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《Hyung.》disse Jimin con tono grave,facendo alzare a Yoongi lo sguardo dal suo caffè.
《Devo tornare.》
Il verde menta annuì,intundo che intendesse tornare a casa.
Il minore però non la considerava più tale.
Non l'aveva mai considerata "casa" ed ora che sua madre non c'era più, per lui erano soltanto delle stanze vuote.
Si alzò dal tavolo da pranzo e ringraziò Yoongi con un piccolo inchino timido, semplicemente uscendo dal suo appartamento come se quella notte non fosse significata nulla per lui.
Nel suo breve percorso fino al suo alloggio pensò più volte di chiedere al maggiore di trasferirsi a casa sua, ma con i gatti da mantenere e lui da accompagnare costantemente all'ospedale gli sarebbe dispiaciuto essere un peso tale al suo unico amico, seppur sapesse che pagarsi l'affitto da solo fosse quasi impossibile.
Certo,aveva l'eredità di sua madre, ma non si sentiva pronto ad utilizzare i suoi soldi. Non voleva nè riusciva ad accettare che fosse morta.
Si ricordò di aver lasciato la porta aperta,così con un pò d'ansia l'aprì, trovandoci subito dietro tutti e cinque i suoi gatti posizionati in modi differenti.
Chiuse in fretta la porta e ne prese subito in braccio uno, sentendo il cuore stringersi per non avergli dato né cibo né acqua per ben due giorni.
Era di nuovo colpa sua.
Se fossero stati male sarebbe stata solo colpa sua.
Entrando in cucina gli sembrò quasi di vedere su madre distesa sul pavimento con gli occhi chiusi, facendogli trattenere un conato di vomito e le lacrime. Quella scena gli sarebbe rimasta impressa nella mente e nel cuore per il resto della sua vita
Prese due scatolette di cibo per gatti con mano tremante e le diede subito ai suoi poveri animaletti da compagnia,lasciando una triste carezza sula schiena di ognuno di loro.
Non sapeva veramente cosa fare in quella casa da solo,gli era passata la voglia di fare qualsiasi cosa.
Erano delle stanze talmente vuote da far rimbombare anche il suo più debole respiro tra tutte le pareti, facendolo impazzire.
Non voleva fare dalle cose più stupide come cucinare o lavarsi a cose più liberatorie come ballare e cantare, le sue passioni.
In pratica sarebbe diventato un vegetale.
E da bravo vegetale che era si lanciò semplicemente sul letto sulla quale dormiva sua madre,inspirando con nostalgia il suo profumo e stringendo a sé il suo cuscino, fissando il suo soffitto fino a quando l'orologio non segnò le 9:25.

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Yoongi espirò fuori dai polmoni il fumo appartenente alla sigaretta che si trovava tra le sue labbra,lanciando spesso qualche occhiatinaa alle tre ennesime linee che si era dipinto sul braccio.
Inarcò la schiena e stiracchiò le gambe, cominciando a trovare la vasca da bagno vuota nella quale si era messo a fumare sempre più scomoda.
Accese pigramente il suo telefono e guardò l'ora,spegnendosi la sigaretta sul petto nudo quando vide che presto sarebbe stata quell'orribile ora.
Un'ora di morte.
Infilò una felpa senza preoccuparsi di coprirsi di più e tornò sul suo terrazzo,respirando la fredda aria invernale e liberando finalmente la sua mente.

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