Il cervello di Jimin andò in tilt, e restò per qualcosa come due minuti a fissare il nulla.
Poi si fece forza ed alzò una mano in segno di saluto,senza però ottenere risposta.
Fece altri gesti indefinibili,ma lui continuò a guardarlo come se fosse un marziano.
Jimin si arrese e chiuse la finestra e le tapparelle,girandosi di spalle con le guance che andavano a fuoco.
Si mise una mano sul cuore e si accasciò sul pavimento, trovandosi subito uno dei suoi gatti a confortalo,strusciandosi sulla sua gamba.
Prese un profondo respiro e sbirciò dalla tendina,notando che il ragazzo fosse andato nella sua stanza,viste le luci spente.
Aveva appena impedito ad una persona di suicidarsi.
Lui, un ragazzo malato e totalmente inutile aveva appena salvato la vita di una persona.
Fece distrattamente una carezza al suo gatto,pensando a cosa avrebbe potuto spingere una persona probabilmente sana a fare una cosa così brutta come uccidersi,ma del resto Jimin non sapeva niente di tutto quello che avrebbe potuto spingere l'altro a farlo.
Si alzò lentamente e si distese sul letto, ma dopo pochi istanti venne interrotto da una chiave che girava nella toppa della porta.
《Amore,sono a casa!》gridò sua madre dall'altra stanza.
La madre di Jimin era una graziosa donna sulla cinquantina,con lunghi capelli neri e dei lineamenti delicati.
Da quando viveva in quella città si impegnava moltissimo con il suo lavoro per permettersi di pagare sia l'appartamento che le cure del ragazzo, e per questo era assente quasi ogni giorno a turni diurni e notturni per più di otto ore di fila a causa del suo lavoro da receptionist in un hotel di lusso.
Si alzò immediatamente per andare a salutarla,e la trovò distesa sul divano, sicuramente esausta.Con la mascherina le lasciò un lieve bacio sulla guancia,e si sedette sul divano accanto a lei.
《Sopravvivo Chim, sopravvivo.》sospirò rispondendo ad una domanda mai fatta,ma comunque intesa dal più giovane.
Jimin non parlò,semplicemente posò la fronte su quella di sua madre per ringraziarla silenziosamente.
《Domani salta la visita perché è prevista una nevicata ed ho paura che tu prenda freddo,perciò ordineremo una pizza prima del mio turno serale,ti va?》
Lui annuì semplicemente,sentendo lo stomaco stringersi,e poi salutò sua madre con un altro bacio sulla guancia sempre con la mascherina, tornando in camera.
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La sera dopo,come promesso,sua madre ordinò la pizza:una semplice pizza rossa per lui ed una margherita per sua madre.
La giornata l'avevano passata insieme,tra risate e film,come non facevano da un lunghissimo lasso di tempo.
Il citofono suonò puntuale,ed il ragazzo corse subito alla porta tutto felice,infilandosi un cappellino verde fluo invernale per coprirsi la testa ed aspettando che il pizzaiolo bussasse alla sua porta.
《Sicuro di voler aprire tu? Non è che mi prendi freddo?》
《Tranquilla mamma, ci metto pochi secondi!》
Ed infatti neanche finita la frase che qualcuno bussò alla porta.
Jimin aprì la porta di scatto e squadrò il pizzaiolo.
Era così...familiare.
Lui lo osservò con uno sguardo vitreo,e gli consegnò le pizze.
Inaspettatamente l'altro aprì la bocca per primo.
《Sei tu quello di ieri sera? 》chiese,ancora senza emozioni.
Jimin annuì timidamente,senza avere neanche il coraggio di parlare.
Notò che i capelli chiari fossero in realtà verdi menta,che spuntavano a ciocche dal casco rosso del ragazzo,coprendogli lievemente gli occhi scuri.
《Eo,mi ascolti? Sono diciottomila won.》
《Uhm...Ecco a te, scusami...》sussurrò lasciandogli le monete in mano e chiudendogli la porta in faccia.
Non vedeva altre persone oltre sua madre ed i dottori da mesi, e parlare con lui gli aveva messo parecchia ansia.
《Hey Chim...sembri parecchio scombussolato,tutto okay?》
《Sì mamma,tutto okay.》
Entrambi cominciarono a mangiare in silenzio la loro pizza, decisamente migliore a molte altre che avevo provato in precedenza.
Dopo due fette Jimin fu già sazio ma comunque soddisfatto del suo pasto, quindi si alzò da tavola con un mezzo inchino ed un sorriso, dirigendosi verso la finestra per aspettare le 9:25 e cercare di intravedere una testolina verde tra i fiocchi di neve.
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9:25
General FictionJimin ogni sera, puntualmente alle nove e venticinque, accarezza il suo gatto mentre osserva il ragazzo dall'aria triste che lascia le gambe a penzoloni oltre alla ringhiera del suo terrazzo. Ma Jimin non sa che quel ragazzo muore ogni sera,esattame...
