▪︎87▪︎

3K 240 119
                                    

[c'è il capitolo 86 prima, in caso non vi fosse arrivata la notifica o non l'aveste visto]

______________________________________

Quando Taehyung arrivò all'ospedale si assicurò di mandare un messaggio a Jeongguk per avvisarlo.

Era un ospedale parecchio vasto e moderno, ricostruito solo cinque anni fa.

Taehyung si guardò intorno curioso.

L'aspetto era ospitale, pulito e pacato, in contraddizione con l'animo frettoloso dei medici e degli infermieri o dei volti e dei chiacchiericci delle persone.

Ognuno aveva la propria preoccupazione.

Sul viso di Taehyung si costruì una linea tendente ad un sorriso smorto e i suoi occhi caddero verso il basso, sospirando tristemente.

Quando giunse finalmente nel reparto oncologico, il suo cuore si strinse. La sera prima, essendo stato già piuttosto tardi, nel lungo e spazioso corridoio,  quello che si era potuto vedere, erano  solamente le luci neon e il bianco avorio delle pareti e del pavimento.

Ma quella mattina la situazione era diversa. La luce era naturale e proveniva dalla grande finestra infondo al corridoio, e sulle sedie e in giro per l'ambiente c'erano più persone. I loro volti erano la tavolozza di differenti espressioni.

Taehyung li studiò per un po', poi, i suoi occhi si spostarono su una figura seduta nell'ultima sedia dell'ultimo gruppo di panche al fine del corridoio.

Strinse gli occhi per vedere meglio, smorzando un sorriso dopo aver capito che quello con la testa appoggiata svogliatamente al muro era proprio Jeongguk.

《Ehi coglioncello.》Lo richiamò.

Jeongguk, con gli occhi fino a quel momento chiusi, li riaprì di scatto, lasciando sul viso un'espressione non molto contenta, che fece ridacchiare l'altro.

Taehyung, poi, allungò una mano verso i capelli di Jeongguk scompigliandoli e osservandolo come se fosse un bambino. 

Jeongguk si allontanò immediatamente, sbuffando e alzandosi dalla sedia. 《Dai, lasciami stare.》

《Perchè sei di brutto umore, Jeonggukie?》Domandò beffardamente curioso l'amico, che spostò la mano dai suoi capelli alla guancia, lasciandogli un doloroso buffetto.

Jeongguk gli mandò un'occhiata di avvertimento, facendolo ridere.

《Scorbutico come sempre.》Asserì  Taehyung allora, continuando a ridere.

《Fanculo.》Sputò a bassa voce Jeongguk, distogliendo lo sguardo per posarlo sulla porta davanti a loro.

Era la stanza numero tredici ed era quella di Jimin.

《Uhm...che facciamo? Entriamo?》Sussurrò mantenendo gli occhi fissi sull'uscio, assolutamente incerto ed intimidito da tutta la situazione.

Taehyung scrollò le spalle. 《La porta è chiusa, non vorrei fosse nel bel mezzo della chemio.》

Jeongguk guardò l'amico leggermente dispiaciuto, abbassando lo sguardo sul sacchetto di carta color miele che aveva nella mano sinistra e imbronciandosi leggermente.

Taehyung si accorse di quel particolare che non aveva minimamente visto nei minuti prima e raggrinzì le sopracciglia. 《Cos'è?》

Il più piccolo riposò i suoi occhi grandi e colmi di ingenuità su Taehyung, divaricando le labbra sottili e secche per la leggera sorpresa.

Di certo si era dimenticato che il suo amico non avrebbe trascurato un dettaglio del genere e avrebbe sicuramente chiesto.

Le sue guance si tinsero di un leggero imbarazzo, mentre il suo capo si riabassava per studiare vagamente il pacchetto, esitando nella risposta.

Taehyung alzò un sopracciglio, marcando il dubbio e la curiosità.

Jeongguk, dopo alcuni secondi,  riportò i suoi occhi sull'altro, trasportando la sua mano libera verso le orecchie per giocherellarci, in preda ad un banale nervosismo.

《H-ho portato la colazione a-a Jimin.》

Il viso di Taehyung si illuminò divertito, sostituendo la linea rigida della labbra con tutta la sua dentatura. Amava la timidezza di Jeongguk in quel momento, e lo faceva sorridere inevitabilmente.

Si avvicinò al ragazzo inibito e gli strinse entrambe le guance  giocosamente, muovendole come se fossero due impasti di pane, trattandolo di nuovo al pari di un bimbo piccolo. 《Aaaa guarda come sei rosso, sei così carino!》

Jeongguk mise le sue mani fredde su quelle di Taehyung e fece forza per staccarsele, arricciando il naso infastidito. 《Che dito in culo che sei Taehyung.》

Il menzionato ridacchiò, allontanandosi di qualche passo.

Jeongguk si risistemò i capelli nervosamente e poi sbuffò. 《Dai,  bussa.》

L'altro, a quel punto, senza minima esitazione, si approssimò alla porta numero tredici e dopo aver riflettuto pochi secondi, alzò il pugno e fece sbattere le nocche contro l'ingresso.

Per qualche istante, tutto rimase come prima, portando l'ansia a stringere ancora di più lo stomaco di Jeongguk, poi, una voce minuscola e attenuata parlò, dando loro il permesso di entrare.

Taehyung, con un grande sorriso, aprì la porta e camminò dentro la stanza, seguito timidamente dal cuore debole di Jeongguk e le sue gambe molli. 









—se non vedete la solita linea nera a inizio capitolo è perchè appena la incollo mi crasha tutto il capitolo    :( perciò scusate il  disordine momentaneo.

—domani esce la seconda parte ;)

—domani esce la seconda parte ;)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
BLAZEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora