Erano passati cinque giorni da quando era andato via dalla casa di Yoongi.
Sei dalla morte di sua madre.
Jimin poteva dire con convinzione che rientravano tutte e sei nella sua top ten di giornate peggiori della sua vita.
Passava giornate su giornate a letto e si alzava esclusivamente per sfamare i suoi gatti, bere o andare in bagno.
Ovviamente guardava comunque Yoongi dal suo terrazzo, anche se semplicemente senza spostarsi dal suo materasso.
Mangiare, stare all'aria aperta o lavarsi ormai erano degli optional.
Ma del resto tra vivere e morire ormai non gli cambiava quasi nulla.
Alla settima mattina di solitudine decise di dare una piccola svolta alla sua vita e fare un controllo medico, anche se ci pensò molto a lungo.
Si alzò dal suo letto rischiando di svenire a causa dei mancati nutrienti e si diede una veloce sciacquata al corpo giusto per non avere quel nauseante odore di sudore addosso, per poi prendersi la mascherina medica ed un cappotto per andare verso l'ospedale.
Era la prima volta che ci andava da solo e soprattutto era la prima volta nella quale entrava tra quelle pareti dopo la morte di sua madre.
Ovviamente ci andò a piedi e neanche a metà strada aveva già il fiatone, cosa che però non gli impedì di essere all'ospedale dopo una mezzoretta.
《Jimin...non hai una bella cera...》disse preoccupata l'infermiera quando entrò,ottenendo come riposta solo un cenno negativo con il capo.
《Ho saputo di tua madre,condoglianze.》
《Ora facciamo una semplice visita, ti va?》
La voce che Jimin aveva da sempre trovato rilassante e piacevole ora gli pareva solo eccessiva nella sua testa completamente vuota.
Si spogliò e le lasciò fare tutto, come se avesse un corpo morto.
Vide il suo sguardo di disappunto non appena mise piede sulla bilancia ed anche quando la sua cassa toracica spiccò dalla sua pelle quando lo fece distendere supino sul lettino.
Alla donna non spaventava il suo aspetto quanto tutta la speranza che era svanita nell'animo del ragazzo dalla morte della madre. Era spento,mogio e sembrava anche parecchio stanco.
《Rivestiti pure caro. Sai già che come avevo previsto dovresti prendere qualche farmaco per stimolare l'appetito o addirittura eseguire un' intubazione nasoenetrica, ma so quanto tu ci tenga a migliorare,quindi ti consiglio intanto di bere un bicchiere d'acqua zuccherata per non svenire per strada e poi di mangiare qualcosa una vota a casa. Ho notato che non hai intenzione di replicare o rispondere, ma va bene così. Alla prossima Jimin.》
Quello che gli disse gli entrò da un orecchio ed uscì dall'altro, così fece un semplice gesto con la testa a mò di saluto e ritornò sui suoi passi verso casa.
Camminò lentamente, strisciando i piedi, calciando i sassi che incontrava sul suo cammino e tenendo lo sguardo basso.
Un fiocco di neve si posò su una delle sue scarpe, facendogli alzare lo sguardo di scatto, quasi euforico per la nuova nevicata.
Ma quello scatto evidentemente fu troppo precipitoso per la mancanza di nutrienti ed infatti il ragazzo poco dopo cadde a terra, privo di sensi.
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Passo dopo passo cominciava a lasciare sempre più gocce di sangue dietro di sé. Si era perso.
Non gli era mai successo.
Lui conosceva tutti quei vicoletti a memoria ma alla sensazione di essere seguito aveva cominciato semplicemente a correre senza una meta.
Scelta stupida per essere stata fatta da una persona come lui.
In poco tempo si trovò in un vicolo cieco e come immaginava non da solo.
Riconobbe il ragazzo a prescindere dal voto grazie alla sua andatura tranquilla ed al cappotto,lo stesso di quella notte.
Per non parlare poi dei muscoli degli arti inferiori evidenziati da degli skinny jeans neri.
Continuò ad avvicinarsi lentamente,ondeggiando sui fianchi con i pugni ben chiusi ed un ghigno sul volto.
《Divertente...Dopo tutto quello che hai causato hai ancora il coraggio di andare fuori, mhm? SE AVESSI UCCISO UNA PERSONA IN QUEL MODO IO MI SAREI GIÀ SUICIDATO LURIDO PEZZO DI MERDA!》gridò sferrando un primo pugno fulmineo che con sua sorpresa andò perfettamente a segno sul suo zigomo,girandogli la testa verso sinistra e facendolo cadere su un ginocchio.
Yoongi ridacchiò leggermente.
Sarebbe potuto sembrare pazzo ad occhi estranei.
In un gesto istantaneo si alzò con un gomito piegato,sferrando un montante che andò a segno. Sia le sue nocche che la mandibola dell'altro fecero un rumore non molto rassicurante,ma nessuno dei due si abbattè in quella strana lotta.
Yoongi era veloce e voleva solo difendersi, mentre l'altro aveva una gran prestazione fisica ed era accecato dalla rabbia.
Dopo l'ennesimo calcio nello stomaco il verde menta cadde a terra sentendo un sapore ramato di sangue salire per tutta la sua gola.
Subito il ragazzo ne approfittò per avvicinarsi,ma non fu una buona scelta viso che il più basso si girò di scatto tirandogli un calcio dietro alle gambe che lo fece inginocchiare.
Con uno scatto fulmineo si rialzò ed ignorando il dolore scappò via da quel piccolo vicoletto.
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Ficção GeralJimin ogni sera, puntualmente alle nove e venticinque, accarezza il suo gatto mentre osserva il ragazzo dall'aria triste che lascia le gambe a penzoloni oltre alla ringhiera del suo terrazzo. Ma Jimin non sa che quel ragazzo muore ogni sera,esattame...
