🎶 —flora cash, you're somebody else
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Jeongguk, con il cappuccio della felpa, si coprì anche i capelli, arruffati e crespi; crespi, forse, per l'umidità che c'era nell'aria quella notte.
Quella notte, infatti, era perfetta per un po' di pioggia. Fredda e umida al punto giusto.
Ma a Jeongguk non dispiaceva quel fresco pungente. Gli asciugava le lacrime del viso. Oltre a tappargli brutalmente il naso e farglielo diventare rosso.
Jeongguk aveva deciso di camminare verso la zona periferica, lontano dalle altre strade che portavano al centro. Lontano dalle luci neon e dal chiacchiericcio impertinente delle persone, ubriache e anche loro con qualche demone a fargli da ombra.
Intorno a lui non era udibile nient'altro che il soffocato lamento del vento contro il motore delle auto in lontananza.
Le sneackers nere, sfregando la strada imperfetta e piena di buchi, era l'altra unica fonte di rumore.
Ma Jeongguk, qualche volta, apprezzava mettersi in contatto solo con questi tipo di suoni. Per certi versi, erano capaci di calmarlo e di ispirarlo.
Aveva deciso di non portarsi il cellulare e le cuffiette proprio per questo. Non erano sempre necessari.
Per quanto la musica fosse vista come cosa di vitale importanza per il ragazzo, anche il solo ascoltare la melodia notturna della civiltà umana, andava bene.
Lasciò andare un sospiro quando arrivò davanti un largo ponte. Si fermò per un momento a guardare la sua lunghezza, la sua costruzione, e poi si fece coraggio ad andare avanti.
Il panorama non era bello come un tramonto, perchè in realtà, davanti esso, era solamente visibile una collinetta completamente scura e oltre, solo poche luci cittadine, ma per Jeongguk, quella sera, diventò importante fermarsi ad osservare anche quello.
Strinse i palmi delle mani intorno al ferro dell'impalcato e respirò chiudendo gli occhi. Proprio in quel momento, un leggero vento accarezzò le sue guance e il suo naso, le uniche parti lasciate esposte.
Dopo qualche minuto e qualche respiri profondi, sentì la zona del naso e degli occhi pizzicare. Non era difficile piangere per lui. In realtà, piangeva banalmente per tutto.
Oltre a sfogare la rabbia, la paura, fisicamente e verbalmente, molto spesso, le rilasciava con il pianto.
Il cuore iniziò ad umentare di battito, come se stesse facendo una maratona tra gli spazi stretti della sua cassa toracica e il suo respiro si fece veloce e affannato come se avesse appena finito di farla.
E forse non se ne rendeva conto, ma quello che stava vivendo era proprio una maratona, di emozioni e sentimenti. Qualche volta correva più velocemente, altre volte decideva di calmarsi. Perchè, qualche volta, anche lui smetteva di farcela.
Smetteva di correre con l'orgoglio e stava fermo con la sincerità.
E la più pura della verità era che il suo cuore faceva male per quanto era cosciente di amare Park Jimin.
Non c'erano muri, vetri invisibili quando raccontava a se stesso.
Per fortuna, o per sfortuna, non aveva mai vissuto con due persone allo stesso tempo e la paura di litigare con sè era minima. Entrambi le parti, se ne esistevano solo due e se c'erano realmente, odiavano e amavano insieme.
Entrambi le parti —mettendo sempre in discussione l'esistenza di queste due parti o più— erano identiche. Passionali e distruttive al cento per cento. Jeongguk non era un cento per cento. Ma insieme era formato da un duecento per cento.
Jeongguk era il fuoco silenzioso bruciante di Jimin, ma era sempre un fuoco. E anche i fuochi si spengono.
Ma se il fuoco, Jeongguk, poteva spegnersi, il cuore, i sentimenti per Jimin, che erano un altro fuoco presente all'interno del ragazzo —quasi in contraddizione con l'esistenza o meno di parti divise— non si era riuscito mai a spegnere.
E anche se la paura, la codardia erano sentimenti tanto piccoli quanto forti, non sarebbero mai riusciti a farlo per Jeongguk.
Il ragazzo sentì i polmoni bruciare, mentre il pianto, sentito solo dal buio di quella notte, strangolava il suo respiro.
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— ci tengo particolarmente a questo capitolo e spero abbiate potuto leggerlo con la canzone che ho scritto all'inizio.
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BLAZED
Fanfictionjikook, kookmin. (au) dove Jeongguk e Jimin sono sempre stati migliori amici, ma adesso si odiano. IN REVISIONE !!! -ha diversi errori di battitura e grammaticali, mi scuso in anticipo. start, 6/05/2020 end, 3/09/2020 © (ex uuran0) cchlorine