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La mattina seguente, i ragazzi decisero di fare una passeggiata per le stradine tortuose lì intorno, e raggiungere uno dei posti preferiti di Taehyung, vissuti soprattutto nell'infanzia.

Jeongguk era ancora sovrappensiero e poco comunicante.

Ci aveva pensato alle parole di Yoongi,  ovvio che lo aveva fatto, ma gli sembrava comunque fottutamente  ingiusto.

Non l'aveva mai detto apertamente, ma Jimin gli aveva completamente spezzato il cuore.

Non gli era mai piaciuto nessuno così tanto e anche lo stesso Jimin sembrava ricambiare il suo amore, ma poi quest'ultimo lo aveva rifiutato, senza dargli delle vere e proprie spiegazioni.

Lo aveva illuso, come ripeteva giornalmente Jeongguk a se stesso. 

《Jeongguk-ah, noi stiamo uscendo.》Disse Namjoon, chiudendo il cappotto e guardando l'altro come se fosse a conoscenza di qualcosa.

Probabilmente, Yoongi gli aveva già parlato.

Il corvino, senza ribattere, si alzò e seguì l'altro.

L'aria aveva un profumo fresco e puro, al dir poco, estasiante.

Jimin aspirò profondamente e sorrise.

Tutti quanti, poi, si misero in marcia:  Jeongguk, come al solito, rimase indietro.

La strada che stavano facendo era parecchio rocciosa e piena di buchi, inoltre, intorno vi era una boscaglia più o meno fitta.

《Tae, sei sicuro sia la strada giusta?》
Chiese Hoseok, leggermente perplesso.

《Sì che lo è. Faccio questa strada da quando ho dieci anni.》Rispose Taehyung, con una voce seccata, visto che era la quinta volta che Hoseok glielo chiedeva.

Tra i buchi, che le foglie degli alberi lasciavano, si poteva notare che la giornata non era una delle migliori. Forse si sarebbe anche messo a piovere.

《Guardate, uno scoiattolo!》Squittì Hoseok, spingendo, involontariamente, le spalla di Yoongi. Quest'ultimo storpiò il viso fintamente infastidito.

Mentre gli altri erano impegnati a non scivolare e farsi male, guardandosi intorno e scoprendo la bellezza della fauna boschiva, Jimin, con un sospiro, rallentò la sua camminata.

Jeongguk non si accorse immediatamente della sua presenza, fin troppo immerso nei suoi pensieri.

《Ehi.》Sussurrò Jimin, fortemente insicuro.

Il corvino si voltò di scatto con una smorfia di fastidio misto a sincera sorpresa, allontanandosi automaticamente.

Jimin lo guardò perplesso e abbastanza ferito dal istantaneo rifiuto.

《Che vuoi?》Domandò Jeongguk,  palesemente seccato.

Il più grande si leccò le labbra nervosamente, osservando la ghiaia e i suoi piedi.

《So che...so che ormai non ne ho più diritto–》Ridacchiò nervosamente Jimin. 《Ma ti vedo un po' triste. C'è qualcosa che non va?》

Il corvino si fermò di camminare, fronteggiandolo con superbia e disprezzo. 《Davvero fai?》Inarcò le sopracciglia. 《Ora ti importa?》

Il più basso deglutì lievemente, iniziandosi a sentire in imbarazzo. 《Io...io volevo solo–》

Jeongguk lo fermò immediatamente. 《Fermati alla prima cosa che hai detto. Se sai di non averne il diritto, perchè cazzo me l'hai chiesto comunque, eh?》

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