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Dopo che l'esposizione terminò, i sei ragazzi decisero, prima, di aiutare la compagnia dell'atelier a fare ordine e, dopo una buona ora, di dirigersi, finalmente, verso l'appartamento di Taehyung.

Sembravano tutti quanti felici. Sembravano, infatti. Quello era il verbo più corretto da usare. Nessuno, in quel momento, poteva dirsi spensierato. Non quando Jimin sembrava più un fantasma che una persona.

Quest'ultimo aveva cercato di fingere  e di fare finta di niente, per tutto il tempo, davanti a tutti gli sguardi preoccupati e tristi dei suoi amici.

Anche loro avevano cercato di non dare nell'occhio, ma Jimin non era stupido e nemmeno gli altri lo erano, coscienti del fatto che Jimin già avesse intuito la loro preoccupazione, mascherata da sorrisi tirati e da chiacchiere animate.

I sei amici, non appena arrivarono a casa, si misero a sistemare la tavola dove avrebbero dovuto mangiare, aspettando le pizze già ordinate durante la via per casa.

Jimin, dopo aver sistemato qualche piatto, sentendosi mancare il fiato e sentendosi stanco, decise di stendersi sul divano e chiudere per alcuni secondi gli occhi.

Si sentiva come se un vortice nero e asfissiante lo stesse completamente risucchiando.

Divaricò le labbra per prendere più aria, mentre lasciò cadere un braccio sui suoi occhi già chiusi.

Si sentì immediatamente infervorito e ancora più debole.

Anche se la stagione fredda accompagnava ancora le persone, Jimin, nel suo maglioncino, si sentì  bollire.

《Jimin!》Sentì qualcuno.  Probabilmente la voce di Taehyung.

La sua mano delicata e ben nota a Jimin, toccò la parte di pelle del volto ancora visibile, scuotendolo dolcemente.

《Jimin Jimin! Ti senti male?》 Continuò Taehyung. Le parole giungevano distanti alle orecchie dell'infermo.

Poi sentì il tocco caldo delle sue mani allontanarsi e subito dopo una viscida sensazione sulla sua fronte. Forse un panno inumidito.

Dopo alcuni secondi di disorientamento, riuscì, pian piano, ad aprire gli occhi. La visione offuscata gli riuscì solo a far capire di alcuni visi sopra di lui.

Pian piano, però, divennero più chiari.

《Jimin, cazzo, credevo fossi svenuto completamente!》Urlò leggermente Taehyung, mantenendo comunque un tono di voce equilibrato per rispetto della sua condizione fisica.

Alzando gli occhi verso la fronte riuscì a vedere due occhietti castani e grandi, completamente inzuppati di paura e sconcertamento.

Jimin richiuse di nuovo gli occhi per un attimo, prima di leccarsi le labbra e cercare di darsi una spinta in sù.

Le sue braccia crollarono e Jimin si ritrovò nuovamente disteso e con un forte mal di testa, che gli fece strizzare le palpebre e il naso.

Dopo pochissimi istanti, si sentì accarezzare i capelli: dal odore che proveniva vicino, doveva trattarsi, questa volta, di Yoongi.

《Jimin mi riesci a sentire?》La sua voce calda pervase l'udito del malato.

Il menzionato annuì leggermente, serrando le labbra in una linea più o meno rigida.

《Cosa provi?》

Prima di chiamare un'ambulanza, i ragazzi avevano deciso di provare a vedere se riuscivano a rimediare da soli.

Jimin non parlò, deglutendo semplicemente e mantenendo gli occhi chiusi.

Yoongi guardò ammonitore Taehyung davanti a sè. 《Portami dell'acqua e dello zucchero in bustina. Potrebbe essere un semplice calo di pressione.》

Poi puntò la sua attenzione nuovamente verso Jimin.《Jimin, mi senti? Sai se hai la febbre?》

Intorno tutto era completamente silenzioso e guardavano attenti Jimin e Yoongi; solo lo scorrere dell'acqua in cucina faceva da sottofondo. Ben presto anche quel rumore venne attutito e Taehyung arrivò con un bicchiere pieno di acqua, insieme ad una bustina di zucchero.

《Jimin?》 Yoongi lo richiamò ancora.

L'altro diede segno di ascoltarlo.

《Alza un po' la testa. Ti dò da bere.》

E Jimin, fortunatamente con minore fatica di prima, alzò il capo, appoggiando le labbra al bicchiere.

Dopo aver inghiottito anche lo zucchero e passati alcuni minuti ancora sdraiato, riuscì finalmente ad aprire completamente gli occhi e a mettersi in posizione seduta.

Sorrise leggermente ai ragazzi davanti a lui, quali completamente sbiancati dalla preoccupazione.

《Tranquilli ragazzi! Va tutto bene! Come ha detto Yoongi, era un calo di pressione. Probabilmente non sono del tutto guarito dalla febbre.》

Tutti rimasero in silenzio, guardandolo inespressivi e particolarmente diffidenti dalle sue parole.

Yoongi sospirò. 《Min, sei sicuro che sia solo questo?》

Jimin girò la testa verso di lui, visto che si trovava ancora al suo fianco.

Finse uno sguardo interrogativo, con un timido sorriso: la paura che gli stringeva l'intestino, più di quanto il cancro stava facendo con la sua vita.

Nel mentre, arrivarono le pizze.

Delle pizze che avevano salvato Jimin, probabilmente, solo momentaneamente.

I suoi amici non avrebbero lasciato perdere l'argomento molto facilmente.












— uhm..

— uhm

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