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Jeongguk quel giorno era particolarmente felice. Lo era ogni volta che andava a visitare Jimin. Aveva il cuore così fremente che temeva sarebbe potuto esplodergli.

I suoi passi erano veloci mentre camminava verso la stanza numero tredici. Sorrideva e salutava i dottori e gli infermieri con cui aveva avuto modo di conoscersi e i suoi occhi lucidi dalla gioia parevano più grandi e buoni del solito.

Quando arrivò davanti alla porta di Jimin, per la troppa euforia, si dimenticò pure di bussare, precipitandosi direttamente verso colui che amava con tutto se stesso e verso il quale la paura di esprimere il suo affetto non era più così prepotente.

Jimin se ne stava seduto verso la solita grande finestra con il viso leggermente abbassato. Non disse una parola quando Jeonnguk entrò, nonostante dai passi l'avesse già riconosciuto, ma questo non fece per nulla allarmare il minore.

In quel momento era troppo felice per voler vedere immediatamente ciò che non andava bene.

《Jiminie.》Parlò a gran voce, avvicinandosi e lasciando che il suo corpo ricadesse sullo spazio a fianco.

Ma fu proprio in quell'istante che capì che il suo Jiminie non stava bene. 《Hyung?》Domandò con il fiato corto, mentre gli circondava il corpicino con un braccio e avvicinava le dita al suo viso.

Jimin sbattè le ciglia qualche volta, non dando conto di chi ci fosse accanto e prese un grande respiro, piuttosto affannato, alzandosi subito dopo per raggiungere il piccolo ed essenziale bagno annesso alla stanza.

Jeongguk non aspettò: si alzò immediatamente, raggiungendolo preoccupato.

Il suono dei conati di vomito di Jimin raggiunsero il suo udito ancor prima che arrivasse totalmente all'entrata del bagno.

Jimin era piccolo e tremolante con le ginocchia a terra, il capo coperto dal suo solito berretto nero e sputava con tutta la forza che gli rimaneva in sè.

Jeongguk rimase immobile, incapace di fare nulla. Non che ci fosse qualcosa da fare se non lasciargli del tempo.

Il rumore che proveniva da Jimin non schifava il minore, ma lo spaventava. Lo spaventava fino a farlo piangere con le labbra tra i denti per non far sentire nessun singhiozzo.

Gli pungeva il cuore dal dolore. Era insopportabile vederlo così.

Si passò una mano sul viso e si allontanò.

La sua felicità andò sempre più perdendosi. Nella sua testa iniziarono a riprodursi musiche terrificanti, paranoie e paure che lo fecero barcollare fino al materasso poco più in là.

Quella paura di perdere di Jimin riniziò a rodergli le pareti dello stomaco, indebolendolo pian piano sempre di più e finendo per  provocargli pressione sui timpani.

Jeongguk non si accorse delle delicati mani di Jimin che percorrevano fino alle sue e cercava di spostarle in giù.

Il maggiore aveva capito che Jeongguk stesse piangendo già prima di riprendersi e andare a lavarsi velocemente i denti.

《Jeonggukie, piccolo, ehi. Sono qui. Che è successo?》

L'altro aprì le palpebre bagnate e guardò Jimin disperato. Anche se detestava farsi vedere di nuovo fragile e apparentemente per quello che stava male, quando Jimin era veramente colui che stava morendo, in tutti i sensi.

Jeongguk lo abbracciò forte, circondandolo sia con le gambe che con le braccia. 《Niente. È tutto okay. Ti amo.》Sussurrò, senza realmente rendersi conto di ciò che aveva detto alla fine, senza rendersi conto di aver dato di nuovo voce ai suoi pensieri senza nessuna censura o doppio ripensamento e senza rendersi conto di aver scatenato l'inferno nel petto e nelle membra di Jimin, che ricambiò l'abbraccio e gli lasciò un dolce bacio sui capelli.

《Gukkie, ce la farò, vedrai. Sono sulla buona strada. È normale che io stia comunque un po' male.》

Jeongguk, con la testa nascosta nel petto di Jimin, strusciò i capelli dall'alto verso il basso. 《Lo so, ma è comunque doloroso vederti così.》Farfugliò, lasciando subito dopo qualche bacio sulla sua pancia e stringendogli maggiormente la vita.

Jimin ridacchiò leggermente, nascondendo la sua tristezza e le lacrime traditrici che solcavano le sue guance. 《Non sai quanto sia per me doloroso vederti così invece.》




piccoli :,)

— piccoli :,)

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