Jimin stava cercando di mangiare il suo yogurt greco, quando bussarono alla porta.
Un sorriso spontaneo si formò sul suo viso, imboccando una cucchiaiata di yogurt prima di urlare, per quello che poteva, un neutro "avanti". Sapeva che sarebbe entrato Jeongguk e non poteva che esserne più che elettrizzato.
Ma il ragazzo, quella mattina, non si presentò da solo.
La bocca di Jimin si divaricò leggermente, totalmente sorpreso nel ritrovarsi a pochi metri di distanza anche Hayoun.
Quest'ultimo non riusciva a mantenere il viso dritto e la sua postura chiusa denotava una certa timidezza.
Jimin guardò Jeongguk, il quale, nel mentre, si avvicinò a lui con un'espressione non particolarmente felice e gli lasciò un dolce bacio sulla fronte. Poi, si sedè vicino alle sue gambe, evitando lo sguardo interrogativo.
Jimin boccheggiò lievemente, assolutamente in imbarazzo e incapace di dire qualcosa.
Ma c'era troppo silenzio e troppo strana tensione, quindi, dopo aver preso un attimo di coraggio e un respiro profondo, decise di parlare, rivolgendosi a Jeongguk.《Che ci fa lui qui?》
Hayoun spostò il collo di lato, sfregando con la mano la parte esposta, completamente a disagio.
Jimin continuò a guardare Jeongguk, aspettando una qualunque risposta, ma l'altro si limitò a fare un cenno con il capo verso Hayoun.
Hayoun si sgranchì la gola e si sistemò le spalle, ritrovando un po' di audacia.
Jimin, a quel punto, spostò la sua attenzione verso l'altro e iniziò ad osservarlo senza nessuna particolare emozione.
Infatti, nonostante, alla fine, le cose tra i due si erano chiuse in maniera abbastanza brusca, non portava alcun risentimento, Hayoun non gli era mai importato.
《I-Io...Uhm...》Iniziò, con voce insicura. 《...So che probabilmente non mi aspettavi...》
Jimin alzò le sopracciglia in maniera affermativa, ma senza farsi vedere.
《...Ma volevo chiederti scusa.》Disse, riuscendo finalmente a guardare Jimin.
Il malato non disse nulla, mettendo in ulteriore soggezione Hayoun, che arrossì e tossì alcune volte per riprendere quella sorta di discorso. 《Sì...Cioè...Scusami per averti trattato alla fine come se la mia intenzione fosse stata...Uhm...》Passò lo sguardo verso Jeongguk e notò il suo sopracciglio destro alzato e i suoi occhi severi fissarlo, come una sorta di ammonimento. 《...Come se realmente la mia intenzione fosse stato in realtà solo destinato a quello...》Tossì imbarazzato un'altra volta. 《Ero solo frustrato perchè non...non mi ricambiavi...》 Guardò Jimin in cerca di una risposta, ma questo continuò a guardarlo muto. 《...Tu...Tu..Mi avevi detto esplicitamente più volte che non eri interessato e io ho continuato così ossessivamente...Mi dispiace.》
Jimin serrò le labbra per un momento, poi, prese un veloce respiro e parlò. 《È okay...Penso...》
Hayoun annuì timidamente, arruffandosi i capelli dietro la nuca. 《...Non avevo idea che...che ti trovassi in una situazione del genere...》
Jimin annuì leggermente. 《Sì, lo so. È okay.》
Hayoun stirò un piccolo sorriso, sentendosi nuovamente a disagio e schierendosi la gola un'altra volta. 《Allora...Io vado.》
L'altro ricambiò il leggero sorriso, annuendo.
《Ti...Ti posso abbracciare?》Chiese subito dopo Hayoun con incertezza, avvicinandosi lentamente, per poi velocizzare il passo, dopo aver avuto il permesso da Jimin.
L'abbraccio fu breve e tiepido, forse per l'imbarazzo e la paura di far male di Hayoun, ma Jimin apprezzò. Dopotutto, era stato gentile.
Una volta uscito completamente dalla stanza, Jimin si voltò verso Jeongguk, inarcando un sopracciglio.
Il minore si trascinò più vicino al suo migliore amico, prendendo le sue mani e iniziando ad accarezzargliele, continuando comunque a mantenere gli occhi bassi.
《Jeongguk.》Lo richiamò Jimin, però.
L'altro sospirò. 《Mi aveva raccontato di quello che era successo con te e insisteva nel volerti chiedere scusa. Diceva che l'avevi bloccato dappertutto e quando ti ha cercato a casa tua, non c'eri. Ho dovuto spiegargli la cosa.》
Jeongguk, finalmente, posò i suoi occhi su quelli di Jimin, ricevendo uno sguardo di sorpresa, ma di comprensione.
《Anche se mentre mi raccontava, avrei voluto spaccargli un po' la faccia.》
Jimin gli diede un colpetto sulla spalla ridacchiando. 《Dai!》
Jeongguk si mise a ridere. 《Scherzo...Anche se uno schiaffo se lo meritava.》
Jimin scrollò le spalle, decidendo di cambiare discorso. 《Come sono andati gli allenamenti?》
Jeongguk annuì meccanicamente, alzandosi per buttare il recipiente dello yogurt che aveva mangiato Jimin. 《Bene— C'erano anche Taehyung e Yoongi.》
Jimin alzò le sopracciglia. 《A quell'ora della mattina?》
Jeongguk scrollò le spalle, risiedendosi vicino al grembo di Jimin. 《Non lo so. Sono strani. Si sono presentati a casa mia tipo alle sei di mattina con la colazione.》
Jimin sorrise.
《Tu a che ora hai la terapia?》Domandò Jeongguk dolcemente, avvicinandosi di più con il viso e accarezzando le guance giallastre di Jimin con le dita.
《Tra un'ora e mezza.》
Jeongguk annuì, sorridendogli affettuosamente e facendo scorrere le estremità delle dita su tutto il suo viso, soffermandosi di più sulle labbra.
Jimin arricciò il naso e chiuse gli occhi per il leggero solletico, ridacchiando leggermente. 《Vai a casa dopo e mangia qualcosa per pranzo.》
Jeongguk non rispose però, continuando a sfiorare la sua pelle delicatamente, facendo cadere improvvisamente il dolce sorriso.
Jimin si sentì improvvisamente scomodo. 《Ti senti bene?》
Il minore proseguì nello sfiorarlo senza guardarlo negli occhi. 《Sai..In questo momento ho tanta voglia di compiere uno dei miei più grandi desideri...》
Jimin, ingenuamente, sotto il tocco delicato e caldo dell'altro, aprì leggermente gli occhi. 《Quale sarebbe?》
Allora, Jeongguk, finalmente, concatenò i loro sguardi, avvicinandosi sempre di più al suo volto e fermandosi poco prima di riuscire a sfiorare le labbra. Abbassò gli occhi su di esse e lasciò che un sospiro caldo facesse rabbrividire anche il cuore di Jimin.
Questo non aspettò che fosse Jeongguk a baciarlo.
—molto tranquillo dai.
buon 100esimo chapter guyss
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
