Stava respirando a pieni polmoni l'aria sporca di Seoul.
Non era bello a dire,eppure poter respirare gli sembrava una cosa stupenda sapendo quello alla quale stava andando incontro.
Camminando verso il luogo di congiunzione pensò molto.
Pensò a quel mese tranquillo passato con Jimin, come quando avevano cucinato insieme il kimbap o quando erano andati al luna park.
Pensò a quanto fosse stato veramente felice in quel periodo ed a quanto la sua depressione fosse migliorata; attualmente i suoi polsi erano cosparsi solo da cicatrici e soltanto uno o due taglietti più recenti, ma solo di quelli fatti con le unghie per la rabbia o il nervosismo.
Pure Jimin era migliorato, cosa che lo rendeva molto fiero di lui; la lunghezza di suoi capelli era di qualcosa come sette o otto centimetri dalla cute ormai, si poteva dire che non fosse più solo pelle ed ossa, anche se in quel poco tempo non era cambiato molto, ed anche il suo sonno pareva più tranquillo.
Era felice di poter permettersi di fare quei pensieri in un momento così delicato, soprattutto considerando che forse sarebbe stata l'ultima volta nella quale si sarebbe potuto permettere di farli.
Attualmente aveva scelto di fare solo un piccolo incontro con il signor Min per rischiare di meno.
Aveva deciso di non tentare subito di ucciderlo, ma prima di lavorare per lui per un piccolo lasso di tempo in modo da conoscere meglio le sue strategie e piani.
Per questo si era portato soltanto una pistola dietro.
Non voleva destare in alcun modo sospetti.
Aveva deciso anche per questo di andare a piedi e non farsi dare il passaggio proposto dal suo alleato, il signor Kim:
Si trovava in una zona di periferia,vicino ad una stazione abbandonata e lontano dalla maggior parte delle persone.
Se il signor Min o uno dei suoi dipendenti avesse notato un furgone in funzione nel bel mezzo di una una parte fantasma al di fuori della città,sicuramente si sarebbe insospettito.
Era questo il motivo per la quale andava a pedi alle missioni.
Certo, un'eventuale fuga senza mezzi di trasporto sarebbe stata praticamente un suicidio, ma non voleva dare troppo nell'occhio o essere sospetto, e poi gli faceva piacere avere il tempo di ragionare durante il tragitto.
Faceva abbastanza caldo, cosa che non lo stupiva più molto ad aprile inoltrato. Aveva la mascherina abbassata sul mento in modo da respirare a pieni polmoni quell'aria primaverile mista a polverine e gas non molto sani della città, ma non gli importava molto.
Capì di essere ormai arrivato quando vide un capannone con una luce aperta.
L'incontro era previsto proprio in un capannone,ed essendoci il nulla più assoluto nei dintorni,dubitava fosse aperto per fare da addobbo.
Si guardò un istante attorno prima di mettersi la mascherina per controllare che nessuno fosse nei dintorni,e la mise sù non notando nulla di strano.
Ma poco dopo udì un battito di mani provenire dalle sue spalle, facendolo voltare di scatto.
Ed eccolo lì.
Davanti a lui c'era l'uomo che gli aveva rovinato la vita.
Ugualmente brutto da quando era scappato da lui se non di più, si stagliava in tutta la sua altezza nel suo cappotto color castagna.
In realtà non era solo brutto, gli faceva proprio ribrezzo vederlo respirare.
《Vedo che non sei cambiato molto.
Sai,mi dovevo aspettare che ci fossi tu tra questi strani scambi.
Ma quella di presentarti quì non coperto non è stata una buona idea. Ho capito il tuo piano...niente male per un ragazzino,lo sai?
Ma non credo ti permetterò di metterlo in atto, figliolo mio.》
-★
STAI LEGGENDO
9:25
Ficción GeneralJimin ogni sera, puntualmente alle nove e venticinque, accarezza il suo gatto mentre osserva il ragazzo dall'aria triste che lascia le gambe a penzoloni oltre alla ringhiera del suo terrazzo. Ma Jimin non sa che quel ragazzo muore ogni sera,esattame...
