《Belle le stelle...non è vero?》chiese Yoongi con lo sgurdo rivolto a metà verso il cielo ed a metà verso Jimin.
Il più piccolo si stava rifugiando all'interno della sua larga felpa, con le spalle incurvate e le lacrime secche sotto gli occhi arrossati nel buio della sera infernale.
Yoongi era molto preoccupato per l'altro,visto che non gli aveva ancora rivolto parola, ma come sempre cercava di far finta che non gli importasse più di tanto. Per quanto potesse essere spiacevole, faceva parte del suo carattere.
La stradina di Seul che stavano percorrendo per arrivare a casa del verde era da lui ben conosciuta. Passava dietro varie case ed incroci che gli erano già noti, al contrario del minore, che in quel momento anche se si fosse reso conto di non sapere dove fossero non avrebbe aperto bocca comunque.
Quando arrivarono nel loro cortile interno Yoongi constatò che non sarebbe stata una buona idea risvegliare i recenti ricordi di Jimin tornando al suo appartamento , ma che sarebbe stato meglio andare a casa sua.
Era un pò spaventato da questo siccome non aveva mai invitato nessuno nella sua dimora più che umile e non era decisamente un luogo molto piacevole o ordinato. Sarebbe potuto entrare a riordinare lasciando Jimin nell'attico, ma sinceramente non se la sentiva di farlo rimanere da solo e di certo non avrebbe avuto molto senso visto che in due minuti non sarebbe sicuramente riuscito a cambiare molto.
Approfittò delle luci dell'ascensore per osservare meglio il più basso,notando quando fosse pallido e distrutto.
Capelli scompigliati e occhi gonfi.
La mascherina gli era quasi scesa sotto il naso, cosa che solitamente lo infastidiva, ma che per quella volta gli perdonò.
Mentre il più piccolo si torturava le mani, Yoongi faceva lo stesso con il suo labbro ad ogni giro della chiave nella toppa della porta.
Jimin non fece molto caso a tutto quello che conteneva il soggiorno,ma un pò ne rimase sorpreso.
C'erano bottiglie e sigarette ovunque. Sul tappeto bianco c'era una macchia rossa che non sembrava decisamente ketchup e le piante sul davanzale sembravano tutte appassite
Oltre a questo era tutto ordinato e monotomamente bianco, grigio e nero,anche se con l'eliminazione di quelle immondizie sarebbe stata decisamente una stanza più carina.
Jimin notò le varie pasticche sul tavolo entrando nella cucina subito dietro il verde menta, in quel momento rosso dalla testa ai piedi e coperto di imbarazzo.
《Non è male.》sussurrò finalmente Jimin con un filo di voce spezzata.
Yoongi non si aspettava di sentirlo parlare, così boccheggiò un attimo prima di dire la prima cosa che gli venne in mente:
《Vieni, ti preparo del ramen.》bisbigliò tirandolo per una manica del suo felpone.
Il più piccolo non disse niente,così Yoongi cominciò a preparargli un semplice ramen istantaneo.
《Tu non mangi?》
《Mangia tu.》
《Facciamo a metà...?》chiese il più piccolo sentendo un mormorio dallo stomaco di Yoongi, che effettivamente avrebbe mangiato se non fosse stato per il fatto che non avesse nè altro cibo già pronto nè voglia di cucinare.
In pochi minuti Jimin si trovò davanti una ciotola mezza piena con il cucchiaio a sinistra che lo rese nostalgico.
《Pure mia madre metteva sempre le posate a sinistra pur sapendo che sono destro.》sospirò già con gli occhi lucidi.
Solitamente non era così moralista, però sua made era appena morta,quindi sicuramente ci avrebbe messo un pò a superarla.
《Mi dispiace...sono solo distratto...》
Jimin lo liquidò con un gesto della mano,continuando a mangiare e lasciando il piatto insolitamente vuoto, pur sentendo lo stomaco fargli male.
Non aveva preso neppure una medicina quella giornata e sinceramente non se ne era minimamente ricordato.
《Vai a dormire,sembri stanco...ho solo un letto quindi se non vuoi che dorma con te posso stare sul divano o sul pavimento...》
《No,resta ti prego...Ma possiamo prima guardare un film...? Guardavo sempre "Il sole a mezzanotte" con lei.Piangevamo entrambi come due scemi ma ci piaceva...》ridacchiò nostalgicamente.
Yoongi si mise seduto sul divano,mentre Jimin sul tappeto con la schiena appoggiata vicino alle sue gambe, entrambi a guardare il film che Jimin aveva richiesto.
Nella scena nella quale si vedevano Katie da bambina che suonava la chitarra con sua madre, Jimin non ne poté più e cominciò a piangere,scosso da forti singhiozzi e con le mani a coprirsi il viso.
Il verde lo notò, e dopo qualche attimo di panico nella quale non seppe cosa fare, decise di agire d'istinto, mettendolo sulle sue gambe e facendo combaciare la sua piccola schiena scossa da fremiti con il suo caldo petto.
Il minore strinse la coperta che copriva Yoongi, leggermente attonito dall'insolito ma piacevole comportamento del più grande.
Dopo essersi calmato scese dalle sue gambe timidamente, sussurrando un ringraziamento.
Con la tragica fine del film crollarono entrambi sul divano in modo scomposto,Jimin con la testa appoggiato sopra le ginocchia di Yoongi e lui con una mano tra i suoi capelli.-★
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9:25
General FictionJimin ogni sera, puntualmente alle nove e venticinque, accarezza il suo gatto mentre osserva il ragazzo dall'aria triste che lascia le gambe a penzoloni oltre alla ringhiera del suo terrazzo. Ma Jimin non sa che quel ragazzo muore ogni sera,esattame...