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Con una mano premuta su un livido violaceo e zoppicante, finalmente riuscì a trovare una stradina conosciuta.
Aveva capito dove fosse finito e si era reso conto che arrivare esattamente in un punto così losco della città quando viveva vicino ad un quartiere benestante era proprio un'impresa ardua.
Ma in ogni caso era stato picchiato, quindi indipendentemente da come si fosse trovato in quella zona ormai il latte era stato versato e non era molto utile piangerci sù.
Alcuni fiocchi di neve cominciarono a cadere dal cielo nuvoloso, cosa strana per essere marzo inoltrato ma che non gli dispiaceva affatto.
In venti minuti buoni arrivò davanti ad uno dei piccoli parchi della città, piacevolmente vuoto e poco conosciuto. Camminò con lo sguardo alto verso il cielo fino a quando con la coda dell'occhio non vide una figura distesa sul sentiero a pochi metri da lui.
Si avvicinò in fretta e gli si ingincchiò affianco per girarlo delicatamente,riconoscendo con orrore di chi si trattasse.
Jimin era pallido, fragile e sembrava tremare dal freddo.
Alla vista delle sue labbra rosse e gonfie si dovette contenere dal baciarlo, soprattutto per il fatto che fosse privo di sensi e tremante.
Seppur non gli piacesse doveva ammettere che era veramente un bel ragazzo.
Senza pensarci due volte lo prese in braccio a mò di sposa,lasciando la sua testa penzolante appoggiarsi sul suo petto.
Era estremamente leggero ed era scosso da fremiti sempre più forti, mentre le sue labbra prendevano una fredda tinta blu.
Lo portò con poche difficoltà fino al suo appartamento dentro la quale accese subito la stufa, appoggiando Jimin sul divano con due coperte calde sopra ed uno straccio bagnato sulla fronte per prevenire un'eventuale febbre.
Yoongi non era abituato a prendersi cura di nessuno, infatti era molto indeciso sui trattamenti che doveva dargli, ma comunque fu fiero del lavoro che aveva svolto quando vide la sua pelle prendere sfumature leggermente più sane ma non troppo rossicce ed il suo corpo smettere di tremare.
Si mise accanto a lui non appena si fu cambiato e disinfettato le peggiori ferite, rilassandosi al dolce suono dei suoi respiri profondi. Senza rendersene conto si era addormentato,ma venne quasi subito svegliato da un piccolo gemito.
Jimin si stava dimenando nel sonno e sembrava sussurrare qualcosa che lui interpretò come il nome della figura materna.
Forse aveva preso la febbre e questo non lo preoccupò poco essendo a conoscenza della sua malattia che non gli aveva ancora voluto rivelare e del fatto che avesse appena perso la madre.
Gli appoggiò una mano sulla fronte e gli diede una dolce carezza che inaspettatamente lo calmò quasi subito e svegliò poco dopo.
Aveva gli occhi assonnati e sembrava guardarsi intorno con curiosità.
《Shhhh...torna a dormire se vuoi,non volevo svegliarti.》
Il minore scosse la testa con quei suoi grandi occhioni arrossati spalancati in modo assolutamente adorabile, tanto che Yoongi non resistette a lasciargli un' altra carezza sulla guancia.
《Ti ho trovato svenuto in mezzo alla strada...sai il perché sei collassato così...?》
《Ero stanco...non avevo mangiato.》
Il verde menta alzò gli occhi al cielo, chiedendosi se effettivamente quel ragazzo mangiasse mai qualcosa.
《Ti ho già detto che devi mangiare...Vieni, ti preparo io qualcosa.》
Il più piccolo aveva effettivamente fame, quindi accettò volentieri i pancake che gli preparò Yoongi in velocità. Erano caldi e pieni di sciroppo.
Anche se faceva spesso difficoltà a finire un pasto riuscì comunque a mangiare gran parte dei suoi pancake senza troppe difficoltà.
Il maggiore restò soltanto a guardare quanto fosse carino Jimin.
Era fragile, sì.
Ma aveva un'aura così potente che sembrava essere in grado di distruggere il mondo intero.
Era molto più forte di quello che sembrasse.

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