" Dissi
"Principesse?" Chiede confuso
"Quelle tro- ehm..brave ragazze che tu scopavi!" Esclamai, non mi era mai capitato di fare la gelosa per queste cose ma eccomi qui a farle.
"Ah la mia piccola è gelosa!" Mi strozzo le guance, avete presente come fanno le nonne, è uguale solo che lo sta facendo un coglione che dovrebbe essere il mio fidanzato, e lui sa che odio che me lo fa lo stesso!
"Smettila coglione!" Urlai bloccando il suo polso e lo allontanai dal mio viso, che al momento gli sta mandando occhiate di fuoco.

"Maddy! Ci hai fatto prendere un infarto!" Urlarono i miei amici appena entrano in camera,salvando Cam dalle mie occhiatacce.
"Scusa Mad, non lo sapevo, mi dispiace" continuò a scusarsi Hardin, tutti i miei amici sanno la verità del mio passato, ma lui e le ragazze sanno anche il dolore che ho provato.
"Non è successo niente,sono solo svenuta" cercai di tranquillizzarlo, era già successo che avessi attacchi di panico mentre i ricordi ritornavano più forti che mai.
"Ti ho portato una brioche alla nocciola e un cappuccino" disse con un sorriso incoraggiante Jake.
Devo essere forte per mio fratello, per i miei amici, più ed il mio ragazzo, loro sono diventati la mia famiglia.
"Ti adoro!" Lo abbracciai, ecco perché è il mio migliore amico.

"Datemi un computer" chiesi ad Cam, mi stavo annoiando a morte a stare sul letto, i ragazzi non mi volevano far uscire e mi ripetevono sempre "devi riposare".
Cam uscì dalla stanza e ritornò con un MacBook.
"Di chi è?" Chiesi accendendolo
"Alan" rispose guardando lo schermo del computer con me .
"Non mi fido ad accedere il computer!" Esclamai togliendo le mani di scatto dal Mac.
"Perché?"
"Non mi fido di lui, non vorrei ritrovarmi di nuovo davanti un porno perché lui si è dimenticato di chiudere!" Esclamai, una volta mi feci prestare il suo computer e mi ritrovai ad un porno, e mi era capitato davanti il minuto in cui lo stavano facendo.
"Dai piccola, non ricomparirà un porno" disse ridendo di me per la reazione di prima.
"Ah ah fuck my, ah yes" uscì dal computer che spensi velocemente.
Guardai Cam che restava ridendo.
"Te l'ho detto mai prendere qualcosa di Alan o meglio mai prendere il suo computer!"
"Tu vammi a prendere un computer possibilmente non di un ragazzo, io mi devo riprendere dal trauma" dissi nel mentre Cam stava ridendo.
"Non ridere o ti puoi definire single!" Esclamai puntandogli il dito.

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