Capitolo 38

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Madison's pov
Il grande giorno è arrivato, oggi uscirò dall'ospedale, e tutti mi chiedono se sto bene, come posso stare bene sapendo che il mio cuore non batte più da quanto mi avete detto che Logan è morto, come faccio a stare bene se sono morta, sapendo di non aver più un cuore, non sento più alcuna emozione.

L'unica cosa che posso fare è fingere, ma non posso farlo con Cameron, con lui è come se fosse la mia chiave delle emozioni, con lui sento delle emozioni, sento la felicità, la gioia, e sento il mio cuore battere di nuovo, ma poi quando se ne va, non sento più niente, il vuoto

"Pronta Mad?" Mi chiede Dylan con sulla spallò il mio zaino con dentro i miei cambi
Annuì sicura, finalmente avrei potevo sentire di nuovo dell' aria frasca, guardai per l'ultima volta la finestra, era meravigliosa la vista, c'era New York con un lieve strato di neve, ora vorrei uscire fuori e correre fuori ad godermi la neve, ma purtroppo non lo posso fare, ho ancora la gamba ingessata, ma in compenso tra due giorni lo toglierò, no so come faccia ad avere sola la gamba rotta ed essere sopravvissuta ad una bomba, i ragazzi vorrebbero che studiassi a casa, ma so che riuscito ad convincermi a farmi andare a scuola.

"Andiamo, gli altri ci stanno aspettando" mi spinse la sedia a rotella andando fuori della stanza.
"La porto io in macchina" Cam mi prese in braccio lasciando fiori della stanza la mia sedia a rotelle.
"Guarda che potevo portarmi dalla sedia" gli ricordai
"Si ma così è più bello" entrò nell'ascensore e schiaccio il bottone del piano terra
"Senza nome, mi potresti fare un regalo?" Chiesi con gli occhi dolci
"Cosa vuoi?" Mi chiede uscendo dalla clinica
"Per San Valentino voglio ritornare a scuola" dissi chiudendo gli occhi
"No sai che non puoi, hai il gesso e stuferai a casa" mi guardò male
"Per favore, se non lo farete ritorno ad essere Moon, e questo sai cosa vuol dire" lo sfidai.
"Tu non ritornai in gara" mi ammonì
"Sei sicuro Dallas di riuscire ad domarmi? E poi non ti sto chiedendo una macchina ma di ritornare ad una scuola publica" dissi
"Tu posso comprato tutto quello che vuoi ma tu non ritornerai a scuola!"
"Tra due giorni toglierò il gesso e il giorno dopo posso andare a scuola, e poi riesco già a camminare,e poi è San Valentino!" Misi il broncio
"Ne parlerai con tuo fratello" mi zitti, stetti zitta per tutto il tempo finché non arrivammo a casa, era la casa dove ero nata, che avevo amato quanto odiato, un villa isolate delle altre, diversa da tutte le altre case, la nostra non era a forma quadrata , ma più che altro rettangolare, si distrendeva più che altro ai lati e non in altezza, aveva due piano, ma si usavano solamente il piano terra e il primo piano.
Potevi vedere già da lontano il lusso, dai cancelli neri con delle decorazioni sopra in oro, due piccole fontane ai lati del cancello, una stradina che portava al garage, un piccolo gazebo e degli sdrai per prendere il sole, e poi una strada che che portava alla casa dove dovevi passare sopra un ponticello, dove sotto c'era la piscina esterna.

E questo solo all'esterno, all'intento era ancora peggio, l'arredamento era semplice ma i particolare, come la parete d'acqua e il giardino zen per me erano troppo da "ho troppi soldi e non so più come usarli"

Il salotto con il televisore al plasma, un tavolino bianco in vetro e dietro un divano bianco a forma di L, e là vicino c'era un porta dove di portava al giardino zen non troppo grande ma neanche piccolo; una cucina enorme dove c'erano tutti gli utensili per la cucina, una parete d'acqua vicino alle scale fatte in quarzo che ti portavano al primo piano, dove c'erano tutte le stanze da letto e una stanza dei giochi insieme a due studi.
E poi al secondo piano era un semplice terrazza c'era una piscina gigante che occupava il quasi il tutto,degli sdrai e degli ombrelloni, una zona bar, e in passato una console da DJ.

"Wow" sussurrò Cam appena entrato nel giardino
"Non hai ancora visto dentro" sussurrai, mi chiese come fosse ancora così pulita, l'erba , che è ricoperta di neve, non è molta alta, è come se qualcuno l'avesse tagliata prima che arrivassi,come se qualcuno avesse ripulito tutto prima di farmi venire qui.
"Qualcuno ha pulito la casa?" Chiesi guardando Cam che stava ammirando la casa
"Tuo fratello ha chiamato delle cameriere, hanno pulito tutto e da oggi in poi avrei delle cameriere che saranno al tuo servizio" mi sorrise, forse non sa che prima avevo già delle cameriere e una badante in casa...

"Entriamo" dissi camminando verso la porta di casa, bussai alla porta che venne aperta da Lucy, la mia vecchia badante spagnola.
" oh chica,te he extrañado mucho en estos años" pianse dalla gioia, era la mia bandate da quanto avevo due anni, mamma purtroppo non poteva occuparsi sempre di me e aveva chiamato Lucy, era come un seconda mamma, non che mia madre non mi desse affetto, ma con il lavoro faceva fatica a stare sempre con me.
"Lucy"la abbracciai mettendo la mia resta sulla sua spalla.
"Vi conoscete?" Chiese Cam che stava guardando la scena.
"no me hables así que niñito, mírate los chicos nuevos hoy" se ne andò prima che potessimo parlare.
"Chi le capisce le spagnole" sussurrò Cam.
"Te escucho!" urlò Lucy dalla cucina,che iniziò ad avvicinarsi ad Cam, che mi guardò ma alzai le spalle, nessuno poteva scampare dalla ira di Lucy.

Traduzione:
"oh chica,te he extrañado mucho en estos años" = "oh ragazza, mi sei mancata tantissimo in questi anni"

"no me hables así que niñito, mírate los chicos nuevos hoy" = "non parlarmi così ragazzino, guarda te come sono i giovani d'oggi"

"Te escucho niñito !" = Ti sento ragazzino!

Moon 2 • La luce di noi •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora