─♡──4──♡─

266 15 0
                                    

Quella sera Jimin scrisse. Ci mise molto tempo,due ore circa.
Era una lettera per il ragazzo che viveva di fronte a lui.
Aveva scritto cose superficiali,del tipo dei motivi per amare sé stessi,anche se neppure lui stesso lo faceva.

Così alle 9:24 lanciò l'aereoplanino sul suo terrazzo,che per fortuna arrivò nel punto giusto, e poi si sistemò con le ginocchia a terra ed il mento appoggiato sul davanzale per vedere la sua reazione.
Puntualmente il verde menta uscì un minuto dopo,notando subito con il suo sguardo attento sia la lettera che il ragazzo sul davanzale.

Si mise una mano sulla fronte per vederlo meglio, in quanto la luce dei lampioni gli arrivava dritta negli occhi, e poi sospirò.

Lui voleva solo morire in pace.
Non aveva bisogno di distrazioni.

Invece il più piccolo era tranquillamente al suo posto per osservare l'altro, che dopo svariati minuti decise di aprire l'aereoplanino.
Lesse le prime righe appoggiato con gli avambracci alla ringhiera,ma una folata di vento glielo strappò dalle mani, mentre tentava invano di riprenderselo.

Jimin ci rimase male.
Si era impegnato molto per scriverla,e questa era semplicemente sparita nel buio.

Si alzò,per la prima volta non interessato a quello che faceva il maggiore,ma una volta in piedi un giramento di testa lo fece sbilanciare all'indietro ed il ginocchio gli cedette,facendogli colpire il davanzale di legno con la testa.

L'altro ragazzo vide tutta la scena da lontano,e rimase per qualche istante immobile,indeciso su cosa fare,per poi decidere di andare a controllarlo.
Non che gli importasse,ma voleva assicurarsi che fosse vivo.

Jimin era a terra,con il capo dolorante ed uno dei suoi gatti che miagolava allarmato, anche se nessuno poteva sentirlo,visto che la madre era assente.

In pochi minuti il verde era fuori dalla porta della casa del minore,e bussò qualche volta, senza ottenere risposta.
Lo rifece un'altra volta, indeciso se rendere la situazione drastica e  rompere la porta o se continuare a bussare.
Però poi senti un urlo, proveniente dal ragazzo a terra,che gli disse dov'erano nascoste le chiavi, troppo debole per alzarsi. 
Il verde menta alzò il tappetino per pulirsi le scarpe, trovandovi sotto una semplice chiave d'argento,senza portachiavi.

Entrò,e scrutò un pò l'ingresso,poco più piccolo del suo.
《Uhm...dove sei?》
《 Seconda porta a sinistra nel corridoio! gridò debolmente l'altro.

Lo trovò seduto con la schiena appoggiata al muro sotto la finestra dalla quale lo guardava sempre.
Aiutò il ragazzo ad alzarsi senza troppe difficoltà e lo sorresse fino ad un letto ad una piazza con le coperte grigie.
《Sto bene, grazie.》sussurrò con le guance arrossate sotto la mascherina.
《Cos'è successo? 》
《Sono scivolato,niente di più. 》
《E perché non ti sei rialzato da solo?》
L'altro continuò a torturarsi le mani strappandosi le pellicine dalla dita,senza rispondere.

《Hai mangiato? 》continuò a domandare il  ragazzo dai capelli verdi ,curioso.
N-no...ma è una lunga storia...》
《Uhm okay...allora prenditi qualcosa. E niente...ci si vede.》
Il più basso annuì,troppo timido per dire altro o anche solo ringraziarlo.

Si avviò verso l'uscita senza guardarsi indietro,ma qualcuno gli prese il polso delicatamente facendolo girare.
《J-imin.》
《Agh...Yoongi.》boffonchiò alzando gli occhi al cielo e sbuffando,deciso a non voler fare amicizia con nessuno.
Fece per uscire ma venne nuovamente bloccato.

《G-grazie Y-yoongi.》

-★

9:25Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora